Quadro macro economico
La risalita del greggio (+9,3% per il Brent) in vista di un possibile taglio congiunto dell’output e il rimbalzo di Deutsche Bank (+11,8%) spingono al rialzo i listini di Eurolandia. L’Ibex ha chiuso l’ultima seduta della settimana con un rialzo del 2,25%, il Dax è salito del 2,45% e il Cac40 si è fermato a 2,52% in più rispetto al dato precedente. La performance migliore è stata messa a segno dal Ftse100, in aumento di oltre tre punti percentuali a +3,08%.
Piazza Affari ha chiuso in deciso rialzo mettendo fine a una settimana di estrema volatilità che ha visto l’indice Ftse Mib perdere circa 5 punti percentuali. Il paniere principale, che ha chiuso con un balzo del 4,70% a 16.514 punti, ha aumentato i guadagni nel finale in scia all’andamento di Wall Street e all’exploit del petrolio, con il Wti che sta evidenziando un progresso di oltre 10 punti percentuali. Exploit favorito dai nuovi rumors di una possibile apertura dell’Opec a valutare un taglio della produzione per sostenere la risalita dei prezzi.
Forti acquisti su Banco Popolare (MI:BAPO) (+10,78%) e Bpm (MI:PMII) (+8,16%) con la fusione che sembra davvero vicina. L’Ad della banca veronese, Pier Francesco Saviotti, a mergine di un convegno ha dichiarato che gli istituti stanno lavorando per chiudere l’operazione aggiungendo di essere fiducioso per il weekend del 20-21 febbraio. Brillante le performance anche di Unicredit (MI:CRDI) (+13,32%) e Ubi Banca (MI:UBI) (+10,01%), mentre Mps ha lasciato sul parterre il 6,65% a 0,452 euro. Eni (MI:ENI) ha rialzato la testa mostrando un rimbalzo del 5,22% in scia all’exploit del petrolio. Ancora venduta Saipem (MI:SPMI) (-2,42%): a conclusione dell’aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro, ieri la società di servizi petroliferi ha comunicato che sono state sottoscritte azioni pari all’87,8% del capitale, con quindi un inoptato del 12,2%.
Dal punto di vista macro economico la seduta inizia di buon mattino, con la pubblicazione di due dati provenienti dalla Germania riguardante il Pil ed l’inflazione. Per quanto riguarda il primo dato, non è stata registrata nessuna sorpresa, ovvero l’inflazione e salita dello 0,3% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2015. Il dato è in linea con le attese di consensus e mantiene lo stesso ritmo di crescita del trimestre precedente.
Su base annua la crescita è del 2,1%. Invece, per quanto riguarda l’inflazione a gennaio si conferma con una crescita moderata dello 0,5% a/a. Il dato odierno è in linea con la lettura preliminare diffusa a fine gennaio. Su base mensile l'indice dei prezzi al consumo risulta in calo dello 0,8%. A seguire, il Pil della zona euro registra un progresso dello 0,35 nel quarto trimestre dell’anno.
Durante la sessione americana, le vendite al dettaglio hanno evidenziato a gennaio un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente. La crescita è superiore alle aspettative degli analisti che avevano pronosticato un +0,10%. Termina la seduta, l’indice sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan il quale nel mese di gennaio cala da 92 a 90,7 punti. Gli analisti avevano stimato 92,6 punti.