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Analisi tecnica e quadro macro alla chiusura del 19 ottobre

Pubblicato 20.10.2012, 10:50
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In finire di ottava il FIB sente le resistenze sopra i 16000 punti e ritraccia con una brutta chiusura settimanale che lo avvicina alla parte bassa del triangolo (trendline dei minimi di luglio – linee gialle), rispondendo perfettamente ai segnali short di stocastico (81,37) e Mfi (73,8) che avevano ieri superato la zona di ipercomprato e della divergenza ribassista sul CCi-s.
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Ben salda la forza dei rialzisti al comando, però, troviamo comunque sbilanciato al ribasso il fattore di equilibrio di medio periodo a partire dalla seduta di venerdì. Prudenza quindi perché sul fronte macro le tensioni a livello europeo ricominciano a farsi sentire. Le problematiche targate Grecia e Spagna (e la voglia di trovare una motivazione per attaccare il nostro Paese) alimentano qualche tentativo di speculazione al ribasso guardingo, perché nonostante i buoni massimi dei futures Usa, l'intervento e la dichiarazione della BCE di intervenire a sostegno dei titoli di Stato fa paura anche agli speculatori di oltre oceano.

Il BUND si è appoggiato alla trendline rialzista di medio termine, proveniente dai minimi di marzo 2012 e ha determinato la flessione odierna che sarà interessante monitorare dalla prossima settimana per capire se è il caso di cercare un ingresso long oppure se va approfondita in senso negativo. Anche le materie prime, delle quali ci interessa in particolar modo il petrolio WTI, hanno reagito in linea con questo andamento dei principali futures europei: il greggio WTI ha sentito per l'ennesima volta la resistenza a 93,00/93,50 (roll-over compreso data la scadenza tecnica) e si riaffaccia sulla parte bassa del canale di medio periodo.

Sul fronte valutario, infine, l'EURUSD non è riuscito a sfondare il doppio massimo a 1,3170 (metà settembre rafforzato da un Fibonacci) ed è stato respinto in basso, così come analoga sorte è toccata a AUDUSD e a EURGBP che ha sentito la media mobile EMA200 in area 0,8185/0,8190. Un po' più spavaldo è stato EURJPY che ha provato a superarla, riuscendoci, ma disegnando poi una candelina di inversione che potrebbe evolvere la prossima settimana se i mercati non riescono subito a reagire alle prese di beneficio di venerdì pomeriggio. USDCAD ha seguito le borse, assecondando col suo solito comportamento "contrarian" l'andamento delle stesse. Concludendo, questa settimana appena conclusa conferma il raggiungimento di target già testati qualche mese fa e le resistenze ad essi associate. Occorrerà, pertanto, una attività di monitoraggio accurato per valutare se questo test potrà essere riproposto (magari attraverso ulteriori attacchi al rialzo) o se è necessaria una fase correttiva più forte per poter poi riaccumulare. I sistemi, nel frattempo, si sono girati short su Italia ma con valori molto vicini tra loro e quindi fragili nel poter segnalare, in futuro, nuovi cambiamenti di direzione.

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