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Analisi tecnica: l’oro sta costruendo un solido supporto

Pubblicato 30.06.2022, 10:11
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Tra le accresciute tensioni tra Russia e Lituania  sull'accesso a Kaliningrad, il Ministero delle Finanze russo ha pubblicato questa settimana un progetto di legge per creare un nuovo "Fondo di riserva" di oro e metalli preziosi all'interno del già esistente Fondo statale russo (Gosfund).

Questa riserva può essere utilizzata nel caso in cui il governo russo si muova in uno stato di "mobilitazione" (cioè se la Russia si muova su un piede di guerra generale).

Anche l’Europa ha messo gli occhi sull’ oro russo, divenuto l’obiettivo di nuove sanzioni. Insomma, c’è un gran vociferare sul metallo giallo che continua ad essere in prima linea nei principali sviluppi geopolitici e monetari fino ad ora nel 2022.
 
Ma qual è la situazione tecnica? Resistenza e supporti

Le attività dell’oro, attualmente, si concentrano in un’area ben definita; una morsa laterale che comprime le quotazioni tra i 1.803 punti circa e 1.874 punti, dando vita a quella che sembra una fase di accumulo.
I livelli chiave da monitorare da prendere in considerazione sono il doppio supporto che va a costruire una “piccola area” di mantenimento e si estende da 1.803 USD per oncia a 1.780,99 USD.

L’area è piuttosto sottile, ma fino ad oggi, tiene sollevate le quotazioni evitando che sprofondi eccessivamente e si allontanino dalla media a 200 periodi.

Nel momento in cui scrivo, il metallo sta registrano un +0,60%, impostando la seduta giornaliera al rialzo. Sembrerebbe in atto l’ennesimo tentativo di “attaccare” la media per spingere il momentum al di sopra di essa, riconquistando parte del terreno perduto.

Se ciò dovesse accadere il primo ostacolo da superare è fissato a 1.874,62 USD per oncia. Solo una presa efficace di questo livello, darà un chiaro segnale di compiacenza. Ripresa la resistenza, l’oro troverebbe davanti a sé un ampio spazio per cavalcare l’onda del rialzo, almeno fino al livello chiave posto intorno ai 1.984,69 punti (oramai nei pressi dei massimi).

Chiaramente queste sono tutte supposizioni, è necessario attendere l’azione del prezzo per valutarne la sostenibilità.

Supporti e resistenze

La media mobile (timeframe giornaliero)

La media mobile a 200 giorni è, spesso, usata come linea di demarcazione tra una tendenza rialzista ed una ribassista. L’oro negli ultimi mesi è andato a testare questo supporto dinamico molte volte, senza mai sprofondare a tal punto da allontanarsi da essa in modo evidente.

Il momentum stesso della media è piuttosto stabile; non vi sono evidenti segni di “cedimento” che lascino presagire ad una possibile un’inclinazione negativa, segnale che (dal mio punto di vista) potrebbe mutare lo scenario tecnico in corso, volgendo a favore del pessimismo.

Comex Open Interest

L'attuale interesse aperto è in bilico vicino ai minimi degli ultimi due anni (circa 500.000), ma il prezzo rimane nel mezzo di tale intervallo (intorno ai 1.825 dollari per oncia). Ciò significa che c'è un minor potenziale ribassista e con l’indicatore Vix ancora potenzialmente in rialzo (che rispecchia l’incertezza attuale), basta poco per innescare una nuova corsa al rialzo, con obiettivi generosamente diretti verso i massimi storici.


 
Margin Rates

I tassi di margine sono rimasti stabili da quando sono stati portati a 7.200 dollari, sulla scia del massiccio aumento dei prezzi di marzo. Tuttavia, dato l’attuale open interest, sembra più probabile che il margine possa subire un ritocco verso il basso, piuttosto che verso l’alto, a vantaggio delle quotazioni del metallo.



Volume degli scambi

Si possono amare od odiare, ma gli speculatori del mercato dei futures hanno il loro impatto sull’andamento del prezzo nel breve termine, è perciò impossibile ignorarli.

Il volume degli scambi sull’oro è tornato ai livelli più bassi rispetto al recente passato, ciò suggerisce che l’attuale fase orso ha una potenza di fuoco piuttosto limitata ed i supporti dinamici (quali ad esempio la media mobile a 200 giorni) potrebbe essere sufficiente per arrestare la caduta.



Forza del dollaro e rendimenti obbligazionari in aumento

L'azione dei prezzi può essere guidata anche dall'attività nel mercato del Tesoro o dal tasso di cambio del dollaro USA. Entrambi i driver, in passato, si sono rivelati spesso un deterrente per le quotazioni del metallo biondo, quando volgevano al rialzo.

Di fatti, importanti movimenti long sull’oro si verificano (sovente) accompagnati a movimenti al ribasso dei tassi di debito statunitensi (con relativo aumento dei prezzi del Tesoro) o un movimento al ribasso del dollaro.

Naturalmente, ciò non vuol dire che l’oro non possa innescare un rialzo anche in presenza di tassi d’interesse crescenti o un dollaro forte, ma certamente esiste una correlazione tra questi tre mercati.


 
In conclusione
 
L’oro sta costruendo un solido supporto, non solo in termini tecnici, ma anche “fondamentali”:
 
Nell'ultimo mese, l'open interest e l'indice HUI sono scesi rispettivamente del 5,2% e del 9%. Il volume degli scambi è ben al di sotto delle medie mobili a 50 e 200 giorni (di circa il 30%). L'oro è sceso solo del 2,2% nello stesso periodo, mostrando resilienza. Rispetto a tre anni fa, l'open interest è inferiore del 12,5% ma il prezzo è superiore del 29%.
 
Ciò dimostra come i trader possono effettivamente incidere sul prezzo a breve termine, ma i fondamentali stanno guidando il metallo sul lungo termine. Inoltre, come è stato scritto all’inizio di questo articolo, l’oro è ancora al centro degli interessi geo-politici internazionali.

Se la Fed, deciderà di essere più aggressiva nella sua stretta monetaria, i principali indicatori economici (come l’occupazione ed il PIL) che già stanno dando manifestando segnali di una recessione, non faranno altro che aumentare l’emotività negativa sui mercati azionari, peggiorando il sentiment.

A quel punto, probabilmente, gli operatori capiranno che il margine di manovra della Fed è molto più ridotto di quello necessario e il metallo prezioso per eccellenza potrebbe ritrovare vigore, puntando dritto ai massimi storici.

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