Dopo il dato di ieri – la bilancia delle partite correnti è migliorata, il deficit si è ridotto da -8,8 miliardi a -7,7 miliardi di USD) - ora i mercati attendono con interesse il dato sulla disoccupazione in uscita oggi. Per il momento, a febbraio è sceso al minimo da sei anni pari al 4,37%. Siamo convinti che il tasso di disoccupazione possa scendere ancora.
Anche se il PIL messicano è cresciuto nel quarto trimestre del 2015, il dato sulle vendite al dettaglio dello scorso dicembre è risultato negativo, attestandosi al -1,6% m/m, e anche la produzione industriale ha mostrato il segno meno (-0,1% m/m).
Il Messico evidentemente soffre perché la sua banca centrale deve seguire scrupolosamente la politica monetaria della Fed per evitare i deflussi di capitale che potrebbero derivare dalla riduzione del differenziale fra i tassi. Il Messico dipende troppo dalla salute dell’economia statunitense.
Non da ultimo, il Messico paga anche il prezzo della mancanza d’investimenti nel settore industriale e, in particolare, nell’industria petrolifera, le cui infrastrutture sono vetuste e non permettono al Messico di essere competitivo. L’economia messicana è destinata al declino. Rimaniamo ribassisti sull’USD/MXN e miriamo a 19,00.