A sorpresa, la RBA ha mantenuto invariato il tasso obiettivo al 2,25%, affermando che un allentamento della politica potrebbe rivelarsi adeguato in futuro e che la svalutazione dell’AUD dovrebbe contribuire a bilanciare la crescita (ritenuta inferiore al trend). La bilancia delle partite correnti australiana si è contratta più rapidamente del previsto, attestandosi a -9,6 mld di AUD dai -12,1 mld (dato rivisto) del quarto trimestre. La RBA mira evidentemente a tenersi un margine di manovra per interventi futuri, monitora attentamente l’inflazione, il settore immobiliare e i prezzi delle materie prime. Il mancato intervento della RBA è sicuramente una “mossa” strategica, che mira a iniettare l’incertezza necessaria sui mercati monetari australiani per fare in modo che gli imprenditori non aspettino tassi più bassi per incrementare le loro attività. Dopo l’annuncio, l’AUD/USD è lievitato a 0,7842 (appena sotto il massimo segnato ieri a 0,7845). Anche se gli indicatori tendenziali di breve termine continuano a puntare al rialzo, si prevedono forti offerte a 0,7955/0,8000 (media mobile a 50 giorni / massimo del canale di trend ribassista da ottobre 2014 a febbraio 2015 ed esercizio delle opzioni). Il nostro obiettivo di medio termine rimane invariato a 75 centesimi per USD.
Alla fine di febbraio, la base monetaria giapponese è salita a 278,9 mila miliardi di yen. L’USD/JPY e i cross con lo JPY hanno avuto un andamento contrastato. L’USD/JPY è stato frenato da offerte a 120+, dopo che il consulente del primo ministro Honda ha detto che la BoJ non dovrebbe surriscaldare l’economia. Il rialzo dell’AUD/JPY in scia all’annuncio della RBA ha contribuito a mantenere supportato l’USD/JPY sopra 119,57. Si prevede una solida resistenza chiave di breve termine a 120,47/48 (doppio massimo 11-12 febbraio).
In Svizzera, nel quarto trimestre la crescita del PIL è rimasta stabile allo 0,6% t/t e all’1,9% a/a, a dispetto del previsto rallentamento dell’economia. Il quarto trimestre rappresenta sicuramente l’inizio di un periodo difficile per l’economia svizzera, a dicembre sono stati introdotti i primi tassi negativi (in vigore dal 22 gennaio). I risultati più attesi sono quelli riferiti al primo trimestre, dopo che la BNS ha deciso di rimuovere la soglia minima dell’EUR/CHF. Ecco perché il mercato ha reagito con scetticismo alle cifre riferite al quarto trimestre, le conseguenze negative della libera oscillazione dell’EUR/CHF saranno, infatti, visibili solo nei dati del primo trimestre. L’EUR/CHF ha avuto un andamento a singhiozzo, muovendosi in area 1,05/1,10 sull’onda della cautela di imprenditori e famiglie a fronte del fragile apprezzamento dell’EUR, soprattutto alla luce delle continue incertezze legate alla situazione greca.
L’EUR/USD consolida la debolezza prima della riunione della BCE di giovedì. Il giudizio rimane ribassista, gli operatori mirano a vendere sui rimbalzi. I rischi legati alla solvibilità della Grecia pesano sul complesso EUR, anche se il ministro delle Finanze greco Varoufakis si è detto certo che la Grecia onorerà gli obblighi di servizio del debito in scadenza a marzo. Permangono fitte offerte per l’EUR/USD a 1,1340/1,4445 (media mobile a 21 giorni / 23,6% di Fibonacci sulle vendite da dicembre 2014 a gennaio 2015).
L’USD/CAD rimane all’interno di fasce prima del dato sul PIL in uscita nelle prossime ore. Il PIL del quarto trimestre è previsto in calo, dal 2,8% al 2,0% su base annualizzata, anche se, stando alle previsioni ottimistiche del mercato, a dicembre ci deve essere stato qualche miglioramento. L’USD/CAD si aggira intorno alla sua media mobile a 21 giorni (1,2504), per lo più all’interno dell’area di consolidamento ribassista di breve termine dopo che, il 30 gennaio, la coppia ha toccato quota 1,2799. Il supporto chiave per il consolidamento si attesta a 1,2395 (linea di base in ascesa dal 22 gennaio), perché, in un’ottica di breve termine, i prezzi del petrolio faranno fatica a riprendersi. Il greggio WTI testa i livelli a 50,20/50 USD (medie mobili a 21 e 50 giorni).
Il calendario economico di oggi prevede la pubblicazione dei seguenti dati: PIL t/t e a/a riferito al quarto trimestre in Svizzera; vendite al dettaglio m/m e a/a di gennaio in Germania; tasso di disoccupazione di febbraio in Spagna; PMI costruzioni di febbraio nel Regno Unito; IPP m/m e a/a di gennaio nell’Eurozona; PIL annualizzato riferito al quarto trimestre e PIL m/m e a/a di dicembre, indice prezzi industriali e materie prime m/m di gennaio in Canada; ISM di febbraio di New York.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd