Appare come un bollettino di guerra, l'elenco odierno delle quotazioni dei titoli bancari .
Accedendo alla parte riguardante i titoli bancari del mio personale portfolio tenuto su it.Investing.com , vedo tutto rosso, ma non solo...le percentuali che osservo sono decisamente impressionanti: la "migliore" risulta essere FinecoBank che si limita a perdere il -0.76%, mentre la peggiore è Banca Monte dei Paschi (MI:BMPS), con una vertiginosa perdita del -10.26%.
Si passa, in questa non invidiabile classifica, dal penultimo posto di Intesa (MI:ISP) (-2.00%) per procedere con Banca Generali (MI:GASI) (-2.09%), Mediolanum (MI:BMED) (-3.38%), Banca Carige (-4.97%), Banca di Milano (-4.72%), Mediobanca (MI:MDBI) (-4.31%), UBI (MI:UBI) (-4.97%), Unicredit (MI:CRDI) -5.44%), Banco Popolare (MI:BAPO) (-6.19%) e Banca Popolare dell'Emilia Romagna (MI:EMII) (-9.13%): un'ecatombe.
Questa utilissima funzione disponibile sul sito di it.investing.com, mi è veramente utile per poter controllare in una sola finestra e con un semplice colpo d'occhio, l'intero panorama dei titoli del settore bancario italiano, senza doverli cercare uno alla volta, con relativa perdita di tempo.
Mi è stato sufficiente creare un portfolio nel quale ho inserito tutti i titoli di comparto e posso consultarlo facilmente in qualsiasi momento io desideri aggiornarmi sulla situazione.
Questa funzione è disponibile, tra l'altro, per qualsiasi gruppo di strumenti che io desideri riunire in una sola finestra, con tutte le relative indicazioni e prezzi in tempo reale: valute, indici, azionario ecc. ecc.
Ora, tornando alle banche ...la situazione , di per sè, sarebbe già piuttosto preoccupante a causa della progressiva e quasi incontrollabile perdita di valore alla quale tutti i titoli del comparto sono sottoposti. ma assume i toni del tragi-comico se si pensa che è anche motivo di scontro istituzionale fra l'attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi , che accusa i governi precedenti di non aver fatto abbastanza per le banche e l'ex presidente Mario Monti che risponde alle accuse evidenziando la scarsa aderenza alla realtà delle affermazioni utilizzate nello specifico e in generale, rispetto alla situazione del Paese, da Matteo Renzi.
E da osservatore esterno, non posso che rimarcare quanto questi atteggiamenti appaiano poco adatti alla cruda realtà dei numeri e spiazzanti per l'investitore che vorrebbe assistere alla composizione di un fronte comune inteso ad arginare l'emergenza, più che ad un piccato scaricabarile sulle reali responsabilità di una situazione che, nonostante le continue rassicurazioni provenienti da più parti, appare obiettivamente sempre più degradata e difficilmente recuperabile.
Nessuno, credo, sia in grado in questo momento, di vaticinare sul futuro di un comparto che è semplicemente indispensabile all'economia reale: tramite le banche transitano e vengono eseguiti, ad esempio, tutti i pagamenti commerciali, nazionali ed internazionali e la credibilità degli istituti è fattore fondamentale perchè quei pagamenti, ma anche tutte le altre forme di garanzia finanziaria, vengano accettati dagli istituti esteri.
E' di non molto tempo fa la situazione per la quale le stesse banche nazionali, non si fidavano più le une delle altre, causa scarsezza di capitalizzazione.
Questo è stato il preambolo al precipizio successivo.
E se le banche non si fidavano più nemmeno delle altre banche, perchè avremmo dovuto continuare a fidarci noi di loro?
Nonostante l'inevitabile risposta, noi risparmiatori e correntisti tutti, abbiamo continuato, contro ogni ragionevolezza, a farlo, depositando i nostri sudati risparmi presso le loro casse, per scoprire , poco tempo fa, che con le regole definite come " bail in", veniamo ora chiamati persino a rispondere degli errori di gestione e delle perdite eventuali che la nostra banca dovesse subire.
Non possiamo, ovviamente, partecipare alla gestione dell'istituto, nè conosciamo gli affari che esso conduce e con chi, ma se perde denari, dobbiamo rifondere la perdita, per evitare che essa fallisca.
Personalmente, e me ne scuso con i lettori, non riesco neppure a comprendere come un tale principio (divenire per regolamento corresponsabile delle perdite provocate da altri) possa essere considerato e reso legale.
Ma da quale geniale mente europea è stata partorita simile mostruosità? e perché queste regole sono state adottate proprio nell'imminenza di quella che appare come una vera e propria "resa dei conti" dell'economia con il fallimentare attuale sistema bancario ?
Abbiamo, purtroppo per noi, una necessità oggettiva delle banche, alle quali sono state incautamente affidate in regime di monopolio, con la motivazione della garanzia da parte loro di assoluta credibilità, serietà e solidità economica, tutta una serie di operazioni essenziali per il normale funzionamento dell'economia reale.
Forse sarebbe il momento giusto per ripensare a queste scelte che ci consegnano, come società e Paese, completamente nelle mani di una classe bancaria, dimostratasi, in buona parte, incapace e corrotta , la quale ha direttamente e fattivamente contribuito alla creazione di uno stato di degrado così profondo da apparire ormai irreversibile
La cosa tuttavia più inaccettabile di questa situazione, creata dall'incapacità di pochi grandi dirigenti ed amministratori delle banche, è che la responsabilità e l'onere di risanarla, sarà, come al solito, scaricata sull'intera comunità, con la scusa che non si può fare diversamente.
Ed è vero, purtroppo è maledettamente vero, nello stato attuale delle cose, non possiamo fare assolutamente a meno delle banche e dei loro amministratori, siamo incastrati, come organizzazione statale e sociale, in una situazione senza via d'uscita: le banche non sono sostituibili, almeno al momento, con qualcosa di diverso.
Ciò nonostante la necessità di una nuova organizzazione e di nuovi soggetti, che operino in base a moderni principi di trasparenza ed efficienza, è impellente ed improcrastinabile: dobbiamo assolutamente liberarci da quella che appare ormai come una inaccettabile e costosissima schiavitù normativa.
E quando si pensa che, ad esempio, solo Banca MPS detiene in bilancio crediti che, con un vero e proprio eufemismo, vengono definiti "non performanti" , per un importo di 24 miliardi di Euro, non si può non chiedersi chi mai pagherà questo oceano di debiti.