Dopo l'intensa fase di recupero che ha caratterizzato l'andamento di diversi strumenti finanziari nella settimana che si va a concludere, è più che logico assistere ad un movimento di assestamento dovuto sia a prese di beneficio che ad una pausa riflessiva degli operatori sempre più contrariati e disorientati dalla "non-risoluzione" delle note problematiche relative al debito dell'eurozona.
Un chiaro riflesso di quanto sopra è riscontrabile sull'andamento grafico del BUND e del cambio EURYEN, oramai da diversi giorni divenuti i nostri "market driver" preferiti.
In particolare sul BUND, dopo aver constatato la perfetta coincidenza dei livelli raggiunti nella fase correttiva in atto con quanto anticipato in precedenti report (ritracciameti di fibonacci...), siamo ora alle prese con un "rimbalzo fisiologico" utile a scaricare il forte ipervenduto accumulatosi dopo il sell-off scattato in area 145.
Operativamente il prossimo target ribassista dovrebbe raggiungere area 139.50/140, ma nel brevissimo non escluderemmo un test della trendline ribassista che sta accompagnando la fase discendente in atto e che evidenzia in area 142 un livello raggiungibile nelle prossime ore.
Inversione di lunghissimo termine e conseguente via libera ad un recupero più duraturo dei mercati azionari solo in caso di definitiva rottura della soglia tecnica dei 139 punti.
Quanto al cambio EURYEN, altro "faro dei mercati", dopo il deciso allungo partito in area 96,00, ha pienamento raggiunto la soglia strategica dei 101 punti ed ora staziona all'interno di un canale laterale rialzista compreaso fra i livelli 99,50/102 dalla cui violazione dovrebbe dipendere la partenza di un nuovo spunto direzionale.
Operativamente l'ipotesi di un ulteriore allungo verso area 108 non appare compromessa, ma è parimenti evidente che una eventuale violazione della base inferiore del canale laterale evidenziato (area 99,50) rappresenterebbe una chiara negazione dello scenario di cui sopra e aprirebbe la strada ad una decisa operatività in short selling.
Un rapido sguardo, infine, al petrolio, altra variabile molto importante all'interno di una analisi intermarket. Come visibile sul grafico a seguire, la violazione del supporto dinamico e psicologico in area 100 ha determinato una ondata di vendite al ribasso che si sono ulteriormente accentuate dopo una breve pausa di consolidamento in area 95 (dollari al barile...).
Si è quindi arrivati velocemente ai 78,50 punti attuali, e il primo segnale di inversione potenziale scatterebbe solo in caso di violazione della resistenza dinamica in area 81.50. Fino ad allora lo scenario short rimane assolutamemte quello da privilegiare, magari approfittando delle brevi fasi di recupero in avvicinamento alla trendline ribassista evidenziata per vendere al ribasso.
In conclusione, i livelli chiave da monitorare nei prossimi giorni sono chiari: solo da una decisa violazione degli stessi i mercatia azionari troveranno le energie (e la liquidità...) per spingere nuovamente al rialzo, viceversa anche questa fase di recupero andrà archiviata come un sempllice rimbalzo da ipervenduto...
Pietro Paciello
Ufficio Studi Uptrend Advisory