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CAD in calo in scia alla flessione del petrolio, occhi sui dati USA

Pubblicato 05.11.2014, 14:15
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Forex News and Events

Il dollaro canadese continua a indebolirsi sull’onda della flessione dei prezzi del petrolio. Stamattina i future sul greggio WTI sono stati scambiati sotto 76,50 USD in Europa, l’inclinazione continua a essere negativa perché si prevede che la battaglia fra i principali produttori di petrolio al mondo per conquistare quote di mercato farà abbassare ancora di più i prezzi. I maggiori produttori di petrolio si rifiutano di tagliare la produzione: gli USA estraggono le quantità maggiori da più di trent’anni e probabilmente, per la quinta settimana consecutiva, le scorte sono aumentate di altri 2,35 milioni di barili. I dati saranno diffusi oggi alle 15:30 GMT e dovrebbero pesare ulteriormente sui prezzi del petrolio durante la seduta di New York. L’aumento delle scorte segnala chiaramente che la domanda non riesce a star dietro alla produzione eccessiva. La ripresa economica moderata e l’accesa lotta per le quote di mercato rafforzano l’impostazione negativa sul petrolio. Ovviamente tutti i produttori vogliono assicurarsi la propria quota di mercato e spingere fuori dal gioco i concorrenti prima che la ripresa economica riprenda slancio. La domanda è, fino a che punto i produttori di petrolio spingeranno i prezzi al ribasso? Nel 2009, il greggio WTI scambiava intorno a 35 USD, prima di superare i 65 USD nel 2010. Attualmente il greggio sta testando i minimi del 2012 (77,70 USD) e dovrebbe dirigersi verso i minimi del 2011, intorno ai 75 USD, man mano che il mercato orso si rafforza.

Come già segnalato nei nostri rapporti precedenti, la flessione dei prezzi del petrolio costituisce un duro colpo per le esportazioni canadesi perché, sotto gli 85 USD, parte dei progetti di sabbie bituminose, non sarebbe più redditizio. Nel suo intervento a Ottawa, il governatore della BoC Poloz ha detto che il settore delle esportazioni ha subito un rallentamento rispetto ai cicli economici precedenti e ciò è in parte dovuto alla chiusura di stabilimenti che non hanno permesso al Canada di trarre vantaggio dalla ripresa economica globale. In questo contesto, il calo dei prezzi del petrolio rappresenta chiaramente una minaccia per le esportazione canadesi e dovrebbe rinfrancare le colombe della BoC. L’equilibrio rimane comunque fragile. È necessario un CAD più debole per trarre vantaggio dalla crescente domanda USA, ma l’inflazione non dovrebbe superare in modo insostenibile l’obiettivo del 2,0%. L’IPC di fondo – l’indice monitorato dalla BoC per le sue previsioni di politica monetaria – a settembre è rimasto stabile al 2,1% (leggermente sopra l’obiettivo del 2,0% della BoC), quindi il margine di manovra della BoC è piuttosto limitato. Venerdì USA e Canada pubblicheranno i rapporti sul lavoro di ottobre. Il tasso di disoccupazione canadese dovrebbe rimanere invariato al 6,8%, l’occupazione netta è vista in caldo di 5 mila unità (rispetto all’incremento di 74.100 unità di settembre). Negli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione è previsto stabile, al 5,9%, il dato NFP è visto in rialzo, con un solido incremento pari a 232 mila unità. La direzionalità di breve termine del CAD dipenderà dai prezzi del petrolio e dai dati sul lavoro di USA e Canada. L’impostazione di medio termine rimane negativa per il CAD.

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L’USD/CAD ha esteso i guadagni fino a 1,1464 (massimo da metà 2009). Il movimento rialzista sta acquisendo slancio, anche se le condizioni d’ipercomprato (RSI a 30 giorni al 71%, banda di Bollinger superiore a 1,1383) lasciano presagire un rallentamento / una correzione man mano che ci avviciniamo alla resistenza psicologica a 1,15. Le consistenti scadenze di opzioni standard a 1,1350+ dovrebbero conferire supporto all’USD/CAD prima della campanella di chiusura settimanale.

I livelli tecnici dell’EUR/CAD sono diventati positivi dopo che il MACD è entrato in mercato toro, in scia al rimbalzo da 1,4048 di lunedì. Considerando il rischio legato all’EUR, prevediamo che l’EUR/CAD rimarrà all’interno di fasce prima della riunione di domani della BCE. S’intravedono offerte a 1,43835/875 (23,6% di Fibonacci sulle vendite da marzo a ottobre / media mobile a 100 giorni). Gli ordini d’acquisto per le opzioni conferiscono supporto sopra la media mobile a 50 giorni (1,4215+) sul lato discendente. La riunione della BCE di domani costituisce un rischio legato all’evento per l’EUR/CAD. Ciò nonostante, non prevediamo un altro intervento accomodante dalla BCE, perché al momento la banca centrale sta portando avanti aggressivi acquisti di ABS e bond garantiti. Questo è il momento di attendere i risultati, soprattutto viste le tensioni fra colombe e falchi all’interno della BCE.

Idee di trading di Swissquote Sqore:

http://it.swissquote.com/fx/news/sqore

chart

The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD ha infranto la resistenza oraria a 1,2544 (massimo infragiornaliero), lasciando presagire una ripresa temporanea dell’interesse all’acquisto. Una resistenza oraria staziona a 1,2544 (massimo infragiornaliero). Osserviamo un supporto orario a 1,2440 (minimo 03/11/2014). In una prospettiva di lungo termine, da maggio 2014 l’EUR/USD si trova in un trend discendente. La violazione della forte area di supporto fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) ha spianato la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Una resistenza chiave giace a 1,2886 (massimo 15/10/2014).

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GBP/USD La coppia GBP/USD rimane debole dopo il breakout ribassista a 1,5995. Bisognerà, infatti, superare la resistenza oraria a 1,6038 (massimo 30/10/2014) per migliorare la struttura tecnica di breve termine. Monitorate il supporto orario a 1,5927 (minimo 03/11/2014). Un altro supporto staziona a 1,5877. A lungo termine, visto il sensibile deterioramento della struttura tecnica da luglio, la forte area di resistenza fra 1,6525 (massimo 19/09/2014) e 1,6644 (massimo 01/09/2014) dovrebbe frenare eventuali rialzi nei prossimi mesi. Monitorate l’attuale fase di consolidamento vicino al forte supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013).

USD/JPY La coppia USD/JPY ha infranto la forte resistenza a 110,66 (massimo 15/08/2008), a conferma del sostanziale trend ascendente di lungo termine. Monitorate il test della resistenza a 114,66 (massimo 27/12/2007). Si osservano supporti orari a 113,17 (minimo 04/11/2014) e 112,57 (minimo infragiornaliero). Favoriamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). La violazione della resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008) spiana la strada a un ulteriore rialzo verso 120,04 (61,8% del ritracciamento sul calo dal 1998 al 2011). Un supporto chiave giace a 105,44 (massimo 02/01/2014).

USD/CHF Finora l’USD/CHF non è riuscito a violare la resistenza chiave a 0,9691 ed è sceso sotto il supporto orario a 0,9612. Un supporto più robusto giace a 0,9544. Una resistenza oraria giace a 0,9645 (massimo infragiornaliero). In una prospettiva di più lungo periodo, la struttura tecnica favorisce un pieno ritracciamento dell’ampia fase correttiva iniziata a luglio 2012. Ne consegue che la recente debolezza viene considerata una mossa in controtendenza. Si osserva un supporto chiave a 0,9368 (minimo 15/10/2014). La resistenza chiave staziona a 0,9691 (massimo 06/10/2014) e 0,9839 (massimo 22/05/2013).

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