Me ne stavo seduto alla mia postazione, sguardo fisso sui grafici , impaziente di scalpare il guadagno di giornata. Ovviamente non consideravo altre alternative, perdere non era contemplato. Il “docente” al mio fianco mi spronava con la sua esperienza navigata e la sua tecnica sopraffina. Che fai non entri..? Il mercato sta facendo nuovi massimi…scambia a prezzi più alti e ha rotto una resistenza…..break out..lungo..lungo..!! Avevo a che fare col vecchio indice FIB, roba da 25 € tick ….mica uno scherzo. Ma certo che entro, l’aspetto al varco, un tick sopra il max di prima e lo fulmino ..ovviamente buy ! Cliccavo sul mouse ad ogni break out come avessi in mano un fucile ad alta precisione, mi sentivo il giustiziere dei mercati … uno che “lo sa” quand’è che si entra…mica sui minimi, scherzi…, aspetta che batta prezzi alti e poi più alti..e più alti ancora, è allora che devi cliccare … buy, non prima ! Peccato che la maggior parte delle volte, un nanosecondo dopo aver cliccato, avevo il mercato contro e la posizione in loss. Normali storni del movimento era la diagnosi del mio Guru da 200 € al giorno, tanto mi costava il corso per “supertrader” a cui mi ero iscritto.
La verità è che a quei tempi (parliamo del 2001/02), la cose funzionavano spesso proprio così. Il buon Max, che di analisi tecnica ne sapeva quanto un idraulico di Biella, ci si era fatto la Mercedes in qualche giorno: non potevi sbagliare, compravi e basta, e il mercato saliva e basta. Erano i tempi di Tiscali a 100 € per azione, tutti compravano, tutti guadagnavano e fare trading era un gioco da ragazzi, nel vero senso della parola. Ovviamente tutti si sentivano dei draghi e se tu stavi a guardare… un cretino, l’unico che non coglieva la fantastica occasione di moltiplicare magicamente i propri soldi investendo in borsa.
Com’è noto, le cose presero di lì a poco una piega ben diversa e in tempo record gran parte di quei guadagni vennero azzerati, in alcuni casi trasformandosi in perdite enormi. Ma per me e molti che come me iniziarono proprio a cavallo di quel periodo, nell’imminenza dello scoppio della grande bolla speculativa, il prezzo da pagare fu doppio. Non c’era chi realmente avesse l’esperienza per insegnarti, e chi era bravo, salvo rarissimi casi, non lo doveva a capacità proprie, ma ad una congiuntura favorevole determinata dalle circostanze, che per mesi trasformò in trader vincente chiunque s’ inventasse d’ acquistare titoli in borsa
A chi iniziasse oggi suggerirei di non puntare subito ai grandi guadagni , ma piuttosto di operare avendo come primo obbiettivo quello di salvaguardare il proprio capitale. Riuscirci stabilmente vuol dire essere ben oltre metà dell’opera. Indispensabili molte ore di operatività davanti ai grafici e uno studio approfondito dell’analisi tecnica, sia quella classica occidentale che quella giapponese (la candlestick analisys importata e diffusa in occidente da Steve Nison), in quanto metodologie operative che ben possono integrarsi fra loro. Molto importanti anche i Corsi di Formazione, a condizione che siano tenuti da trader preparati e di esperienza . A questo proposito personalmente più che di ”Corsi” preferirei parlare di “Percorsi” di Formazione, vale a dire un iter pianificato di studio affiancato da un operatività “assistita”, connubio a mio avviso fondamentale per poter avere successo in questa difficile professione.
Stop&Reverse