La differenza di prezzo tra WTI (il riferimento USA) e Brent (il riferimento internazionale) si sta riducendo.
Il mese scorso il Brent era 7 dollari al barile in più rispetto al WTI, ma questo differenziale (spesso definito come “spread”) è crollato a soli 4 dollari al barile.
Se le condizioni attuali dovessero continuare, potremmo assistere ad una sovrapposizione dei prezzi.
Il WTI è considerato un tipo di petrolio greggio leggero, dolce. Anche il Brent considerato un tipo di petrolio greggio leggero e dolce, nonostante contenga più solfuro rispetto al WTI.
Un’importante differenza tra WTI e Brent: per molti anni, a causa del divieto stabilito nel 1975 di esportare greggio USA, non è stato possibile vendere il greggio statunitense al di fuori degli Stati Uniti. Tutto ciò è cambiato nel gennaio 2016, quando il Congresso ha cancellato il divieto ed ha concesso ai produttori USA di esportare il greggio prodotto negli USA.
Per molti anni, WTI e Brent sono stati scambiati quasi allo stesso prezzo. Infatti, per molti anni il differenziale di prezzo è stato di appena un dollaro. Tuttavia, nel 2011, i prezzi del WTI e del Brent hanno segnato delle importanti differenze. Dopodiché i prezzi WTI sono stati sempre inferiori rispetto a quelli Brent, a volte con differenze davvero notevoli. Questo era legato all’aumento della produzione di petrolio greggio USA che non poteva essere esportato.
Nel 2014, i prezzi Brent e WTI si sono molto avvicinati, nonostante il WTI sia rimasto sempre qualche dollaro in meno rispetto al Brent. Ci si aspettava un calo dello spread tra WTI e Brent dopo l’annullamento del divieto di esportare greggio USA. Tuttavia, diversi fattori hanno fatto sì che i prezzi WTI restassero inferiori rispetto al Brent nel 2017.
- Le scarse infrastrutture negli USA hanno reso difficile portare il WTI sul mercato globale ed hanno costretto i produttori a mantenere i prezzi al di sotto del riferimento internazionale.
- Gli uragani hanno interrotto le esportazioni e le operazioni delle raffinerie sulla Gulf coast. Questo ha determinato un aumento delle scorte ed un calo dei prezzi WTI durati diversi mesi, mentre i prezzi del Brent sono rimasti stabili.
- L’interruzione degli oleodotti Forties nel North Sea hanno bloccato la produzione nell’area settentrionale degli USA. Questo ha permesso ai prezzi Brent di salire di più rispetto al WTI.
All’inizio di gennaio 2018 si sono risolte le interruzioni della produzione dovute agli uragani e al problema degli oleodotti Forties e lo si evince anche dallo spread tra WTI e Brent. La differenza di prezzo è crollata del 40%.
Le scorte di greggio USA sono scese, sono stati aperti nuovi oleodotti e le esportazioni di greggio sono aumentate. Tutti quesi fattori hanno contribuito a ridurre lo spread, che resta tuttavia superiore rispetto ai livelli pre-2011. Se questi trend dovessero continuare, il differenziale tra Brent e WTI potrebbe ridursi ulteriormente e diventare irrilevante - almeno per un po’.