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Dati macro e risposte della Fed, quali effetti su cambi e borse?

Pubblicato 05.06.2013, 07:44
Aggiornato 14.05.2017, 12:45

I dati Usa guidano le danze. Difficilmente i mercati azionari ed il forex metteranno a segno movimenti degni di nota prima di venerdi', quando verranno resi noti i nuovi posti di lavoro creati nel settore non agricolo: l'andamento del mercato del lavoro e' l'elemento chiave nella determinazione della politica monetaria della Fed.

Certo, gia' nella prima parte della seduta di domani potrebbero esserci le prime scosse, con i mercati che avranno modo di ragionare sulla pubblicazione del Beige Book e successivamente sul rapporto Adp sui nuovi occupati di maggio e sull'Ism non manifatturiero, ma solo i dati di venerdi' faranno fede per capire il vero sentiment di mercato.

Per il momento gli operatori ritengono che la Fed possa iniziare a ridurre le politiche di stimolo gia' a settembre, ma i dati in programma potrebbero contribuire a fare mutare le aspettative.

Gia' l'uscita dell'Ism manifatturiero Usa di maggio sembra in grado di causare dei ripensamenti sulle attese degli operatori, spostando alla riunione Fed di dicembre la decisione di una riduzione del volume di acquisto di asset.

L'Ism manifatturiero e' infatti sceso a 49 punti dai 50,7 di aprile ed a fronte di attese di un incremento, la prima contrazione da novembre 2012 ed il peggiore dato dal giugno 2009.

Discese al di sotto del valore dei 50 punti spostano le aspettative verso una contrazione dell'attivita' manifatturiera.

L'indicatore suggerisce quindi un ritmo di crescita moderato per il secondo trimestre.

Ma non basta certo questo dato a delineare un quadro completo, se il comparto manifatturiero soffre ad esempio quello immobiliare migliora, sara' quindi importante vedere l'effetto complessivo sul mercato del lavoro di queste spinte per poter fare delle ipotesi sulle tempistiche di azione della Riserva Federale.

Per il momento e' evidente comunque una certa debolezza del dollaro Usa sia contro euro sia contro yen, debolezza che puo' essere spiegata con attese di mantenimento di una politica monetaria accomodante per tempi ancora lunghi.

I prezzi si mantengono pericolosamente vicini a supporti critici e se questi dovessero essere superati potrebbero svilupparsi movimenti anche ampi sfavorevoli alla moneta Usa (e presumibilmente favorevoli alle borse).

Il grafico del dollaro yen mostra infatti i prezzi che hanno toccato con i recenti minimi di quota 98,90 la media mobile a 50 giorni, molto vicina alla base del canale rialzista disegnato dai minimi del novembre 2012, supporto a 98,60 circa.

La violazione di questo sostegno costringerebbe a considerare probabile l'avvio di una correzione di tutto il rialzo in atto da area 77 yen per dollaro con obiettivi che Fibonacci individua a 93,50 e 90,50.

La tenuta di 98,60 sarebbe ovviamente un primo segnale in favore del mantenimento dell'uptrend di medio termine, destinato, con conferme oltre a 102 circa, a dirigere verso il lato alto del canale citato, a 106 circa.

La violazione di 98,60 sarebbero segnale negativo anche per il Nikkei, che ha dimostrato recentemente una notevole sensibilita' ai movimenti del cambio.

Per quello che riguarda l'euro dollaro invece i prezzi si sono scontrati in avvio di settimana con la media mobile a 100 giorni, resistenza a 1,3105, dopo aver forzato, anche se solo marginalmente, la trend line ribassista disegnata dal top di febbraio, passante a 1,3070.

Se i prezzi saliranno oltre 1,3120, 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di febbraio (quota di Fibonacci), si confermera' una situazione favorevole all'euro che potrebbe portare al test di 1,3240, top del primo maggio e lato superiore del doppio minimo disegnato in area 1,2750/2800 da inizio aprile.

Oltre 1,3240 diverrebbe probabile il ritorno sui massimi dell'anno a 1,3790. Sotto 1,2940 atteso invece un nuovo test di area 1,2750/2800.

Nel corso dell'ultimo bimestre la relazione diretta esistente tra l'andamento dell'euro dollaro e quello della borsa si e' allentata, probabilmente a causa del fatto che l'euro dollaro non e' stato capace di esprimere un vero e proprio trend.

Se tuttavia il cambio dovesse partire con decisione al rialzo sarebbe probabile un analogo movimento anche da parte della borsa, con lo Stoxx 600 nuovamente al di sopra di area 310.

Al contrario la violazione di area 293 da parte dello Stoxx 600, dove transita la media mobile a 100 giorni, prospetterebbe con buona probabilita' anche la fine dei tentativi di rafforzamento dell'euro.


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