Market Brief
Prima dei dati sul lavoro USA in uscita oggi, l’USD torna a essere richiesto. Per quanto riguarda il dato NFP riferito a settembre, la variazione prevista si attesta a 215K rispetto alle 142K di un mese fa; il tasso di disoccupazione è previsto stabile al 6,1%. Anche le retribuzioni medie saranno monitorate con attenzione, perché la presidente del FOMC Yellen mira a un’accelerazione della crescita delle retribuzioni per combattere la fiacchezza del mercato del lavoro. Nell’ultima settimana la curva dei rendimenti USA si è appiattita, i rendimenti dei decennali sono ancora sotto il 2,45%, nonostante la diffusa forza dell’USD nei confronti delle altre valute del G10 e dei mercati emergenti. I dati di oggi determineranno se l’USD ha raggiunto il massimo o se c’è spazio per altri guadagni.
Per l’USD/CAD, saranno decisivi i dati sul lavoro USA e la bilancia commerciale canadese. Gli analisti scommettono su una flessione del surplus commerciale in Canada (soprattutto per la debolezza dei prezzi dei prodotti energetici) e i livelli tecnici dell’USD/CAD continuano a essere puntati verso l’alto, quindi nel mirino c’è il massimo dell’anno a quota 1,1279. Sul lato discendente, gli ordini d’acquisto per le opzioni a 1,1000/50 dovrebbero fornire supporto prima della campanella di chiusura settimanale.
L’analisi dei grafici a candela segnala la formazione di un pattern rialzista engulfing (con un livello di convinzione 5/9) su AUD/USD, AUD/CHF e AUD/CAD e di un pattern ribassista engulfing sull’EUR/AUD (convinzione 4/9). Viste le condizioni d’ipervenduto, si prevede un’inversione rialzista di breve termine nel complesso AUD. Se il movimento dei prezzi di AUD/USD e AUD/CAD è legato ai dati nordamericani, i livelli tecnici giocheranno un ruolo più importante nel determinare la direzionalità di AUD/CHF ed EUR/AUD. Una chiusura settimanale superiore a 0,8406 per l’AUD/CHF e inferiore a 1,4340 per l’EUR/AUD (pivot MACD) dovrebbe favorire una correzione più marcata a favore dell’AUD per entrambe le coppie.
L’EUR/USD si è mosso all’interno di fasce dopo che, alla riunione di ottobre, la BCE ha mantenuto lo status quo. Il presidente Draghi ha fornito dettagli sul programma di acquisto di ABS e di titoli garantiti: da metà ottobre la BCE acquisterà titoli garantiti e ABS entro la fine dell’anno. Il programma di acquisto di debito privato durerà almeno due anni. La BCE sarà il più possibile inclusiva sugli acquisti di ABS; asset da paesi con un rating inferiore a BBB- (come la Grecia e Cipro) richiederanno dei caveat quali compensazione per il rischio. Le TLTRO, gli acquisti di ABS e di titoli garantiti avranno un forte impatto sul bilancio della BCE, per un valore stimato intorno ai mille miliardi di euro. L’obiettivo è far lievitare il bilancio della BCE ai livelli d’inizio 2012 (intorno a 3 mila miliardi di euro rispetto agli attuali 2 mila miliardi). Draghi ha ribadito che “il progresso insufficiente nelle riforme strutturali dei paesi dell’Eurozona costituisce un rischio al ribasso chiave per le prospettive economiche”. Il sentiment nei confronti dell’EUR rimane negativo, permangono solide offerte a 1,2700.
Ieri l’USD/BRL è salito nuovamente, attestandosi a 1,4978; la coppia dovrebbe continuare a testare i 2,50 in vista della prima tornata elettorale del 5 ottobre. Poiché gli ultimi sondaggi favoriscono l’”interventista” Rousseff contro la sua principale rivale, l”amica del mercato” Silva, le pressioni a vendere BRL rimangono elevate. Prevediamo che domenica le due candidate si piazzeranno ai primi posti e che poi si sfideranno al ballottaggio il 26 ottobre. Questo scenario potrebbe generare un rally di sollievo lunedì, viste le condizioni d’ipervenduto del BRL.
Oggi l’attenzione si concentrerà sui dati riferiti al mercato occupazionale USA: tasso di disoccupazione, variazione nelle buste paga dei settori non-agricolo, privato e manifatturiero, retribuzioni medie di settembre saranno monitorati con attenzione. Gli operatori seguiranno anche la pubblicazione dei PMI definitivi riferiti a servizi e compositi di settembre in Spagna, Italia, Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti; produzione industriale e servizi di agosto in Svezia; tasso di disoccupazione di settembre in Norvegia; vendite al dettaglio m/m e a/a di agosto nell’Eurozona; riserve ufficiali di settembre nel Regno Unito; scambi internazionali di agosto in Canada; bilancia commerciale di agosto e indice ISM composito non-manifatturiero di settembre negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd