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EUR in calo dopo il PMI, occhi puntati sull’IPC negli USA

Pubblicato 02/20/2014, 08:58 AM
Aggiornato 03/07/2022, 05:10 AM
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Forex News and Events

Oggi sui mercati valutari predomina l’avversione al rischio. I verbali aggressivi del FOMC e la debolezza dei dati economici asiatici pesano sulla propensione al rischio. Stamattina il complesso EUR è stato venduto in scia alla debolezza dei PMI; la GBP arranca per effetto delle notizie macroeconomiche sfavorevoli di questa settimana (IPC a/a all’1,9%, inferiore all’obiettivo del 2,0% della BoE e disoccupazione in rialzo, al 7,2% rispetto al 7,1% di dicembre). Nel pomeriggio, i dati IPC dagli USA dovrebbero confermare il rallentamento dell’economia all’inizio del 2014. Lo scetticismo generale compensa i toni aggressivi dei verbali del FOMC.


Euro giù dopo i PMI

Stamattina il complesso EUR è stato interessato dalle vendite innescate dalla mediocrità dei dati macroeconomici. A sorpresa, stando alla stima preliminare di febbraio, il PMI manifatturiero francese si è contratto da 49,3 a 48,5 punti e il PMI servizi è sceso da 48,9 a 46,9 punti. A gennaio, i prezzi al consumo hanno mostrato un deterioramento più rapido, l’IPC m/m è calato dello 0,6% a gennaio rispetto al +0,3% fatto registrare un mese fa. In Germania l’attività manifatturiera si è espansa a un ritmo più lento, mentre il PMI servizi è migliorato, salendo da 53,1 a 55,4 punti. Ci sono pochi dubbi sulla forza dell’economia tedesca, ma la situazione nella periferia rimane delicata. Stando al rilevamento preliminare di febbraio, nell’Eurozona il PMI manifatturiero di febbraio è sceso da 54,0 a 53,0 punti.

Malgrado le notizie macroeconomiche negative, la debolezza dell’inflazione è un importante fattore positivo per l’EUR; gli operatori continuano a vedere interesse all’acquisto per il complesso EUR. D’altro canto, la posizione inaspettatamente aggressiva della Fed genera consistenti flussi in uscita dai mercati emergenti. E l’euro è una destinazione alternativa di preferenza per questi flussi. Alla luce dei livelli tecnici nettamente rialzisti, non è ancora ora di affrettarsi a vendere EUR. I commenti della BCE continuano a presentare i rischi più grossi. Dalla scorsa settimana, riferimenti ai tassi di deposito negativi sono tornati ad apparire casualmente nelle note ufficiali della BCE. Nel breve periodo, tali interventi verbali rappresentano il principale rischio al ribasso.

Dal punto di vista tecnico, gli indicatori di trend e momentum sono rialzisti: il MACD (a 12-26 giorni) si trova agevolmente in area positiva, la coppia passa di mano sopra la copertura ascendente della nuvola giornaliera (1,3594/1,3672). Gli ordini per le opzioni si susseguono sopra 1,3700/20/50/75. Sul lato discendente, il supporto chiave di breve periodo rimane a 1,3655/65 (media mobile a 50 giorni / 38,2% di Fibonacci sul rally di novembre e dicembre).

L’EUR/JPY si è imbattuto in una serie di stop sotto quota 140,00 dopo la pubblicazione dei PMI. Gli indicatori di trend e momentum sono positivi, ma la coppia ora dovrà affrontare le barriere per le opzioni in scadenza oggi a 140,00. S’intravede un supporto chiave in corrispondenza della base della nuvola giornaliera a 138,46.

Per quanto concerne l’EUR/GBP, la chiusura di ieri sotto 0,82720 fa sì che il MACD continui a essere marginalmente negativo. Le notizie macro sfavorevoli nel Regno Unito pesano sulla GBP, piuttosto fragile questa settimana. La nostra impostazione diventerà rialzista in caso di chiusura giornaliera sopra 0,82550 (punto pivot MACD).

Pubblicazione dell’IPC negli USA

Oggi gli USA pubblicheranno le cifre sull’IPC di gennaio; le previsioni propendono per un aumento più debole dei prezzi dei beni di consumo. Si tratta del primo IPC dall’inizio del tapering degli acquisti di asset mensili della Fed. Abbiamo visto che la situazione sul mercato occupazionale è peggiorata all’inizio del 2014, ma non siamo in grado di trovare un motivo chiaro per questo recente declino. Secondo Lockhart (Fed), è troppo presto per sapere se il rallentamento dell’economia USA sia dovuto alle condizioni meteo estreme (e temporanee) o se ci sia qualcosa di più profondo. Comunque sia, per gennaio i mercati prevedono un calo dell’inflazione a causa del rallentamento dell’attività.

A dispetto dei dati macroeconomici sfavorevoli, ieri la pubblicazione dei verbali del FOMC ha sorpreso per i toni da “falco”. I membri del FOMC hanno deciso che “presto” alla forward guidance subentrerà un primo aumento del tasso. Paradossalmente, alcuni membri hanno chiesto di fissare obiettivi espliciti per l’inflazione sotto target indesiderata (concordando invece su tassi più alti?). I rendimenti USA rimangono sottotono. Dopo i verbali, i rendimenti dei decennali USA sono scesi al 2,74%.

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The Risk Today

EURUSD L’EUR/USD ha infranto la resistenza chiave a 1,3739 aprendo la strada a un movimento verso la resistenza a 1,3819. I supporti orari sono dati da 1,3692 (minimo infragiornaliero) e da 1,3657 (vedasi anche il canale ascendente a breve termine). La rottura superiore dalla fascia orizzontale a medio termine tra 1,3477 e 1,3739 illustra un interesse di acquisto persistente. A più lungo termine siamo favorevoli a una vasta gamma orizzontale tra 1,3296 (minimo 07/11/2013) e 1,3893 (massimo 27/12/2013).

GBPUSD La GBP/USD ha infranto la resistenza chiave a 1,6668 (massimo 24/01/2014). L’attuale consolidamento nelle vicinanze di questo livello suggerisce un calo a breve termine. Una rottura della resistenza a 1,6742 confermerebbe una ripresa del trend rialzista di fondo. Supporti orari possono ubicarsi a 1,6637 e a 1,6600 (si veda inoltre la linea di tendenza ascendente). Un'altra resistenza si trova a 1,6823. A più lungo termine la struttura tecnica favorisce una propensione finché terrà il supporto a 1,6220 (minimo 17/12/2013). Una rottura decisa della resistenza a 1,6668 aprirebbe la strada a un movimento verso la resistenza maggiore a 1,7043 (massimo 05/08/2009). Tuttavia, un movimento sostenibile oltre tale livello è improbabile nelle prossime settimane.

USDJPY L’USD/JPY resta debole dopo il test positivo della resistenza a 102,70 (massimo 11/02/2014). Monitorate i supporti orari a 101,76 (minimo 18/02/2014 - vedasi anche la linea di tendenza in aumento) e a 101,39. Un'altra resistenza chiave si trova a 103,44. Una propensione rialzista a lungo termine è favorita finché terrà l'area di supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,21) e da 99,57 (si veda anche la linea di tendenza in aumento dal minimo a 93,79 (minimo 13/06/2013). Una forte resistenza entra in gioco a 110,66 (massimo 15/08/2008).

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USDCHF L’USD/CHF ha rotto il supporto a 0,8903 e ora sta sfidando il supporto a 0,8860. Un altro supporto si trova a 0,8800. Le resistenze orarie possono collocarsi a 0,8929 (massimo 18/02/2014) e a 0,8949. In una prospettiva a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è vista come un’ampia fase correttiva che ha potenzialmente raggiunto il completamento. L'area di supporto definita da 0,8931 (minimo 24/02/2012) e da 0,8833 favorisce un potenziale di formazione di base a medio termine. Una resistenza chiave si trova a 0,9250.

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