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EUR in calo in vista dell’incontro con i funzionari dell’UE ad Atene

Pubblicato 11.03.2015, 10:01
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Market Brief

L’EUR/USD continua a perdere terreno in scia alle incertezze sull’inizio dei negoziati con la Grecia, previsti per oggi, ad Atene. La coppia ha toccato quota 1,0666 perché gli operatori asiatici hanno rivisto le loro posizioni in vista della riunione fra BCE, Commissione Europea e FMI, che s’incontreranno per cercare una soluzione al problema dei rimborsi del debito greco. Nelle prossime tre settimane, la Grecia dovrebbe assicurare il servizio di debiti pari a 6,5 miliardi di euro. Il sentiment intorno all’EUR rimane fortemente negativo. Sotto 1,0725 si susseguono discrete barriere per opzioni in scadenza oggi. Oltre ai subbugli in Grecia, le previsioni di una Fed falco in vista della riunione del FOMC della prossima settimana spianano la strada verso il nuovo obiettivo a 1,05. La coppia EUR/GBP è salita a 0,70801, nel tentativo di superare gli ordini d’acquisto in area 0,70/0,72. Il forte sentiment negativo intorno all’EUR compensa la svalutazione parallela della GBP. Con il rafforzarsi del momentum ribassista per l’EUR/GBP, prevediamo una sfida più intensa del supporto psicologico a 0,70.

La coppia GBP/USD consolida la debolezza a un centesimo in più rispetto al minimo di gennaio (1,4952). La formazione di un harami rialzista suggerisce una correzione di breve termine, se il cable resisterà sopra 1,5027/29 dopo i dati sulla produzione industriale e manifatturiera in uscita oggi a Londra (alle 09:30 GMT). Gli operatori vogliono vendere sui rally, c’è una forte propensione per l’USD in vista della riunione del FOMC della prossima settimana; i conservatori sono in testa nei sondaggi preelettorali con il 33% dei voti rispetto al 31% a favore del partito laburista (sondaggio YouGov/Sun). Si prevedono forti offerte a 1,5180/1,5252 (38,2% di Fibonacci / 50% sulla ripresa di gennaio-febbraio). Il prossimo supporto staziona a 1,4952 (minimo 23 gennaio).

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L’USD/CHF testa la resistenza a 1,00; sull’onda della forza dell’USD, la coppia ora è pronta a superare la parità. Gli indicatori di trend e momentum sono nettamente rialzisti, l’andamento dell’USD determinerà la direzionalità generale. Le scommesse per le opzioni sono favorevoli sopra 1,00. La minaccia di tassi negativi più marcati per il franco dovrebbe assicurare una propensione sostenuta per l’USD nel medio termine. La correzione iniziata il 15 gennaio dovrebbe spingere la copia USD/CHF a 1,0240, livello precedente alla rimozione della soglia minima per l’EUR/CHF. Nei confronti dell’EUR, invece, le volatilità stanno diminuendo, ciò lascia presagire che la BNS stia continuando ad acquistare euro per stabilizzare la fascia obiettivo implicita della coppia EUR/CHF fra 1,05 e 1,10. La svalutazione dell’EUR è costosa per la BNS, che però non ha molta scelta se non agire direttamente sul forex. I future eurosvizzeri sono saliti a 100,80, perché aumentano le speculazioni su un possibile taglio del tasso.

L’USD/JPY è stato frenato da 121,50, mentre EUR/JPY e AUD/JPY hanno esteso le perdite. L’EUR/JPY ha spazzato via il minimo di gennaio (130,15), scendendo sotto quota 130 per la prima volta dal settembre del 2013. La svalutazione dell’EUR dovrebbe spingere agevolmente la coppia a 128,52 (61,8% di Fibonacci sull’ascesa dal 2012 al 2014). Per quanto riguarda l’USD/JPY, consistenti scadenze di opzioni standard dovrebbero conferire supporto sopra 120,00/121,00, invece le offerte a 122 appaiono facili da superare.

Nelle prossime ore, la RBNZ annuncerà la sua decisione di politica monetaria; la banca dovrebbe mantenere invariato il suo tasso ufficiale di riferimento al 3,50%. La coppia NZD/USD non è riuscita a riprendersi dopo le notizie infondate sulla presunta contaminazione del latte in polvere di Fonterra. Visto il rafforzamento del momentum ribassista, la sfida del supporto a 0,72 è ormai solo questione di tempo.

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A seguire il calendario economico di oggi: buste paga non agricole t/t (dato definitivo) riferite al quarto trimestre in Francia; costo del lavoro t/t e a/a nel quarto trimestre in Germania; bilancia delle partite correnti di gennaio in Francia; tasso di disoccupazione e IPC m/m e a/a di febbraio in Svezia; produzione industriale e manifatturiera m/m e a/a di gennaio; stima NIESR sul PIL di febbraio nel Regno Unito.

Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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