Venerdì 01 Marzo 2013 16:27
In fasi di mercato così direzionali la ricerca del "market driver", ossia dello strumento finanziario il cui andamento è la sintesi più efficace della dinamica in atto, è una delle attività di studio più preziose e allo stesso tempo più complesse.
Nell'intento di semplificare quanto meglio questo approfondimento, abbiamo cercato di trovare una rappresentazione grafica capace di restituirci una sintesi che risultasse allo stesso tempo "efficace e di immediata lettura".
Crediamo di esserci riusciti con il grafico a seguire che riporta l'andamento del cambio USD/CHF (l'equivalente del BUND come bene rifugio nel mercato del forex...) confrontato a quello delle cosiddette majors valutarie.
Ne emerge una immediata evidenza, ossia il fatto che il cambio USD/CHF sta attraendo liquidità in questa fase di profonda incertezza, a discapito delle majors notoriamente correlate a doppio filo al positivo andamento o alle positive prospettive del ciclo economico.
Come visibile sul grafico, infatti, mentre il cross USDCHF continua a segnare sempre nuovi massimi, le altre valute sotto osservazione continuano a scendere con particolare forza, assecondando e confermando la logica che le vede soccombere nella fasi di "risk-on", caratteristiche delle fasi in cui gli operatori palesano una sostanziale sfiducia sulle prospettive future dell'economia.
Scendendo nei dettagli, andiamo quindi ad analizzare i singoli cross interessati, partendo dal presupposto che in alcuni casi saremo costretti ad analizzarne l'andamento ricorrendo a grafici daily (in luogo della tradizionale dinamica H4...) alla ricerca di livelli di supporto realmente in grado di arrestare e magari invertire le dinamiche in atto.
EURUSD - sempre SHORT da area 1.3550
L'impostazione ribassista del cambio EURUSD appare evidentissima, soprattutto dopo la violazione del supporto dinamico di lungo termine in avvenuta in area 1.32. Neanche una evidente divergenza rialzista sul grafico CCI ha prodotti un rimbalzo degno di nota e, dopo un modesto rimbalzo che non ha minimamente scalfito la validità della resistenza dinamica in area 1.3250, il cambio è andato a violare con impressionante facilità anche la soglia psicologica di 1.30 punti.
Operativamente ogni rimbalzo che non porti ad un superamento della prima resistenza degna di nota in area 1.3250, rappresenterà un'ottima occasione per vendere allo scoperto (SHORT SELLING) e mantenere un profilo operativo coerente con la direzionalità in atto ("trend in your friend...").
Quanto a potenziali obiettivi ribassisti, premesso che area 1.2970 ha per ora arrestato la discesa, non si intravvedono livelli di supporto particolarmente validi e in grado di scongiurare un ulteriore arretramento verso area 1.27.
Al rialzo, si consiglia di attendere un eventuale recupero e superamento di area 1.3250 (resistenza dinamica) prima di considerare eventuali posizionamenti a favore di euro.
AUD/USD - sempre in trading range (sup. 1.015 / res. 1.06)
A conferma della criticità della fase attuale, si rileva la prolungata fase laterale del cambio AUD/USD ("aussie"), da sempre efficace misuratore dell'andamento dell'economia reale in quanto legato a doppio filo al ciclo del consumo e dell'esportazione di materie prime di base.
Come sempre accade in questi casi, questa prolungata lateralità si evolverà in un violentissimo movimento direzionale, ed appare altresì evidente quanto la zona di supporto a 1.015 punti sia pericolosamente prossima.
Le conseguenze di una eventuale violazione della stessa sarebbero pesantissime anche per le ovvie ripercussioni sui mercati azionari e questo porta ad ipotizzare una potenziale pausa della fase discendente in atto (nel breve termine...) prima di assistere ad un attacco concreto di questa fondamentale area supportiva.
Operativamente chi - fino ad oggi - ha lavorato assecondando gli acquisti sulla debolezza (supporto) e le vendite sulla forza (resistenza), ha beneficiato di una fase di lateralità e profittabilità senza precedenti e, probabilmente, si appresta a posizionarsi nuovamente al rialzo visto che siamo decisamente vicini alla soglia di acquisto rappresentata dal supporto statico sopracitato.
Dal canto nostro, pur non trascurando l'eventualità di applicare una simile strategia, rimarremo ben concentrati ed attenti nel monitorare questo supporto strategico alla cui violazione potrebbero aprirsi interessantissimi scenari ribassisti di lungo termine.
EUR/GBP - permane fase laterale
Croce e delizia di chi applica strategie di spread trading, il cambio EUR/GBP continua negli utlimi tempi a muoversi erraticamente condizionato più da variabili esterne geo-politiche che da effettivi riferimenti tecnico-grafici.
A partire da febbraio, complice l'instabilità introdotta nel sistema europa dalle temutissime (a giusta ragione...) elezioni italiane, euro e dollaro continuano a incrociarsi senza soluzione di continuità approfittando più della debolezza intrinseca della valuta nostrana che di una inesistente forza strutturale ed economica dei cugini inglesi.
Dal punto di vista tecnico, comunque, dopo questa prolungata fase di volatilità, si sono finalmente venuti a formare dei riferimenti grafici capaci di guidarci nelle prossime sedute. Il supporto dinamico di breve in area 0.86 appare evidentissimo e, se violato, potrebbe generare - finalmente - un deciso recupero della sterlina dopo giorni e giorni di svalutazione a nostro sfavore.
Operativamente converrà quindi attedere l'evoluzione del test di questo supporto prima di intraprendere un nuovo ciclo operativo sia in ottica di puro posizionamento long/short che, soprattutto, per chi applica strategie di spread trading.
EUR/AUD - supporto strategico (1.2650) in avvicinamento
Il grafico daily del cambio EUR/AUD, portante delle operazioni in spread trading fra il cambio EUR/USD e AUD/USD, mostra con estrema chiarezza la dinamica rialzista in atto dall'estate scorsa.
La fase di discesa attuale appare un fisilogico movimento di assetamento dovuto a prese di beneficio, almeno fino a quando l'importantissimo supporto dinamico in area 1.2650 continuerà a sostenere il trend rialzista.
Al di sotto dello stesso, il recupero del dollaro australiano nei confronti dell'euro assumerebbe maggiore consistenza.
Operativamente, appare prudente ipotizzare una chiusura di eventuali posizioni short con l'approssimarsi del supporto sopracitato, dove si potrebbero impostare operazioni speculative al rialzo (buy long), caratterizzate da un ottimo rapporto rischio/rendimento in quanto l'eventuale capovolgimento della posizione a seguito della violazione del supporto (stop long & reverse short), comporterebbe un sacrificio comunque accettabile se confrontato con il potenziale guadagno atteso.
In conclusione, arriviamo a questo venerdì sera molto vicini a diversi punti strategici sulle principali majors: la cosa appare assolutamente non casuale visto che le notizie relative ad un eventuale "Monti-bis" o comunque relative ad un "governo di larghe intese" si susseguiranno nelle prossime ore e, che ci piaccia o no, si abbatteranno senza pietà sull'andamento dei mercati nella prossima ottava.
A prescindere da tante considerazioani tecniche, forse, questo è il classico venerdì in cui vale la pena di tirare i remi in barca e attendere l'evoluzione degli eventi: magari correremo il rischio di entrare in ritardo sulla nuova tendenza dei mercati, ma ci guadagneremo sicuramente in salute...
Pietro Paciello
Asset Manager & Chief Analyst