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FORZA E STABILITA' DEGLI STATI EUROPEI: RATINGS, RENDIMENTI DEI DECENNALI E SPREAD

Pubblicato 17.03.2022, 09:00
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COME ESPRIMERE LA FORZA E LA DEBOLEZZA DI UNO STATO ATTRAVERSO I RATINGS, I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO E I DIVERSI SPREAD. CHE CORRELAZIONE ESISTE CON GLI INDICI AZIONARI?

L’obiettivo di questa analisi è quello di costruire un modello grafico che esprima la forza e la debolezza di uno Stato attraverso i ratings, i rendimenti dei titoli di stato e i diversi spread, ricercando infine una correlazione con gli indici azionari.


FITCH RATINGS INC.
E’ un’agenzia internazionale di rating fondata nel 1913 da John Knowles. Un rating non è altro che un “giudizio” o una “valutazione” espresso/a in base alla capacità di uno Stato di pagare o meno i proprio debiti. Entrando nel particolare, un rating dà quindi la misura di quanto uno Stato è capace di adempiere al proprio compito di debitore, eseguendo la prestazione legata ad una particolare obbligazione, estinguendo così il rapporto obbligatorio. Detto in maniera più semplice, vedetela così: se prestassimo dei soldi ad uno Stato (come può essere l’Italia), quanto quello stesso Stato sarebbe capace di restituirci lo stesso capitale con un interesse riconosciuto? Sono stato chiaro? Se ci pensate bene, esso ci da anche la misura di quanto uno Stato rischi il default, ossia quella particolare situazione in cui lo stesso non è più capace di onorare le obbligazioni assunte non riuscendo a pagare i debiti al creditore (questa è quella particolare situazione finanziaria definita “insolvenza sovrana”). Ricordate:

• Il debitore è quel soggetto (una particolare azienda o uno Stato) che riceve del denaro (o un particolare servizio) in prestito che si impegna poi a restituirlo in una data futura con un particolare interesse
• Il creditore è quel soggetto (una persona fisica o un ente) che presta del denaro in cambio di una sua restituzione futura con un interesse riconosciuto

I diversi ratings assegnati sono espressi in termini di lettere e in segni + o – che vengono aggiunti alla fine delle stesse per affinare le valutazioni:
• AAA: è la valutazione migliore che si possa avere ed indica uno stato con eccellenti capacità di onorare le obbligazioni assunte
• AA+: è una valutazione riferita ad un rischio di default estremamente basso. Indica una capacità molto elevata da parte di uno stato di adempiere al proprio compito di debitore. Il ripagamento di un debito è poco influenzato da avvenimenti e condizioni esterne
• AA E AA- : ratings riservato a Stati che presentano ottime capacità di onorare le obbligazioni assunte. Sono minime le differenze con il rating AA+
• A+, A E A- : ratings riservati a Stati che presentano buone capacità di ripagamento del debito. Gli impegni di pagamento sono però più vulnerabili ad avvenimenti/condizione esterne avverse
• BBB+, BBB E BBB- : Aspettative di default basse; rating associato ad uno Stato con una capacità adeguata di far fronte agli impegni di pagamento. Tuttavia, avvenimenti e condizioni esterne avversi hanno maggiore probabilità di compromettere questa capacità.
• BB+, BB E BB- : Valutazione che denota un'elevata vulnerabilità di default, particolarmente in caso di condizioni economiche e fattori esterni avversi.
• B+, B E BB- : Ratings assegnati a Stati con un’elevata vulnerabilità di default, tuttavia gli impegni di rispettare gli obblighi finanziari sono ancora presenti. La capacità futura di far fronte a questi impegni, invece, è vulnerabile al peggiorare delle condizioni economiche e dei fattori esterni.
• CCC+, CCC E CCC- : Questi ratings denotano possibilità di rischio di default. La solvibilità delle obbligazioni assunte dipende prevalentemente da condizioni economiche e finanziarie favorevoli.
• CC: Rating utilizzato per indicare un rischio di default probabile. La solvibilità delle obbligazioni dipende prevalentemente da condizioni economiche e finanziarie favorevoli
• C: Rating utilizzato per indicare un rischio di default imminente. Associato a Stati in probabile bancarotta o in ritardo nei pagamenti
• D: indica lo stato di default Tutti gli Stati con valutazioni comprese tra AAA e BBB- sono considerati a “buona affidabilità”, mentre gli altri compresi tra BB+ e C sono definiti “Junk Bonds”, tradotto in italiano “obbligazioni spazzatura”

Quelli considerati finora sono delle valutazioni a lungo termine. Esistono però anche quelle a breve termine:
• F1+ : Valutazione che indica la più elevata capacità di rispettare le scadenze di pagamento del debito; il segno "+" denota una capacità eccezionale di far fronte agli impegni finanziari
• F1: Valutazione che indica la più elevata capacità di rispettare le scadenze di pagamento del debito
• F2: Valutazione che indica una buona capacità di rispettare le scadenze di pagamento del debito
• F3: Valutazione che indica un’adeguata capacità di rispettare le scadenze di pagamento del debito
• B: Valutazione che indica minime capacità di rispettare le scadenze di pagamento del debito. Si ha una vulnerabilità nel breve periodo a situazioni di instabilità economica e finanziaria.
• C: Valutazione che indica elevate possibilità di default. Il rimborso delle obbligazioni è strettamente dipendente da situazioni economiche e finanziarie favorevoli
• D: indica lo stato di default
Oltre a Fitch, sono altresì conosciute Standard & Poor’s e Moody’s Investor Service. Torniamo a noi; dopo aver analizzato i vari ratings, la domanda sorge spontanea: quali sono gli stessi assegnati agli Stati Europei?
• GERMANIA: AAA
• SVIZZERA: AAA
• FRANCIA: AA-
• BELGIO: AA-
• SPAGNA: A-
• ITALIA: BBB
• GRECIA: BB+
• RUSSIA: C
*ho voluto considerare anche la Russia visto il suo declassamento a C qualche settimana fa in maniera tale da mostrarvi la grande differenza con gli altri Stati Europei

E’ POSSIBILE COSTRUIRE UN MODELLO GRAFICO TALE DA CAPIRE LA STABILITA’ DI UNO STATO? IL MIO RAGIONAMENTO
Per capire come poter costruire il modello grafico, bisogna ragionare sul rendimento associato ad un obbligazione, in particolare alla frase: “se prestassimo dei soldi ad uno Stato, quanto quello stesso Stato sarebbe capace di restituirci lo stesso capitale con un interesse riconosciuto?”; capito questo e avendo analizzato i vari ratings di Fitch, cosa possiamo aspettarci? Che gli investitori andrebbero chiaramente a richiedere un rendimento alto per quelle obbligazioni (o titoli di stato) di Paesi con ratings medio/bassi (da BB+ a C) e un rendimento relativamente basso per tutti quelli con ratings alti (al di sopra di BB+ fino ad arrivare ad AAA). Questo perché accade? Per un semplice motivo: se un investitore decide di finanziare uno Stato con la possibilità concreta che esso entri in default, è normale che richieda un rendimento maggiore per il suo investimento visto il rischio a cui si espone; chi, a parer vostro, scommetterebbe su un paese economicamente parlando “instabile” senza aspettarsi un grosso ritorno economico? Ragionamento opposto qualora lo stesso decidesse di investire su uno stato stabile con un alto rating: il rendimento atteso sarebbe basso dal momento che il rischio associato sarebbe praticamente inesistente. Come obbligazioni consideriamo i titoli di stato a 10 anni di tutti i Paesi Europei: In base al ragionamento appena fatto, che tipo di rendimenti sui decennali dei vari Stati Europei dovremmo aspettarci? Rendimenti bassi per quei paesi con un rating alto e rendimenti più alti per quelli con rating più basso. Vediamo se questo è dimostrato a livello grafico:

RATINGS E RENDIMENTI DEI DECENNALI

Come potete osservare dalla grafica, l’ipotesi è confermata; i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni sono via via decrescenti man mano che ci si avvicina a rating sempre più alti: se acquistassimo un titolo di Stato Tedesco non potremmo aspettarci un grande rendimento visto il bassissimo rischio di default; ciò non è vero per la Russia: poco tempo fa la Nazione è stata declassata a C(rischio di default imminente): qual è l’interesse riconosciuto qualora si decidesse di acquistare un titolo esponendosi ad un rischio così elevato? Il 19%. Spero di essere stato abbastanza chiaro.

IL MOTIVO PER IL QUALE IL BUND TEDESCO E’ CONSIDERATO UN BENE RIFUGIO
Avete ora capito il motivo per il quale il decennale tedesco viene acquistato in momenti di incertezza economica, finanziaria e/o geopolitica? Perché in momenti di risk off si ricerca il rendimento “sicuro” e lo Stato Germania va a rappresentarlo in maniera perfetta visto il suo rating AAA. Questo perché? Perché è possibile che un’azienda possa fallire negli stessi momenti di incertezza, ma non uno Stato tanto forte e solido! Quindi, per non rischiare di perdere soldi, gli investitori preferiscono investire in uno Stato stabile che, ad esempio, nel suo indice azionario (ad alto rischio), e questo è ben rappresentato in questa grafica:

CORRELAZIONE TRA BUND E DAX NEL 2007/2009


CORRELAZIONE TRA BUND E DAX NEL 2011-2012


CORRELAZIONE TRA BUND E DAX NEL CROLLO COVID-19



SFRUTTARE IL PRINCIPIO DEGLI SPREAD PER CAPIRE LA STABILITA’ DI UNO STATO
L’idea è ora quella di costruire dei grafici che ci possano indicare la stabilità di uno Stato, che non è altro che l’obiettivo di questa analisi.
Come possiamo operare? Utilizzando il concetto di spread.
Consideriamo innanzitutto il titolo di stato tedesco a 10 anni (dal momento che la Germania è considerata il paese europeo più solido) e, successivamente, utilizziamo esso come sottraendo dello spread e come minuendo i rendimenti dei diversi paesi europei, inserendo nella barra di ricerca di tradingview i seguenti codici:

·        FR10Y-DE10Y -> SPREAD FRANCIA-GERMANIA
·        BE10Y-DE10Y -> SPREAD BELGIO-GERMANIA
·        ES10Y-DE10Y -> SPREAD SPAGNA-GERMANIA
·        IT10Y-DE10Y -> SPREAD ITALIA-GERMANIA
·        GR10Y-DE10Y -> SPREAD GRECIA-GERMANIA
·        RU10Y-DE10Y -> SPREAD RUSSIA-GERMANIA

La differenza ottenuta dai diversi spread ci indicherà la forza e la credibilità dei singoli Stati.
Quello che otteniamo è questo:


SPREAD DEI VARI STATI EUROPEI



Com’è da leggere questo grafico?
Più uno spread sale verso l’alto, più il rendimento del decennale di uno Stato Europeo cresce rispetto a quello tedesco; dal momento che il rendimento è associato al rischio e più alto esso è più uno Stato è considerato poco affidabile, ne conviene che più uno spread sale verso l’alto, più uno Stato è da considerarsi rischioso qualora ci si volesse investire. Questo è possibile dimostrarlo in maniera grafica? Assolutamente si.

CORRELAZIONE TRA INDICI AZIONARI E SPREAD TRA PAESI EUROPEI E BUND TEDESCO

·        FRANCIA:
          
CORRELAZIONE TRA CAC 40 E FR10Y-DE10Y
          
Per ricercare questa correlazione utilizzerò il coefficiente di correlazione impostato a 20 periodi. Nella grafica potete osservare in nero lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato francesi a 10 anni e il riferimento Bund tedesco: da fine anni 80’ al 2007 circa non è visibile una vera e propria correlazione: ciò è dimostrato dal coefficiente che non assume una vera e propria posizione, né in territorio positivo che in quello negativo (infatti va ad oscillare tra i due estremi). La musica cambia dal 2007 ad oggi: la correlazione si mantiene prevalentemente negativa: più lo spread sale, più un paese è considerato meno affidabile, più gli investitori tolgono capitali dall’indice azionario per poterli ridistribuire in paesi più appetibili.
 
·        BELGIO
         
         CORRELAZIONE TRA BE20 E BE10Y-DE10Y


Situazione belga pressoché identica a quella francese vista precedentemente. La correlazione inversa tra i due asset ha inizio dal 2007.
 
·        SPAGNA
          CORRELAZIONE TRA IBEX 35 E ES10Y-DE10Y

Trattandosi di Spagna, troviamo delle piccole differenze: la correlazione si mantiene negativa tra il 1994 e il 2000 e tra inizi 2008-giorni nostri, mentre la zona di correlazione non determinabile è quella compresa tra gli anni 2000-inizi 2008.
 
·        ITALIA

CORRELAZIONE TRA FTSE MIB E BTP-BUND


Dispiace non avere abbastanza dati storici per il FTSE MIB. Basandoci su quello che offre tradingview, possiamo comunque notare similitudini rispetto agli esempi precedenti: forte correlazione negativa dal 2007 in poi, non determinabile negli anni prima.

·        GRECIA   
         
CORRELAZIONE TRA GREK E GR10Y-DE10Y


Ho trovato ancora meno dati per quanto riguarda l’indice azionario greco. Ho provato a raggirare il problema utilizzando l’etf “GREK” che riprende le performance di prezzo dell’indice MSCI All Greece Select 25/50. Osserviamo una pesante correlazione negativa dal 2013 ad oggi. E’ evidente il fatto che lo spread sia osservato attentamente da parte degli investitori.
 
·        RUSSIA
         CORRELAZIONE TRA MOEX E RU10Y-DE10Y


Giungiamo infine alla Russia, declassata poco tempo fa al rating C.
Non c’è nulla da aggiungere rispetto a quello detto fin’ora: correlazione negativa tra indice azionario e spread!

CONCLUSIONI
Spero di essere stato chiaro esponendo questo argomento. E’ importante capire lo stato di salute di un particolare Paese qualora lo scegliessimo come destinazione dei nostri investimenti. Come avrete ben notato dalle ultime grafiche, gli indici azionari sono strettamente collegati allo spread dei Paesi considerati con il Bund tedesco. Se uno Stato si dimostra debole, è difficile che esso possa registrare delle performance azionarie positive. Dal 2007 ad oggi è stato così; che sorprese ci riserverà il futuro?
Quelli espressi finora non sono consigli finanziari

MATTEO FARCI

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