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Il downgrade di Fitch non è da sottovalutare

Pubblicato 04.08.2023, 08:53
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Nessuno può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere il finale (K. Barth).
 
Produzione industriale dell’Italia MoM di giugno in uscita oggi alle 10:00 (stima -0,4% contro +1,6% di maggio) e vendite al dettaglio MoM di giugno dell’Europa alle 11:00 previste pari a zero (come a maggio). Alle 14:30 sono previsti il dato di disoccupazione USA di luglio (stima 3,6% invariato rispetto a giugno) e la variazione occupati sempre di luglio (stima 184k contro 209k di giugno).
 
Ieri le vendite al dettaglio YoY di giugno dell’Italia sono risultate più basse delle stime (+3,6% contro +4% atteso e 3% di maggio). La richiesta USA di sussidi settimanali alla disoccupazione è risultata in linea con le aspettative (227k contro 221k della scorsa settimana), mentre il PMI servizi di luglio è risultato leggermente più basso delle aspettative (52,3 punti contro 52,4 punti atteso e 54,4 di giugno). PMI composito sempre di luglio in linea con le stime (52 punti e 53,3 di giugno). L’ISM non manifatturiero sempre di luglio è risultato più basso delle attese (52,7 punti contro 53 atteso e 53,9 di giugno).
 
L'agenzia di rating Fitch ha declassato il rating del debito degli Stati Uniti da AAA a AA+ dopo che la situazione di stallo del Congresso quest'anno ha minacciato un default del debito (è la prima volta da oltre un decennio).
 
In una dichiarazione, l'addetto stampa della Casa Bianca si è detto fortemente in disaccordo con la decisione di declassare gli USA, affermando che sfiderebbe la realtà declassare gli Stati Uniti in un momento in cui il presidente Biden ha realizzato la più forte ripresa di qualsiasi grande economia nel mondo. Difficile dire se il declassamento sia un problema più economico che politico. Non sfuggirà che Trump aveva esortato i repubblicani a lasciare che gli Stati Uniti andassero in default sul proprio debito.
 
L'ultima volta che il credito degli Stati Uniti è stato declassato è stato nel 2011, quando Standard and Poor's ha abbassato il rating AAA a AA+. Anche allora il declassamento arrivò poco dopo che il Congresso aveva risolto una situazione di stallo sul tetto del debito.
 
I mercati azionari globali sono crollati dopo il declassamento. Gran parte degli economisti hanno tuttavia affermato che non c’è nulla di cui preoccuparsi. In realtà i mercati la pensano diversamente, tanto è vero che I futures sulle azioni statunitensi sono stati nettamente inferiori dopo il downgrade, indicando un calo di quasi 300 punti per il Dow Jones Industrial Average. Per contro anche l’indice paneuropeo Stoxx 600 è sceso dell′1,6% subito dopo il declassamento a Londra, con tutti i settori e le principali borse scambiate in profondo rosso, mentre anche le azioni dell’Asia-Pacifico sono crollate durante la notte.
 
Il capo economista politico di Goldman Sachs (NYSE:GS) ha affermato che la decisione di Fitch non si basa su nuove informazioni fiscali e quindi non dovrebbe avere un impatto duraturo sul sentiment dei mercati oltre all’immediata vendita shock di mercoledì.
 
Il messaggio macro prevalente pare quindi essere quello di guardare oltre il downgrade di martedì. Occorre tuttavia sottolineare che la mossa potrebbe indurre gli investitori a ripensare le loro strategie sul debito statunitense e sui mercati valutari. In una prospettiva a più lungo termine gli investitori cominceranno a pensare di dover diversificare le loro partecipazioni, prima lontano dagli Stati Uniti e poi in azioni perché è un modo per proteggersi da qualsiasi deterioramento della valuta.
 
I mercati finanziari saranno concentrati per qualche tempo sulle implicazioni economiche del declassamento. Ma occorre che prestino attenzione anche agli altri potenziali fattori di rischio. Non possiamo dimenticare che abbiamo avuto mercati molto forti negli ultimi nove mesi, in un contesto in cui la crescita economica è in fase di forte rallentamento e l’inflazione core è ancora lontana dagli obiettivi della FED. Di fronte ad una crescita non sostenuta dall’incremento degli utili attesi, crediamo che gli investitori fossero alla ricerca di un pretesto per portare a casa i guadagni.
 
Il che non significa che il declassamento non possa avere effetti economici e finanziari importanti per l’economia USA, Europea e mondiale. Un declassamento comporta infatti un maggiore costo del debito cui le imprese fanno fronte aumentando i prezzi di vendita e riducendo il costo del lavoro. Nel momento in cui gli sforzi della FED sono al massimo per contenere l’inflazione, questo potrebbe accentuare la pressione sui prezzi.
 
Inoltre, l’accordo sul debito aumenta il limite alla quantità di denaro che gli Stati Uniti possono prendere in prestito per far fronte ai propri obblighi finanziari. Ora che il tetto al prestito è stato alzato, il Dipartimento del Tesoro può emettere nuovo debito (secondo Morgan Stanley (NYSE:MS) arriveranno sul mercato ulteriori 1,2 trilioni di dollari di buoni del tesoro entro la fine dell’anno).
 
Non siamo del tutto sicuri che in questo momento e con un declassamento ci possa essere la domanda per tutto questo nuovo debito. Dato che gli Stati Uniti hanno evitato solo di poco un default del debito e questo ha scosso gli investitori, questi potrebbero non essere così desiderosi di acquistare nuovo debito. Se non ci fossero abbastanza acquirenti, i prezzi tenderebbero a scendere e ovviamente i rendimenti a crescere. Questo aumenta ovviamente il costo che il governo dovrà pagare. Di riflesso aumenterebbe quindi anche il prezzo che tutti pagano per tutto, dai prestiti auto ai mutui e tutto il resto.
 
E’ noto in fatti che le aspettative sui tassi di interesse a breve termine possono influenzare i comportamenti dei consumatori, mentre i costi governativi più elevati ricadrebbero sulle banche e infine sui consumatori.
 
Quando poi i tassi di interesse più elevati vengono trasferiti anche alle imprese e ai consumatori, i profitti aziendali e la fiducia degli investitori nell'economia possono risentirne. Questo tende chiaramente ad avere un effetto deprimente sul mercato azionario. In altre parole, un drenaggio di liquidità potrebbe danneggiare il mercato azionario.
 
 
 
 

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Ultimi commenti

Ottimo come sempre grazie
Grazie
Ottimo articolo grazie. tutto tende verso una seppur lieve recessione, a breve...
da metà articolo molto interessante perché spiega le dinamiche ed il motivo del nervosismo di Yellen Biden e non solo 👏
l’accordo sul debito aumenta il limite alla quantità di denaro che gli Stati Uniti possono prendere in prestito, ma sarà un accumulo di tassi d'interesse portati alla lunga verso alla fine del 1 trimestre 2024, dopodiché porranno lo stop e useranno fondi accumulati.
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