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Il mercato si gode il rally

Pubblicato 22.12.2023, 16:38
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

"Se ci diamo la mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l'anno" (Gianni Rodari)

Il mercato si gode il rally. Le Borse mondiali si sono mosse eri in territorio negativo, ma senza accessi. L’indice MSCI Wold ha perso lo 0,9%, lo Stoxx 600 lo 0,2%, mentre Piazza Affari ha chiuso intorno alla parità. Continua invece la sovraperformance delle mid-small cap sulle large. Poche quindi le prese di beneficio nonostante i dati macro incerti. Il Pil USA nel terzo trimestre è infatti stato rivisto al ribasso rispetto alla rilevazione precedente, ma le richieste di sussidi di disoccupazione sono sui minimi storici. Segnali contradittori per determinare le decisioni future della Fed in materia di politica monetaria. Fari puntati quindi sulla misura più attenzionata dalla banca centrale USA, ovvero il rapporto tra redditi e consumi personali in uscita oggi. Crescono comunque i segnali di una frenata dell’economia statunitense nel primo trimestre 2024, come ad esempio le prese di profitto sul petrolio dopo la corsa delle ultime sedute per l’escalation della tensione geopolitica nel mar rosso che mette a rischio il 30% del commercio mondiale di container. Sul mercati calano infine i volumi favorendo un aumento della volatilità (ieri +5% il Vix sull’S&P 500) che resta comunque prossima ai minimi storici. Attenzione all’M&A, a Wall Street si parla di nozze tra Paramount e Warner Bros. Una mossa prettamente difensiva visto che le due società si sono molto ridimensionate rispetto ai concorrenti Netflix (NASDAQ:NFLX) e Disney.

La Lega è super

Il titolo Juventus è arrivato ad essere sospeso per eccesso di rialzo in giornata per poi chiudere il rialzo del 5%. Stesso movimento per la Lazio (BIT:LAZI). L’effetto della decisione della Corte di Giustizia Europea in materia di concorrenza ovvero il conflitto tra Superlega e Uefa. Una sentenza storica, paragonabile alla sentenza Bosman del 1995 sulla libera circolazione dei calciatori, che potrebbe cambiare il calcio per lungo tempo. Secondo la Corte sono illegali le norme che richiedono l’autorizzazione preventiva di Uefa e Fifa per l’organizzazione di competizioni calcistiche e le sanzioni per le società e gli sportivi che scelgono di partecipare. All’orizzonte si profila quindi una nuova Superlega che potrebbe aprirsi ai capitali dei Paesi Arabi che stanno investendo massicciamente in eventi sportivi e hanno già in piede importante in Europa attraverso il controllo di alcuni club prestigiosi. L’impatto sull’industria dell’intrattenimento è tutto da valutare ma si aprono nuovi scenari con ricadute anche sul listino Euronext (EPA:ENX) Growth Milan dove sono quotate alcune società esposte a tale trend. Tra queste ricordiamo IDNTT ed NVP entrambe oggetto di copertura da parte dell’ufficio studi di Integrae SIM.

Punt e MES

La Camera dei Deputati italiana ha respinto il MES, ovvero il meccanismo europeo di stabilità che fa parte della strategia messa in atto per garantire la stabilità finanziaria nella zona euro. Una decisione che ha portato però ad una spaccatura all’interno della maggioranza di Governo e che secondo alcune opinioni, potrebbe portare ad un isolamento del nostro Paese in Europa. Tecnicamente con la decisione del Parlamento l’Italia ha di fatto esercitato un diritto di veto sull’adozione del nuovo statuto del MES che prevede forme di sostegno finanziario in caso di crisi bancaria se non coperta dai creditori o dal fondo interbancario nazionale. Non si potranno infine attivare forme di intervento precauzionali in caso in cui una Paese dell’area Euro si trovi in difficoltà nella gestione del debito pubblico come accaduto nel 2010 per Spagna, Portogallo e Irlanda. Situazione in cui, almeno in linea teorica, si potrebbe trovare in futuro anche il nostro Paese, gravato da un debito pubblico enorme. Tutto questo a distanza di poche ore dal via libera sul nuovo Patto di Stabilità. Ma nonostante i rischi di instabilità politica lo spread non si è mosso restando sotto la soglia dei 170 punti e il rendimento del BTP a 10 anni, stabile sotto la soglia del 3,5%.

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se l'Europa riesce a mettere le mani in pasta nel nostro debito pubblico altroché rischiamo un collasso economico.
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