Parte seconda: #dollarindex
I tempi storici menzionati nella prima parte del precedente articolo per l'euro, avranno chiaramente un importante impatto anche per l'indice del dollaro, il cui peso specifico della valuta europea è certamente il maggiore rispetto gli altri panieri (57,6%).
L'indice del dollaro si trova sotto segnale di vendita mensile, avendo violato il minimo del potente Timing naturale di Marzo 2023 P/T 115,70 - 104,45 (Max 105,88 & Min 101,91) proveniente dal ciclo 2008, ma attenzione al grosso timing di chiusure del ciclo 2011 e appena scaduto lo scorso mese in Giugno 2023 P/T 109,04 - 104,50 (Max 104,5 & Min 101,92), in grado di modificare il quadro delineatosi, in quanto, avendo chiuso il mese negativo, si anticipa possibile chiusura positiva l'ottava seguente in Luglio 2023.Il superamento del top di giugno porrebbe, inoltre, le basi per un attacco ai livelli del top di marzo, la cui eventuale rottura, provocherebbe una grossa accelerazione rialzista delle quotazioni sui P/T 109,04 - 115,70 facendo precipitare l'euro sotto la parità come diretta conseguenza. Dovessero mantenersi intatti i top di tali barre, invece, assisteremo a scenario completamente opposto, con ripresa dell'euro e caduta del dollar index.
Infine, monitorando la dinamica settimanale, si nota come l'ultimo setup del 24/28 aprile P/T 104,21, rotto a rialzo, ha ridato nuova linfa alle quotazioni di breve al setup 7/11 agosto 2023 P/T 106,08 - 97,65, sapendo però che la fascia intorno i 103,76 e 105,32 lavorerà come forte livello di resistenza, e una sua eventuale rottura rialzista darebbe credito ad un nuovo grosso impulso a rialzo delle quotazioni fino al successivo tempo del 28/1 settembre 2023 P/T 106,44 - 102,13 - 97,82. Discorso opposto, invece, nel caso in cui dovesse reggere il livello di 105,32 e mantenersi le quotazioni sotto il livello di 103,76, che prefigurerebbe, al contrario, aggravamento dello scenario ribassista per il biglietto verde americano e ripresa dell'euro.