Nello scorso mese di febbraio il titolo Isagro SpA (MI:IGS) aveva fatto registrare un nuovo minimo storico a 0.8780 euro, poi c’è stata una svolta ed i corsi si sono riportati oltre quota 1 euro.
Successivamente, in un secondo momento, il titolo ha ripreso la via degli acquisti (grazie anche all’autorizzazione ottenuta dal Ministero della Sanità per la commercializzazione sul territorio italiano della biosolution Ecodian Sl) spingendosi fino a 1.45 euro (giugno 2016).
Al momento l’azione è in letargo (volumi in deciso ribasso) attestandosi in area 1.20 euro.
In questo scenario è necessario che i prezzi rimangano al di sopra di 1.14 euro (supporto chiave di breve/medio termine) per evitare, ad una sua rottura, nuovi approfondimenti in direzione dei target a 1.06 ed area 1.0 euro (supporto di medio/lungo termine).
Verso l’alto invece, oltre la prima significativa resistenza a 1.40 euro (con tenuta settimanale) potremmo assistere ad un ulteriore allungo verso i primi obiettivi ipotizzabili a 1.45 e 1.56 euro. Il titolo in 6 mesi ha guadagnato il 16%, mentre in 12 mesi ha ceduto il 24%, il 32% in 3 anni ed il 57% in 5 (dal 2003 ad oggi -69%).
Lo scorso 31 maggio Isagro S.p.A., società italiana che opera a livello mondiale, in circa 70 Paesi, nel mercato dei prodotti per la protezione e nutrizione delle colture agricole – investendo nell’innovazione e nello sviluppo di nuove molecole e di altri principi attivi con basso impatto ambientale – ha annunciato al mercato che la sua biosolution ECODIAN SL ha ottenuto dal Ministero della Sanità l’autorizzazione alla commercializzazione sul territorio italiano.
ECODIAN SL, infatti, si inscrive nella forte accelerazione impressa dalla Società alla sua linea dedicata alle biosolutions. Si ricorda che il mercato mondiale delle biosolutions è stimato in 2,5 miliardi di dollari. Il 10% è realizzato in Italia dove, nei prossimi tre anni, è previsto il raddoppio dei volumi di utilizzo.
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono superiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria NON è in atto l’orientamento più ribassista possibile.