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La PboC allarga la fascia CNY, la Crimea vota a favore dell’annessione a

Pubblicato 17.03.2014, 10:22
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La settimana si apre con forti tensioni in Ucraina in ragione del referendum in Crimea, dove il 93% degli elettori hanno espresso la volontà di far parte della Russia. Gli USA e l’UE non accolgono il risultato, sostenendo “l’illegalità” del referendum e annunciando sanzioni entro oggi. Venerdì, in Russia, il parlamento voterà emendamenti legislativi per l’annessione della Crimea alla Federazione russa.

In Cina la PBoC ha annunciato l'ampliamento del trading dello yuan in una banda dall’1% al 2%. L’USD/CNY ha preso slancio estendendo la debolezza a 6,1708 (a un tiro di schioppo inferiore rispetto al massimo del 28 febbraio a 6,1760), l’USD/CNH ha progredito a 6,1722 – il massimo da maggio 2013. Il CNY è stato scambiato per lo più oltre 1,000 a fronte del CNH, segnando 1,0047 per la prima volta in quasi un anno.

Il complesso dell’Aussie è stato scambiato a livelli superiori nel solco delle notizie cinesi. A Sydney l’AUD/USD ha recuperato a 0,9063. Gli indicatori di tendenza e di slancio sono piatti, il MACD (12,26) resterà nella zona verde per una chiusura quotidiana oltre 0,9033. La resistenza chiave a breve termine si attesta a 0,9080 (38,2% di Fibonacci sul calo di ott. 2013 – gen. 2014). Ampie offerte di opzione si attestano a 0,9050/0,9100/0,9125. L’AUD/NZD ha recuperato a 1,0606, la tendenza è chiaramente verso il basso con il supporto chiave a 1,0493 (minimo gen.).

I cambi del JPY sono meglio offerti. L’AUD/JPY mette alla prova la MM a 21 giorni (0,92131) al rialzo, mentre l’USD/JPY ha progredito a 101,67 a Tokyo. Le vendite della scorsa settimana hanno portato il quadro tecnico al ribasso per l’USD/JPY. La coppia è destinata a rimanere sotto pressione di vendita con barriere di opzione finali sotto 101,85. Gli stop sono osservabili oltre 102,00, sebbene siano segnati da una nuova serie di offerte di opzione pre-102,35 (verso la MM a 21 giorni). Il supporto chiave si attesta a 100,76 (minimo febbraio).

L’EUR/USD ha aperto la settimana a 1,3903 e in Asia si attesta in una fascia tra 1,3891/1,3914. Le tensioni in Ucraina faranno sì che l’EUR sia oggetto di domanda a fronte delle altre valute CEE. Il sentiment resta sui dati al rialzo pre-IPC (che saranno resi noti alle 10:00 GMT). Gli indicatori di tendenza e di momentum restano confortevolmente rialzisti, gli sguardi sono puntati a 1,4000 (massimo del canale rialzista gen-mar). Sulla fascia inferiore la prima linea di supporto si ubica a 1,3800/25 (facoltatività/massimo 1 marzo).

L’EUR/GBP è scambiato nella zona di consolidamento rialzista, la MM a 21 giorni (0,82720) sta testando la MM a 50 giorni (0,82682), al rialzo, suggerendo un’estensione dei guadagni a 0,83915 (61,8% di Fibonacci ad ago 2013 – declino feb. 2014).

Questo lunedì gli operatori guardano la bilancia commerciale norvegese di febbraio, l’IPC (finale) della zona euro di febbraio m/m & a/a, le transazioni internazionali canadesi di gennaio sui titoli, l’Empire Manufacturing USA di marzo, le vendite canadesi di febbraio degli immobili esistenti m/m, i flussi USA Net Long-Term TIC e Total Net TIC di gennaio, la produzione industriale USA di febbraio m/m & la Capacity Utilization, la produzione USA manifatturiera di febbraio (SIC) e l’indice del mercato immobiliare NAHB USA di marzo.

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