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Le preoccupazioni per la Cina hanno colpito il rame, TRY in calo

Pubblicato 12.03.2014, 14:08
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Oggi i mercati emergenti sono sotto pressione. Le difficoltà annunciate da un’altra società del settore solare in Cina, dopo il fallimento della scorsa settimana della Chaori Solar e la contrazione del 18% nelle esportazioni generano apprensioni sulla ripresa cinese. I prezzi del rame sono stati colpiti duramente, per effetto del venire meno della richiesta per finanziare le operazioni. Lo yuan perde terreno contro l’USD negli scambi onshore e offshore. L’USD/CNY è salito a 6,1470 e l’USD/CNH oggi ha toccato quota 6,1500 a Hong Kong. In Turchia, il miglioramento significativo del deficit delle perdite correnti è stato offuscato dall’intensificarsi delle tensioni politiche, in vista delle elezioni di fine marzo. Stamattina l’USD/TRY è schizzato a 2,2588 a Istanbul, la coppia EUR/TRY testa quota 3,1300.

Crollo dei prezzi del rame sull’onda dei timori per la Cina

Da venerdì scorso i prezzi del rame sono soggetti a una devastante pressione a vendere. I contratti sul rame attivi sono calati di circa 30 USD; i fallimenti delle società cinesi quotate in borsa sono ritenuti essere la causa del recente calo. Anche se finora l’impatto sugli altri mercati finanziari è stato limitato, le implicazioni per il medio-lungo periodo meritano una discussione più approfondita.

Il fallimento della cinese Chaori Solar della scorsa settimana e la notizia che un’altra società del settore solare sia in difficoltà (sospesa dal trading ma, secondo la Reuters, non ancora fallita) chiaramente pesano sui mercati dei metalli; la flessione della richiesta di finanziamenti è la ragione principale del calo del rame. Infatti, i metalli sono strettamente legati alle operazioni finanziarie, si sospetta che dal 60% all’80% delle importazioni in rame in Cina venga utilizzato da molti anni come collaterale per i prestiti. Anche se è difficile stimare il volume di rame implicato oggi negli affari finanziari, sembra essere sufficiente a innescare pesanti vendite in una fase in cui entra in gioco il rischio legato al credito. Il restringimento della domanda di rame per operazioni finanziarie è un segnale sfavorevole per la ripresa cinese.

Stando alle stime dello studio di consulenza su metalli e industria estrattiva CSU, le scorte di rame (e di altri metalli) stanno crescendo. Il rallentamento della crescita cinese, l’aumento del rischio di credito e il calo dei prestiti non favoriranno, nel breve periodo, la domanda di rame da parte dell’industria. A questo punto, la PBoC dovrebbe allentare la politica monetaria per sostenere la liquidità e i prestiti nella fragile economia cinese.


Il deficit delle partite correnti diminuisce in Turchia, ma…

A gennaio, il deficit delle partite correnti turco è sceso da 8,32 a 4,88 mld USD. Il calo dei prezzi dell’energia e della lira turca hanno favorito le esportazioni, e i subbugli politici hanno frenato le importazioni, per effetto del calo della fiducia dei consumatori d’inizio anno. Poiché si stanno intensificando le pressioni politiche in vista delle elezioni di fine marzo, i dati favorevoli sono stati ignorati. I mercati valutari scontano diffusamente le incertezze politiche e le ragioni del miglioramento del deficit delle partite correnti sono tutt’altro che incoraggianti.

L’USD/TRY ha compiuto un rally, spingendosi fino a 2,2588 (mentre scriviamo), l’EUR/TRY è salito a 3,1295 (massimo dall’intervento della BCT del 30 gennaio). Gli indicatori di trend e momentum sono nettamente negativi per la TRY. Una chiusura superiore a 2,2550 (31,8% di Fibonacci sul calo in atto dal 27 marzo al 24 febbraio) dovrebbe intensificare le pressioni a vendere sulla TRY contro l’USD.

Martedì prossimo il Comitato di Politica Monetaria (CPM) terrà la sua riunione mensile. I tassi dovrebbero rimanere invariati ai livelli attuali (tasso di riferimento per i riacquisti al 10%, corridoio overnight compreso fra l’8% e il 12%). Alla luce della situazione attuale, una revisione rischio-rendita dei tassi di riferimento sarebbe un segnale importante, in vista dell’acuirsi dei rischi politici delle prossime settimane. Un rialzo da 25 a 50 punti base del limite superiore del corridoio overnight dimostrerebbe adeguatamente l’impegno della BCT.

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EURUSD L’EUR/USD si è indebolito dopo non essere riuscito a reggere oltre la robusta resistenza a 1,3893. I supporti orari si attestano a 1,3825 (massimo 28/02/2014) e a 1,3787 (ritracciamento del 36,8%). Nel medio termine il potenziale di formazione del triangolo ascendente suggerisce un ulteriore potenziale di rialzo verso 1,4368. Una resistenza chiave si trova a 1,4247 (massimo 27/10/2011). È necessaria una rottura del supporto a 1,3643 per invalidare la propensione rialzista attuale a medio termine.

GBPUSD Ieri la GBP/USD si è indebolita ulteriormente ed è ora vicina al suo supporto chiave a 1,6584. Le resistenze orarie si attestano a 1,6653 e a 1,6686 (supporto precedente). Un altro supporto si attesta a 1,6538 (ritracciamento del 50% dal rialzo minimo a 1,6252). A più lungo termine la struttura tecnica favorisce una propensione rialzista fintanto che regge il supporto a 1,6220 (minimo 17/12/2013). Una rottura decisa della resistenza a 1,6668 apre la strada a un movimento verso la resistenza maggiore a 1,7043 (massimo 05/08/2009). La recente debolezza si presenta ancora come una correzione all'interno di un trend rialzista di fondo.

USDJPY L’USD/JPY sta probabilmente processando la sua recente robusta ascesa. Un ulteriore aumento a medio termine, verso la resistenza a 104,92 (massimo 16/01/2014), è favorito fino a quando reggerà il supporto orario a 102,61. Resistenze orare si attestano a 103,43 (massimo 11/03/2014) e a 103,76. Un altro supporto si trova a 102,24 (minimo infragiornaliero). Una propensione rialzista di lungo periodo è favorita finché regge l'area del supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,26) e a 99,57 (vedasi anche la linea di tendenza in aumento dal minimo a 93,79 (13/06/2013). Un’importante resistenza si attesta a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USDCHF L’USD/CHF punta a stabilizzarsi. Tuttavia, la struttura tecnica a breve termine è negativa finché i prezzi rimarranno al di sotto della resistenza a 0,8816 (massimo 07/03/2014). Un'altra resistenza si attesta a 0,8896 (massimo 05/03/2014, vedasi anche la linea di tendenza in calo). Un supporto orario si trova ora a 0,8757. In una prospettiva a più lungo termine, la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è vista come una grande fase correttiva. Ad ogni modo la rottura del supporto chiave a 0,8800 (minimo 27/12/2013) apre la strada a un ulteriore calo verso il successivo supporto chiave a 0,8568 (minimo 27/10/2011).

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