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L’euro crolla, il dollaro neozelandese è stabile in attesa della RBNZ

Pubblicato 27.03.2019, 09:03

Rassegna giornaliera sul mercato forex 26.03.2019

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

I dati deboli non riescono fermare i tori. I titoli USA sono saliti per il secondo giorno consecutivo nonostante i cali maggiori del previsto dei nuovi cantieri, delle concessioni edilizie e della fiducia dei consumatori. Il rallentamento del mercato immobiliare non è una sorpresa, ma il calo della fiducia dei consumatori mostrato dal report del Conference Board cozza contro il miglioramento riportato questo mese dall’Università del Michigan e contro l’impennata dei titoli di febbraio. Il cambio USD/JPY ha proseguito la sua ripresa, ma continuiamo a credere che il cambio continuerà a scendere, soprattutto dopo l’ultima tornata di dati USA. Oltre al miglioramento nella propensione al rischio, il biglietto verde ha ricevuto una spinta dal rimbalzo dei rendimenti dei Titoli di Stato USA. Sebbene il fatto che non siano previsti aumenti dei tassi quest’anno sia positivo per le azioni, la motivazione è l’incertezza globale, che è negativa per la valuta. L’impennata potrebbe esaurirsi qui, ma se dovesse continuare, chi vende potrebbe entrare a 111. È atteso per domani il rilascio della bilancia commerciale e, nonostante il calo dell’attività manifatturiera, il deficit ha toccato un massimo record il mese precedente; per questo motivo è possibile una ripresa. Se i dati di oggi non hanno scalfito il dollaro, il report di mercoledì probabilmente non lo farà nemmeno.

La valuta che ha segnato la peggiore performance è l’euro, che è crollato sotto 1,1300 e si dirige verso 1,1250. Tutte le altre principali valute sono salite, mentre il cambio EUR/USD va contro tendenza. Ciò che è interessante notare è che non sono stati rilasciati dati economici nella zona euro ed il rendimento dei Bund tedeschi ha seguito la scia rialzista di dei Bond americani. Durante la seduta europea sono state rilasciate delle dichiarazioni sul programma di rifinanziamento a lungo termine TLTRO-3, tra cui la possibilità che i dettagli vengano resi noti a giugno, ma in quel momento il cambio EUR/USD era a 1,1325 e il calo è giunto solo l’apertura newyorkese. I problemi economici della zona euro sono ben noti, e con il rendimento dei Bund tedeschi a 10 anni negativo, il cambio ha subito fortemente la ripresa del biglietto verde.

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La sterlina mantiene i recenti guadagni dopo la notizia secondo cui i membri del parlamento starebbero riconsiderando l’accordo della Premier May come un’alternativa migliore ad una non-uscita o a un’uscita senza accordo. Tuttavia il Partito Democratico Unionista (DUP) ha paragonato il programma della Premier May ad una sentenza di condanna, dichiarando che sarebbe preferibile un rinvio di un anno all’accordo di uscita. Ieri il Parlamento ha assunto il controllo delle procedure per la Brexit, e per la prima volta dopo più di 100 anni l’agenda del parlamento è stata tolta al governo. Il primo passo sarà quello di tenere mercoledì una serie di consultazioni sulle alternative all’accordo della Primo Ministro. La sterlina resterà sotto i riflettori e sarà soggetta ad una forte volatilità intraday.

Gli investitori terranno d’occhio il dollaro neozelandese (NZD). Il report commerciale migliore del previsto, che ha mostrato un surplus commerciale per la Nuova Zelanda a febbraio, ha avuto un impatto molto contenuto sulla valuta. La Reserve Bank si riunirà e i trader sono impazienti di vedere se i recenti miglioramenti dell’economia saranno abbastanza convincenti da tenere la RBNZ neutrale. Durante il vertice dello scorso mese, la banca centrale ha rinviato le previsioni di un aumento dei tassi all’inizio del 2021, ma il dollaro neozelandese è schizzato dopo che il Governatore della RBNZ Orr aveva dichiarato che le possibilità di un allentamento non erano aumentate e aveva aggiunto che era previsto un picco della crescita. Dopo quel vertice, la fiducia di consumatori, aziende e del settore manifatturiero è scesa, ma le spese tramite carta di credito, l’attività commerciale, la crescita, i prezzi e le vendite delle case sono in salita. Anche i titoli hanno raggiunto dei massimi storici, e questo sosterrà la fiducia dei consumatori e delle imprese.

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NZD Data Points

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