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Lo Yuan s’indebolisce ulteriormente, richieste migliori per l’EUR

Pubblicato 28.02.2014, 10:17
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In questo venerdì, lo yuan cinese continua a essere venduto in modo aggressivo. Per la prima volta da luglio 2012, lo yuan ha toccato quasi il limite del -1% della sua banda di oscillazione. L’USD/CNY ha compiuto un rally da 6,1244 fino al massimo da 10 mesi pari a 6,1760, in scia a speculazioni secondo cui la PBoC potrebbe aumentare la fascia di oscillazione dello yuan prima di quanto originariamente previsto. L’AUD/USD si è ripreso leggermente, portandosi a 0,8904 (appena sotto la media mobile a 50 giorni, ora a 0,8912). La debolezza dello yuan frena il rialzo prima di 0,9000. Dal punto di vista tecnico, prevediamo che la coppia continuerà a subire pressioni a vendere in caso di chiusura inferiore a 0,9030 / 40 (punto pivot MACD / esercizio delle opzioni).

Il kiwi (NZD) ha guadagnato più di tutte le altre valute contro l’USD, dopo che il sondaggio ANZ ha mostrato un miglioramento significativo nelle previsioni di attività e nella fiducia delle imprese di febbraio. La coppia NZD/USD ha compiuto un rally fino a 0,8418, massimo dal 14 gennaio. Il momentum rialzista ha acquisito slancio, sopra la media mobile a 21 giorni (attualmente a 0,8289) dovrebbe persistere la pressione al rialzo. Con l’avvicinarsi di marzo, le speculazioni su una RBNZ aggressiva non fanno che rafforzare il mercato toro. La discreta domanda di NZD ha fatto scendere l’AUD/NZD al minimo mensile pari a 1,0658. Ora l’inclinazione è nettamente negativa. Il supporto chiave si trova a 1,0493 (minimo 24 gennaio).

L’EUR/USD è schizzato a 1,3721 dopo che, a gennaio, le vendite al dettaglio tedesche sono aumentate inaspettatamente dal -2,5% al +2,5% su base mensile. Gli indicatori di trend e momentum si stanno appiattendo e diventeranno ribassisti in caso di chiusura giornaliera inferiore a 1,3665 (punto pivot MACD e 38,2% di Fibonacci sul rally di novembre-dicembre). La BCE annuncerà la sua decisione sui tassi il 6 marzo (giovedì prossimo), la prospettiva di una BCE accomodante probabilmente frenerà la domanda di EUR.

Il cable ha trovato una domanda discreta dopo che, a febbraio, i prezzi delle case a livello nazionale sono saliti più rapidamente delle attese. L’inflazione sul mercato immobiliare aumenta le pressioni per una stretta dalla BoE, anche se il governatore Carney in passato ha detto più volte che l’aumento dei prezzi delle abitazioni non ricade fra le competenze dirette della politica monetaria. Gli indicatori di trend e momentum della coppia GBP/USD rimangono rialzisti, l’indicatore MACD (a 12-26 giorni) rimarrà in zona positiva in caso di chiusura giornaliera superiore a 1,6610. L’EUR/GBP ha liquidato gli ordini d’acquisto a 0,82000 dopo il dato sull’aumento dei prezzi delle abitazioni nel Regno Unito. Le scommesse per le opzioni in scadenza oggi si mescolano a 0,82250. Dalla prossima settimana, si svilupperanno pressioni a vendere sotto 0,82400/0,82000.

Nel suo intervento di ieri alla commissione bancaria del Senato, il presidente del FOMC Yellen non ha detto granché. Il messaggio chiave è che la debolezza dell’inflazione dà spazio per raggiungere la piena occupazione e che la politica della Fed dovrebbe rimanere accomodante ancora un po’ di tempo. I mercati emergenti hanno pesato sul discorso di Yellen di ieri, ma il motivo di maggiore apprensione sono le tensioni in Ucraina.

Oggi l’attenzione sarà puntata su: tasso di disoccupazione di gennaio, stima IPC a/a e IPC primario (preliminare) a/a di febbraio nell’Eurozona. Negli Stati Uniti e in Canada gli operatori monitoreranno da vicino i dati su: PIL annualizzato trimestrale riferito al quarto trimestre in Canada; PIL m/m e a/a di dicembre, PIL (seconda lettura) annualizzato t/t riferito al quarto trimestre, consumi personali, indice prezzi/PIL e PCE primario t/t negli Stati Uniti. Altri dati in agenda: indice nazionale sui prezzi delle abitazioni m/m e a/a di febbraio nel Regno Unito; vendite al dettaglio m/m e a/a di gennaio in Germania; spese dei consumatori m/m e a/a di gennaio, IPP m/m e a/a in Francia; indice predittivo KOF di febbraio in Svizzera; IPC (preliminare) a/a di febbraio in Spagna e Italia; PIL t/t e a/a riferito al quarto trimestre in Svezia; tasso di disoccupazione di febbraio in Norvegia; indice ISM di Milwaukee di febbraio, indice PMI di Chicago di febbraio, indice sulla fiducia (definitivo) di febbraio dell’Università del Michigan e vendite di case in corso m/m e a/a di gennaio negli Stati Uniti.

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