Market Brief
I mercati dei cambi sono diffusamente lunghi sull’USD prima del rapporto sull’occupazione di venerdì. Il primo dato sul lavoro USA, pubblicato ieri, è risultato inferiore alle attese. Stando al rapporto ADP, a novembre l’economia americana ha creato 208.000 nuovi posti di lavoro nel settore privato (rispetto ai 222.000 previsti e ai 230.000 del rilevamento precedente). Le previsioni ottimiste sul dato NFP (previsione: 230K) e sul tasso di disoccupazione (previsione: 5,8%) spingono gli operatori ad andare lunghi sull’USD. Il presidente della Fed di Dallas Fisher ha detto che la Fed dovrebbe iniziare a ridurre il suo bilancio lentamente, per evitare una corsa all’aumento dei tassi e impennate nel cambio. Dopo aver raggiunto quota 2,15% lunedì, i rendimenti dei decennali USA sono rimbalzati al 2,30%.
L’USD/JPY è stato scambiato nella stretta fascia compresa fra 119,75 e 119,95 a Tokyo. Ci sono stop consistenti sopra la resistenza psicologica costituita dal livello a 120, e violazioni passeggere delle offerte a 120 dovrebbero innescare discrete prese di profitto perché permangono le incertezze sull’Abeconomia prima delle elezioni anticipate del 14 dicembre. Il primo scenario prevede la rielezione del primo ministro Abe e un progresso sostenibile verso un rialzo dell’USD/JPY. Gli operatori stanno già spostando l’attenzione verso quota 130 (livello visto l’ultima volta nel 2007). L’EUR/JPY permane sopra la linea di conversione giornaliera (146,89). Il giudizio rimane negativo, oggi l’EUR è soggetto al rischio legato agli eventi.
Oggi BoE e BCE annunceranno la loro decisione di politica monetaria (rispettivamente alle 12:00 e alle 12:45 GMT). Il presidente della BCE Mario Draghi interverrà alle 12:30 GMT. La decisione della BoE dovrebbe essere un non-evento, la conferenza stampa di Draghi probabilmente innescherà un po’ di movimento sul prezzo nel complesso EUR. Alla luce della retorica recente dei principali funzionari della BCE, prevediamo che il comunicato della BCE rimarrà significativamente accomodante. L’EUR/USD è sceso a 1,2296 (mentre scriviamo). Se dopo l’intervento di Draghi la coppia chiuderà sotto 1,2435/50 (pivot MACD / media mobile a 21 giorni), il giudizio rimarrà inclinato negativamente.
Come previsto, la Bank of Canada (BoC) ha mantenuto invariato il tasso di riferimento all’1,0%. Nel comunicato che ha accompagnato la decisione, la BoC ha detto che la debolezza dei prezzi del petrolio rappresenta un importante rischio per le previsioni d’inflazione canadesi. Malgrado il rafforzamento del mercato orso nel petrolio, la contrazione del gap di produzione e le previsioni ottimiste sulla ripresa canadese fanno presagire una politica più restrittiva nei prossimi mesi. Dopo la decisione, l’USD/CAD è sceso da 1,1418 a 1,1347. Il MACD entrerà in zona ribassista in caso di chiusura giornaliera inferiore a 1,1321. L’EUR/CAD è sceso sotto 1,40 e continua a essere offerto prima della BCE. Il momentum tendenziale negativo suggerisce un’estensione della debolezza. Il supporto chiave staziona a 1,38375 (base del canale ribassista da agosto a dicembre).
Come previsto dai mercati, la banca centrale del Brasile (BCB) ha aumentato il tasso Selic di 50 punti base, portandolo all’11,75%. L’USD/BRL è sceso a 2,55, stabilizzandosi su questi livelli. Venerdì sarà pubblicato il dato sull’inflazione di novembre, prevista al 6,59% a/a, sopra la fascia obiettivo della BCB (4,5% +/-2%), i rischi al ribasso non sono stati del tutto eliminati.
L’USD/NOK continua a trovare buoni ordini d’acquisto sopra 7,00 in scia alla debolezza dei mercati petroliferi. Nonostante l’attuale predominanza del biglietto verde, il momentum rialzista della NOK dovrebbe frenare il ribasso.
Oggi l’Ufficio di Statistica norvegese pubblicherà il rapporto sugli investimenti del settore petrolifero riferito al quarto trimestre. Gli operatori monitoreranno anche: il tasso di disoccupazione riferito al terzo trimestre in Francia; il PMI costruzioni di novembre in Germania; le immatricolazioni di nuovi veicoli di novembre nel Regno Unito; i PMI distribuzione in Italia, Francia, Germania ed Eurozona; le richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, aggiornate rispettivamente al 29 e 22 novembre negli USA, e l’indice SA dei direttori d’acquisto di novembre in Canada.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd