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L’inflazione del Regno Unito raggiunge l’obiettivo della BoE per il 2014

Pubblicato 20.05.2014, 12:37
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Forex News and Events

Oggi le cifre sull’inflazione nel Regno Unito hanno ridato vigore ai tori della GBP. Le dinamiche dei prezzi di aprile, più veloci del previsto, sostengono anche le previsioni positive per le vendite al dettaglio nello stesso mese (il dato sulle vendite al dettaglio sarà diffuso domani). Stamattina il cable trova domanda, mentre l’EUR/USD risente finalmente delle pressioni al ribasso sull’onda dell’indebolimento del rally dei bond periferici. Oggi i rendimenti dei titoli decennali di Spagna e Italia viaggiano sopra il 3,0%. In Australia, i verbali della RBA, il calo dei prezzi del minerale di ferro e il nervosismo politico hanno fatto scendere l’AUD ai minimi da due settimane contro l’USD.

Tori della GBP al comando

Ad aprile l’inflazione nel Regno Unito ha subito un’accelerazione più rapida del previsto. L’IPC a/a ha accelerato all’1,8% (rispetto all’1,7% previsto e all’1,6% di marzo), raggiungendo quindi l’obiettivo della BoE per il 2014, pubblicato la scorsa settimana nel Rapporto Trimestrale sull’Inflazione (QIR). Il miglioramento dell’indice dei prezzi al dettaglio e dei prezzi alla produzione (IPP) è stato contenuto. Domani saranno diffuse le cifre sulle vendite al dettaglio di aprile, le previsioni sono positive, in media si stima un’espansione dello 0,5% m/m al netto dei veicoli (rispetto al -0,4% di aprile) e dello 0,4% inclusi i veicoli (a fronte dello 0,1% di aprile). Se il dato confermerà le previsioni del mercato, ci aspettiamo una propensione più forte per la GBP, nonostante i verbali della BoE (anch’essi in uscita domani). In effetti, la BoE colomba dovrebbe essere già ampiamente scontata dal QIR della scorsa settimana. Inoltre, nel Rapporto della scorsa settimana si accennava a un’incrinatura dell’unanimità del Comitato di Politica Monetaria (CPM) (ricordate, la presa di posizione rispondente alla “visione centrale”). Vediamo maggiori probabilità di una sorpresa al rialzo rispetto al contrario.

Dal punto di vista tecnico, prevediamo un rafforzamento del sentiment rialzista in caso di chiusura superiore a 1,6845 (media mobile a 21 giorni), gli ordini per le opzioni in scadenza domani attendono di essere attivati sopra 1,6880. La resistenza chiave staziona a 1,6903 (massimo della scorsa settimana). In caso contrario, la coppia GBP/USD dovrebbe imbattersi in offerte per le opzioni sotto 1,6775. Il supporto chiave di breve termine è collocato a 1,6732 (minimo 15 maggio e media mobile a 50 giorni).

AUD ai minimi da due settimane

Nei verbali della RBA non si è letto niente che non sapessimo già. Il mantenimento di tassi bassi costanti è ritenuto adeguato per un altro po’ di tempo, poiché l’inflazione rimane nella fascia obiettivo (2-3%). Nei verbali si legge che, “Poiché si prevede che la crescita dell’attività riprenderà solo gradualmente, come pure, di conseguenza, la capacità rimanente nel mercato occupazionale, la crescita dei costi interni dovrebbe rimanere limitata”. Inoltre, il rallentamento delle esportazioni, dovuto soprattutto alla debole ripresa cinese, rimane la preoccupazione principale. I prezzi del minerale di ferro continuano a scendere, andando a pesare ulteriormente sul complesso AUD. La debolezza dei contratti sul minerale di ferro dovrebbe proseguire, viste la capacità eccedente nella produzione di minerale di ferro e la grave assenza di domanda.

Sul fronte politico, anche il nervosismo legato al budget e alle spese ha intensificato le vendite di AUD. Il primo ministro australiano Abbott ha detto che il rating AAA del paese potrebbe venire compromesso se i regolatori non taglieranno le spese. La principale agenzia di rating S&P ha risposto dicendo che la tripla A per il momento non è a rischio. Nelle prossime settimane gli occhi saranno puntati sulle manovre politiche, viste le modifiche nella composizione del Senato. Se il bilancio del nuovo Senato andrà contro il taglio dei costi e le misure per aumentare le entrate, l’impegno australiano volto al consolidamento fiscale sarà a rischio.

Per il momento il debito del governo australiano rimane solido, con gli investitori giapponesi che potrebbero essere “fonte di nuova domanda”, stando al vice governatore della RBA Debelle. Non escludiamo questa possibilità, visto soprattutto che il fondo pensioni pubblico giapponese (GPIF) dovrebbe avere più asset sui quali investire.

L’AUD/USD è sceso ai minimi da due settimane a Sydney, le vendite sono proseguite anche all’avvio dei mercati europei e i riposizionamenti al ribasso dovrebbero continuare anche all’apertura di New York. Gli indicatori di trend e momentum acquisiscono slancio al ribasso, al momento si testa la media mobile a 50 giorni. Il supporto chiave di breve termine staziona a 0,9203/09 (minimo 2 maggio e 50,0% di Fibonacci da aprile 2013 a gennaio 2014). Sul lato ascendente, le offerte dovrebbero entrare in gioco a 0,9300/18 (esercizio delle opzioni / media mobile a 21 giorni).

L’AUD/JPY è scivolato a 93,976, minimo dal 27 marzo. Gli indicatori di trend e momentum segnalano l’inizio di un’inversione ribassista di breve termine. Collochiamo il nostro obiettivo a 93,362 (61,8% di Fibonacci sul rally in atto da febbraio ad aprile).

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The Risk Today

EUR/USD L'EUR/USD ha registrato un’inversione rialzista in prossimità dell'area di supporto chiave tra 1,3673 (vedasi anche la formazione a cuneo ) e 1,3643 (vedasi anche la media mobile a 200 giorni). Una violazione della resistenza iniziale a 1,3732 confermerebbe una fase di stabilizzazione a breve termine. Altre resistenze stazionano a 1,3775 (massimo 12/05/2014) e a 1,3845 (massimo 09/05/2014). In un’ottica a più lungo termine, l'EUR/USD si trova ancora in una successione di massimi e di minimi più elevati. Tuttavia, i recenti nuovi massimi marginali (a suggerire un potenziale cuneo ascendente a lungo termine), indicano un rialzo in fase di esaurimento. È necessaria una violazione dell'area di supporto chiave tra 1,3673 (minimo 04/04/2014) e 1,3643 (minimo 27/02/2014) per confermare un'inversione di tendenza ribassista a lungo termine (si veda il potenziale doppio massimo).

GBP/USD La coppia GBP/USD ha testato con successo il supporto dato dal canale ascendente a lungo termine. Tuttavia, finora, il rimbalzo non è stato rilevante. Al contrario, è necessaria una rottura della resistenza a 1,6903 per confermare una ripresa del trend rialzista sottostante. Un supporto orario si attesta a 1,6732 (minimo 15/05/2014). A più lungo termine i prezzi continuano a muoversi in un canale ascendente. Permane una propensione rialzista finché reggerà il supporto a 1,6661 (minimo 15/04/2014). Siamo però restii a suggerire un potenziale per un rialzo più marcato, superiore alla resistenza importante a 1,7043 (massimo 05/08/2009), in particolare alla luce delle complessive condizioni d’ipercomprato.

USD/JPY L'USD/JPY si appresta a sfidare il supporto chiave tra 101,20 (minimo 03/03/2014, si veda anche la media mobile a 200 giorni) e 100,76. È favorito un rimbalzo a breve termine. Una resistenza oraria può essere ubicata a 101,67 (massimo 16/05/2014). Un'altra resistenza si trova a 102,36. Un'influenza rialzista di lungo periodo resta favorita finché regge il supporto chiave a 99,57 (minimo 19/11/2013). Monitorate l'area di supporto data dalla media mobile a 200 giorni in movimento (attorno a 101,25) e 100,76 (minimo 04/02/2014). Un’importante resistenza si trova a 110,66 (massimo 15/08/2008).

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USD/CHF L'USD/CHF ha finora testato con successo la robusta resistenza a 0,8953. Tuttavia, l’attuale successione a breve termine di minimi crescenti fa presagire un interesse all'acquisto persistente. I supporti orari stazionano a 0,8883 e a 0,8859 (minimo 12/05/2014). In un’ottica a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è vista come una grande fase correttiva. È necessaria una rottura decisa della resistenza chiave a 0,8953 per convalidare un pattern di inversione rialzista (si veda la potenziale formazione di un doppio fondo). Abbiamo aumentato lo stop-loss dalla nostra strategia lunga.

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