Ma come?, mi chiedo:”perché in qualità di correntista o di detentore di obbligazioni di un qualsiasi istituto di credito, dovrei essere chiamato in causa per ripianarne le eventuali gravi perdite di bilancio”? semplicemente perché le mie “sostanze” superano i 100mila euro?
Con quale diritto, visto che io non ho neppure il minimo controllo sulle scelte finanziarie della banca, vengo obbligato, tramite prelievo forzoso sul mio conto, a ripagarne gli eventuali errori, colposi o dolosi che fossero stati commessi a mia totale insaputa ?
La filosofia che la Commissione Europea sembra proprio pronta a rendere effettiva entro il 2018, è quella secondo la quale, prima di far intervenire lo Stato per salvare una banca, debbano intervenire i correntisti della stessa, con i loro averi, per ripianarne i debiti.
Pur comprendendo che lo Stato non possa farsi carico di tutte le magagne che combinano le banche, mi sembra personalmente inaccettabile il principio di un coinvolgimento forzoso nelle vicende finanziarie di un istituto, anche per coloro che mai abbiano apertamente espresso questo desiderio.
Credo che molti correntisti depositino in banca i loro risparmi senza avere il benché minimo interesse al funzionamento interno della stessa, sono convinto che per costoro la Banca sia semplicemente un salvadanaio di sicurezza nel quale depositare i propri averi, non certo una istituzione della quale divenire anche responsabile, seppure in minima parte, da un punto di vista economico.
Molte le motivazioni che possono essere portate a favore o contro questo tipo di impostazione e tutte sono ,al tempo stesso, legittime e rispettabili, a seconda del punto di vista dal quale scaturiscono; esattamente come quella che sostiene la necessaria volontarietà di un atto così importante come quello di rendersi corresponsabili del pagamento dei debiti di qualcun’altro, anche se costui fosse la propria banca di fiducia.