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Mercati finanziari settimana del 28 settembre

Pubblicato 27.09.2015, 09:35
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La settimana del diesel-gate Volkswagen mette ancora sotto pressione i mercati europei, che chiudono di nuovo negativi seppure con un tentativo di limitare i danni nel finale.

Le implicazioni di questo scandalo non sono ancora definite, ma certo sono andate a colpire l’industria principale (circa 10% del PIL) del più importante paese europeo. E ancora più preoccupanti i potenziali danni per la salute

Fuori dall’ Europa gli indicatori economici della Cina escono ancora sotto le attese, e le sole buone notizie vengono dal PIL USA 2° trimestre, rivisto al rialzo (+3,7%). Un dato che ufficializza di fatto il rialzo dei tassi USA, che come confermato dalla audizione della Yellen, sarà implementato già da quest’anno.

Siamo di nuovo tornati in prossimità dei minimi di agosto per gran parte degli indici. Sulla tenuta di questa area qualche operazione rialzista si può a mio avviso tentare per trading, fissando bene in anticipo i paletti di uscita. La volatilità è ancora alta e le brusche variazioni di trend viste in settimana potrebbero continuare.

USA: oltre al PIL bene anche il PMI, visto a 53 punti, oltre le attese. Si chiude in negativo con gli investitori che hanno probabilmente già iniziato a scontare il prossimo aumento tassi. Da segnalare la negatività di venerdì, in decisa controtendenza rispetto all’Europa in forte rimbalzo. Si rimane in laterale entro ben definiti limiti, per operazioni di breve vale la pena di tentare operazioni in controtendenza dagli estremi (quindi long da area 1850, short da 2020/2040, con stop stretti)

Europa: penalizzato il Dax (-2,3%) per il fattore Volkswagen, ma poteva anche andare peggio. Per ora ripercussioni sugli altri settori solo limitate. Nuovo test della trendline di lungo periodo, che per ora ha retto. Comunque peggiore chiusura settimanale dell’anno, che porta in rosso il bilancio parziale 2015 (-1%). Visto il contesto, forse non è il mercato ideale per tentare di cogliere un eventuale rimbalzo.


Sotto il grafico dell’ETF che replica l’Eurostoxx automotive, in rosso settimanale dell’11,6%. Un contagio ad altri produttori forse ingiustificato, ma si teme che da ulteriori controlli possano saltar fuori altre complicazioni. Un doppio colpo Cina-VW che ha ridotto i prezzi del 30% dai massimi di Marzo


Non buone notizie neanche per l’indice spagnolo, nonostante i buoni dati macro mostrati recentemente. Difficile spiegare questa debolezza: ci saranno elezioni a dicembre, ma ora più probabilmente vi sono timori per le regionali in Catalogna questa domenica, dove l’attuale governatore sta insistendo sul tema della secessione. Prezzi che rompono al ribasso i minimi dello scorso ottobre, interrompendo tecnicamente il ciclo rialzista.

Italia: a Luglio crescono gli ordini industriali dello 0,6% e le vendite al dettaglio dello 0,4%, confermando i segnali di “ripresina”. Indice che conferma la sua forza relativa (solo -0,9% di calo), e dà un piccolo segnale di fiducia la tenuta di 21.000 punti, livello minacciato in settimana. Trendline a sostegno dei prezzi sempre passante in area 20.000 e prima resistenza a 22.500 punti.

Asia: rimangono tutti sostanzialmente deboli gli indici asiatici, e la quasi certezza dell’aumento tassi USA non ha certo aiutato. Solo il Giappone continua a mantenere una impostazione ancora rialzista, con i prezzi questa settimana di nuovo al test della trendline e dei primi rilevanti supporti. Un accenno di reazione c’è, rimane un candidato preferenziale per seguire un possibile rimbalzo


In Cina indicatore PMI (rilevazione sui direttori di acquisto di 430 aziende, nel caso specifico) a 47, ancora sotto le attese e ai minimi dal 2012. Indice che non si muove: area 3000 per ora tiene, ma nessuna reazione degna di nota. Scenario ora più probabile è che nel tempo si ritracci tutto il movimento rialzista iniziato nel 2014. Rimbalzi ci saranno, ma non dovrebbero estendersi oltre area 3500, dove tra l’altro vi è un gap ribassista settimanale.


Latin America: indici in deciso arretramento, con un -5,1% per il Brasile, di nuovo vicino ai minimi di agosto. Venerdì gli ETF che seguono il Brasile hanno fatto un deciso rialzo (fino al +10% in un giorno), ma solo per ragioni valutarie, con il Real in forte rialzo da nuovi minimi. Guardando al sottostante, non sembrano ancora esserci ragioni evidenti di inversione rialzista, anche se siamo in una zona di possibile reazione di breve

Metalli: Oro in moderato rialzo ma non certo un trend esplosivo. Prezzi in pressione sul primo livello di resistenza, in caso di proseguimento già vicino un ulteriore livello di verifica, 1168.


Rame in affondo (-4,2%) sui dati cinesi, ora fortemente a rischio lo spunto rialzista di due settimane fa. Pesa anche il giudizio di Goldman Sachs, che “vede” i prezzi in discesa di un ulteriore 10%

Agricoli: avversi fattori meteo generano un mini rally per Zucchero (+6%) e Frumento (+4,4%). Zucchero che sembra tornare al test della prima resistenza rilevante, in area 12,60


Frumento in fase di stabilizzazione dei prezzi: i supporti di 466 per ora tengono, ora prezzi sulla prima resistenza, ed in caso di rottura rialzista, 548 un importante successivo livello di verifica. Per ora ogni tentativo di strappo rialzista è stato rintuzzato, e non vi è traccia di un trend (vedi medie mobili appiattite)

Energia: situazione che non cambia per il Petrolio WTI, nonostante scorte settimanali in leggera diminuzione. Pressione ribassista ancora dominante, con prima resistenza in area 50. La eventuale rottura al ribasso di 43, più volte testata nelle ultime settimane, potrebbe dare una ulteriore accelerazione alle vendite, con obiettivi di nuovo sotto 40 usd


Eur-Usd: chiusura ad 1,12, senza grosse variazioni dopo l’audizione della Yellen. I prezzi rimangono sopra la moderata trend line rialzista di breve, con supporto sempre ad 1,10. Certo visto il trend generale che rimane ribassista, sempre preferibile tentare di andare al ribasso per trading su ogni strappo rialzista verso 1,15, attuale resistenza. Al ribasso primo target di 1.08 alla rottura di 1,10


​Riccardo Zarfati

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