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Mercati senza una direzione precisa, è caos guerra commerciale

Pubblicato 22.11.2019, 11:43

I trader stanno facendo fatica a dare un senso ai movimenti dell'ultima settimana. Movimenti altalenanti, dipendenti da una serie di notizie contrastanti riguardanti la guerra commerciale USA/Cina. In questo momento non si sa se intrepretare le varie dichiarazioni positivamente o negativamente. Anche stamattina, giusto per non andare troppo lontano, la Reuters avrebbe riportato alcune dichiarazioni di Xi secondo il quale sarebbe opportuno ratificare la fase 1 dell’accordo ma anche qualora non dovesse succedere la Cina non sarebbe spaventata da un’escalation della guerra commerciale. Dichiarazioni che al momento non sembrano piacere ai mercati.

Se questa serie di contraddizioni dovesse terminare, forse il mercato potrebbe ricominciare a mostrarci tendenza. L’incertezza la si nota anche sui rendimenti obbligazionari, le major del forex sono costantemente in lateralità (eccezion fatta per una certa debolezza AUD e per la vigoria della sterlina), la volatilità espresso dal VIX è al di sotto dei suoi minimi pluriennali e Wall Street è in fase di evidente correzione dai massimi storici. C'è ancora la sensazione che il cambio Dollaro/Yuan sia da tenere sotto controllo (quotazioni al di sopra di 7,00 suggeriscono un certo grado di cautela). Anche gli spread dei rendimenti sulla curva dei Treasury sono un indicatore del rischio e il restringimento indica estrema cautela. L’altra questione che potrebbe riaccendere le tensioni Cina/USA riguarda Hong Kong e la proposta di legge sui diritti umani avanzata dal Congresso americano.

Oggi il grande appuntamento è con le letture preliminari dei PMI. In Europa il settore manifatturiero resta in sofferenza, eccezion fatta per la Francia, una sofferenza che si sta riversando anche sui servizi (in ulteriore contrazione). Servizi che in Gran Bretagna (dove pesano per oltre l’80% del PIL) sono scesi nell’area di contrazione e ciò ha scatenato pesante vendite sulla Sterlina. Negli Stati Uniti il ​​PMI manifatturiero flash dovrebbe salire a 51,5 (da 51,3 di ottobre), mentre il PMI dei servizi a 51,0 (da 50,6 di ottobre). Da tenere d’occhio anche gli indicatori del Michigan Sentiment, che dovrebbero confermare 95.7 (la lettura preliminare era stata 95,7, in aumento rispetto alla lettura finale di ottobre del 95,5).

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Chiudiamo ricordando che oggi ha parlato per la prima volta la Presidente della BCE Lagarde, confermando sostanzialmente i toni accomodanti di Draghi.

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