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Morning Adviser, le valute reagiscono ai dati macro

Pubblicato 10.04.2013, 09:59
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Continuano i movimenti di assestamento sui mercati, con tentativi di risalita per l’euro, che mantiene una buona forza relativa nei confronti del dollaro americano e con lo yen che rimane sotto pressione.

Abbiamo visto qualche valuta andare a reagire sulla pubblicazione di dati macroeconomici, che ieri hanno interessato lo stato di salute dell’economia reale inglese e cinese.

Partendo dalla prima, abbiamo ricevuto la comunicazione della produzione industriale e manifatturiera per il mese di febbraio, che hanno fatto rispettivamente segnare un +1.0% ed un +0.8%, contro attese di variazione mensile pari a +0.4% per entrambe e dati precedenti rilevati a -1.3% e -1.9%.

La sterlina, sulla pubblicazione dei dati, è andata a rompere a rialzo un triangolo di consolidamento che ci aveva mostrato durante la notte e nel corso della giornata è riuscita a mantenere i guadagni, anche se lievi, che ha fatto segnare sul dollaro americano.

Per quanto riguarda invece il colosso asiatico, abbiamo avuto la produzione delle variabili macroeconomiche relative alle importazioni ed esportazioni, che hanno in qualche modo stupito rispetto alle attese degli analisti. Partiamo dalla bilancia commerciale.

Essa rappresenta la differenza tra le esportazioni e le importazioni di un Paese, andando a riflettere l’ingresso o l’uscita di capitale dallo stesso. Nel momento in cui le esportazioni dovessero essere maggiori delle importazioni, si parla di un trade surplus, che chiaramente corrisponde ad un ingresso di capitali.

Il caso contrario viene comunemente definito trade deficit, con conseguente fuoriuscita di capitali dal Paese interessato. Bene, nel caso cinese, di fronte ad attese pari a +15.15 miliardi di dollari e ad un precedente +15.23 miliardi, per quanto riguarda il mese di marzo abbiamo avuto una bilancia commerciale negativa (-0.88) con le esportazioni che sono calate da 21.8% a 10% e le importazioni in forte aumento, da -15.2% a 14.1%.


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Quali gli effetti di questi dati? Il dollaro australiano, come si può notare dal grafico in pagina, è andato a reagire in maniera positiva a causa del fatto che la Cina rappresenta il più grande partner commerciale dell’Australia ed un aumento delle importazioni può fare bene all’economia dell’isola.

Si tratta di reazioni di breve periodo, che non possono per il momento portare alla partenza di movimenti di medio periodo a causa dell’incertezza ancora generalizzata ma che possono essere sfruttati per l’operatività di breve e che, soprattutto, ci confermano come certe valute (ormai la maggior parte) siano pronte a reagire nel senso dei dati pubblicati, seguendo logiche non più legate alla propensione al rischio o all’avversione ad esso.

EUR/USD
Dal punto di vista tecnico, l’euro ieri ha tentato delle rotture dell’area individuata tramite la media a 21 oraria, senza tuttavia produrre estensioni fino al livello pensato, ovvero 1.2975. Nel momento in cui siamo tornati verso i massimi, dopo che i primi supporti indicati hanno prodotto questo tentativo ribassista ma che hanno sostanzialmente tenuto insieme al livello di 1.3000, il mercato è andato a rompere a rialzo raggiungendo 1.3100, che ora rappresenta un buon livello di resistenza da seguire per la giornata. Ci troviamo di fronte a diversi punti sensibili in caso di rottura rialzista, punti che vengono presi dai massimi che sono stati compiuti durante la discesa da 1.3700.
Si tratta di 1.3130 e 1.3160, raggiungibili a step in caso di rottura rialzista di 1.3115. Il fatto che la media mobile a 21 oraria sia in test questa mattina e che la trendline rialzista che contiene gli ultimi movimenti di salita passino vicine Ci restituisce dei buoni livelli di supporto da valutare per acquisti di euro, tenendo conto che un superamento a ribasso di 1.3050 può portare ad estensioni verso 1.3025 (minimo precedente) ed eventualmente a 1.3000, livello dove passa la media a 100, sempre oraria.


USD/JPY
Fase di consolidamento per il UsdJpy nei dintorni della media a 21 oraria. Il livello di supporto di 98.75 ha tenuto ed ha impedito che partissero correzioni verso 98.00. Seguiamo i livelli su cui abbiamo ragionato ieri anche per la giornata di oggi.

EUR/JPY
La falsa rottura dell’eurodollaro, con il dollaro yen che è rimasto fermo, ha prodotto una falsa rottura (per i livelli che siamo andati a considerare noi) anche sull’EUR/JPY, ma anche qui la strategia difensiva che prevedeva un arrivo sui massimi in caso di tenuta dei supporti, ha fornito una buona via di fuga. Siamo ora in consolidamento sotto 130.00, livello che se superato di una quarantina di puti può portare al raggiungimento di nuove aree di massimo relative che vedono 131.20 come primo possibile target e 134.00 il prossimo livello cui prestare attenzione.

GBP/USD
Buona price action della sterlina, che sta ritrovando logiche tecniche interpretabili, in attesa di vedere come si vorrà comportare nel medio periodo (si cominciano a notare potenziali segnali di rafforzamento, anche se i target per ora non sembrano lontani e consistenti).
Rimanendo concentrati su time frame relativi alla giornata di oggi, vediamo come ci stiamo muovendo sopra la media a 21 oraria, in una congestione che restituisce a 1.5315 e 1.5345 i potenziali livelli sui quali valutare potenziali aumenti di volatilità. Attenzione ai supporti ed alle resistenze, molto vicini al livelli indicati. Sul versante ribassista infatti, abbiamo la possibilità di raggiungere il livello di 1.5280, prima di pensare a rotture più consistenti che potrebbero spingersi verso 1.5250 (area di supporto molto importante commentata ieri). Nel caso in cui la rottura dovesse avvenire a rialzo, l’ultimo punto da considerare come resistenza è rappresentato da 1.5365, che in caso di superamento anche di 1.5375 potrebbe lasciare spazio verso 1.4520 (dato da punti precedenti).

AUD/USD
Buona tenuta dei supporti individuabili tramite le medie a 21 e 100 che sono andate ad incrociare a rialzo nel punto in cui passava un canale rialzista orario. I prezzi, dopo aver raggiunto i massimi in area 1.0480 hanno tentato delle estensioni che non sono state in grado di superare 1.0525. Tecnicamente non vediamo spunti operativi per la mattinata, possiamo attendere il raggiungimento dei punti di supporto, passanti tra 1.0485 e 1.0475, dove passa la trendline che sta accompagnando il movimento su un grafico orario, per pensare a posizionarci lunghi di australiani, tenendo conto che un superamento ribassista di 1.0465 potrebbe portare a correzioni verso 1.0440, dato dalla media a 100 oraria e dagli ultimi massimi, prima della salita di ieri. In caso di avvicinamento diretto ai massimi, è possibile seguire eventuali rotture che possono portare al raggiungimento dei massimi precedenti in area 1.0565, nel caso in cui venga superato il livello di 1.0535 (punti di massimo precedenti). Nel caso in cui si tentino dei rialzi sul cambio, teniamo sotto osservazione lo stocastico orario, dove si potrebbe formare una divergenza ribassista.

Matteo Paganini
Senior Analist



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