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Morning adviser, liquidità ridotta e borse chiuse

Pubblicato 29.03.2013, 12:36
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Dopo la pubblicazione dei dati sul Pil Americano e Canadese, entrambi all’1% e superiori rispetto alle attese dello 0.9%, le borse hanno beneficiato andando a toccare nuovi massimi.

E oggi, che esse saranno chiuse per le festività di Pasqua, sarà una giornata di pensieri su come si potranno muovere gli indici nel medio periodo e concentrarci soltanto sui cambi, che stanno rispecchiando i fondamentali economici ultimamente pubblicati (a livello di direzionalità della reazione, non certo a livello di equilibrio di lungo periodo).

Il dollaro canadese ha mantenuto i guadagni sul dollaro americano, mentre euro e sterlina si trovano ancora sotto pressione, con il primo che sta scontando la forte incertezza dei mercati (ieri il Ftse Mib è sceso parecchio, mentre il Dax ha tenuto i supporti di breve periodo, con lo spread ancora sotto pressione) e la seconda che, dopo la deludente pubblicazione dei dati sul prodotto interno lordo, ha tentato dei recuperi tecnici, che hanno rispettato molto bene i livelli che tra poco vedremo.

Situazione di pesantezza anche sul dollaro australiano, che continua la sua fase discendente/laterale che si è intrapresa dopo l’approdo a 1.0500 andando a mostrare movimenti concertati con euro e sterlina, soltanto per sprazzi limitatissimi di tempo (anche pochi quarti d’ora), tali per cui è impossibile affidarsi alle correlazioni tra cambi per poter lavorare.

Oggi le borse saranno chiuse e la liquidità presente sui mercati, con effetti a catena sul valutario (che invece funzionerà secondo gli orari standard di apertura), sarà ridotta.

Molti trader intermarkets, oggi prenderanno una giornata di riposo, recuperando lucidità per lavorare sulle riaperture di domenica sera e di lunedì e con essi, il loro potere di volume prenderà una pausa.

Questo significa che potremmo trovarci di fronte a due situazioni diametralmente opposte (entrambe però accomunate dalla possibilità di avere a disposizione spread globalmente più elevati, a causa della mancanza di operatori): calma piatta oppure volatilità elevata.

Se ragioniamo, serviranno meno capitali investiti su una coppia valutaria per farle effettuare la strada che in condizioni normali (con maggiori attori attivi e maggior liquidità in gioco) percorrerebbe soltanto grazie a cifre investite più elevate.

Questo significa, che nel momento in cui dovessero passare grossi ordini a mercato, i market maker potrebbero andare a quotare prezzi sensibilmente diversi da quelli attuali di mercato, per evadere le richieste degli investitori riuscendo comunque a coprirsi a mercato, il che significa potenziali slippage, positivi o negativi.

O meglio, potenziali slippage negativi se si lavora con un broker market maker (spread fissi) in quanto tipicamente su eventuali slippage positivi (che possono accadere soltanto sugli ordini limit) il prezzo che si riconosce ai trader è quello indicato dal trader stesso (andando poi a coprirsi a mercato – leggasi operare sul mercato interbancario, la fonte di approvvigionamento dei broker - ad un prezzo migliore). Diverso è il caso di un broker No Dealing Desk (spread variabili), dove l’eventualità di poter ottenere slippage anche positivi è tutt’altro che lontana, in casi di volatilità elevata.

Lo slippage, o scivolamento di prezzo, avviene quando un ordine viene colpito ma il prezzo di mercato al quale è possibile eseguire l’operazione è diverso da quello indicato nell’ordine.

Per esempio, pensiamo al livello di 1.2900 per l’EurUsd. Se inserisco un ordine di vendita (limit) a questo livello ed il mercato, a causa dell’alta volatilità dovuta per esempio ad un dato macro, ovvero come in questo caso a bassa liquidità, stia salendo verso 1.2900, ma da 1.2895 salti alla quotazione di 1.2910, passando il 29 senza batterlo. In questo caso, verrà valutata la tipologia dell’ordine inserito e si capirà come eseguirlo.

In caso di vendita, l’ordine verrà classificato come limit, in quanto al momento dell’inserimento abbiamo espresso la volontà di vendere ad un prezzo superiore a quello di mercato del momento (l’abbiamo inserito magari quando l’euro batteva 1.2850), e verrà dunque eseguito eseguito a 1.2910 (prezzo migliore di quello indicato da noi, 1.2900).

Questo è possibile soltanto perché la liquidità al livello di 1.2900 era sufficiente a coprire anche quest’ordine, se non ce ne fosse stata a sufficienza e dopo lo spike il prezzo fosse sceso a 1.2880, noi non saremmo stati eseguiti in quanto un ordine limit può essere eseguito soltanto al prezzo indicato o ad un prezzo migliore (l’ordine sarebbe rimasto in macchina, in attesa di vedere nuovamente 1.2900).

Se fosse stato invece inserito un ordine di acquisto a 1.2900 quando il mercato stava battendo 1.2850, l’ordine sarebbe stato catalogato come stop (esprimo la volontà di entrare a mercato a un prezzo 50 punti superiore, quindi pago di più l’euro) e sarebbe stato eseguito al primo prezzo disponibile, indifferentemente dal fatto che esso risulti migliore o peggiore di quello indicato inizialmente.

Quindi, nell’esempio, sarei stato eseguito a 1.2910 in caso di liquidità sufficiente, oppure avrei aspettato qualsiasi altro prezzo a cui era presente la liquidità per eseguire l’ordine, che ormai era colpito ed in attesa di esecuzione, che dunque può avvenire a qualunque prezzo.

Questi sono tecnicismi di cui bisogna tenere conto in maniera particolare durante le giornate come quella di oggi, dunque attenzione. Passiamo a vedere velocemente i livelli di attenzione per la chiusura di questa settimana molto interessante.


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EUR/USD
Buona anche ieri la price action dell’EurUsd vista ieri. La rottura nella mattinata di 1.29 ¾ ha portato al raggiungimento dei minimi ed infine 1.2845, indicato come livello ultimo di resistenza, è andato a contenere bene i prezzi facendoli correggere di circa mezza figura. Con tutta l’attenzione del caso, visto quello che ci siamo detti qui sopra, si possono valutare comunque dei livelli tecnici di attenzione per la giornata di oggi, durante la quale, come si può vedere dalle tabelle dei percentili di volatilità che vedete qui sotto, le volatilità attese sono molo elevate. L’area tra 1.2850 e 1.2865 diviene ora d’attualità per valutare eventuali vendite di euro, tenendo conto che un ritorno sopra quest’area potrebbe portare verso una zona abbastanza confusa di prezzi, dove i riferimenti del passato da poter essere sfruttati dagli operatori per il posizionamento di ordini, mancano. Possiamo dunque attenderci il raggiungimento di qualunque livello compreso tra 1.2890 e 1.2910, che dev’essere considerato come potenziale miccia per ulteriori accelerazioni verso 1.2960, una volta superato il 30. Dovessero tenere le resistenze, dove passa una vecchia trendline che abbiamo commentato nei giorni scorsi e la media a 100 oraria) potremmo assistere al tentativo di rottura ribassista di 1.2800, con i livelli di attenzione principali da seguire uguali a quelli di ieri, ovvero 1.2775 per accelerazioni verso i minimi e 1.2740 per rotture verso 1.2700.


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USD/JPY
Sul dollaro yen i livelli da seguire sono molto simili a quelli di ieri, con le resistenze principali che si mantengono ancora a 95.00/10, ma che vedono ora due diversi livelli intermedi da considerare, prima di vedere la loro visita. L’area tra 94.25 (linea di trend discendente da 94.50) e 94.50, dove passa la media mobile a 100 oraria sul livello di 94.40, coincidente tra l’altro con il massimo di mezzo della discesa da 94.50, il che rende difficile lavorare sulla rottura del livello dinamico indicato per il raggiungimento di 94.50 (lo si può fare, con stop molto stretto e da portare subito in pari nel momento in cui il mercato dovesse andare a nostro favore). Dopo 94.65, le possibilità di vedere salite verso le resistenze aumentano. In caso di tenuta dei livelli dinamici di resitenza, mischiati con i punti precedenti (quindi l’area compresa tra 94.25 e 94.50), potremmo rivedere i minimi, con tentativi di rottura, da poter sfruttare anche in caso di discesa senza passare dalle resistenze. Il livello cruciale potrebbe essere rappresentato da 93.85, minimo precedente dal quale parte il canale rialzista che ha accompagnato i movimenti fino a 95.00 nei giorni scorsi (ben visibile su un orario).

EUR/JPY
Buona price action anche qui, dove non abbiamo parlato di rotture ribassiste ieri, ma soltanto di potenziali raggiungimenti dei minimi in caso di tenuta delle resistenze a 120.90 proprio a causa dell’incertezza che regna sia sull’euro che su UsdJpy. Sul nostro forum abbiamo commentato che il mover di EurJpy avrebbe potuto essere il UsdJpy, quindi continuiamo a seguire l’andamento del papà. Detto questo, i livelli tecnici da seguire sono interessanti e ci vengono restituiti da un rettangolo che vede 120.90 a rialzo, con rotture non definitive fini a quando non dovessimo superare 121.30 (livello che conterrebbe la strada verso 121 ¾), e che fa segnare 119.90 a ribasso, con possibili estensioni fino a 119.70, prima di vedere aumenti di volatilità importanti (l’altezza del rettangolo potrebbe essere una buona proiezione di target).

GBP/USD
Livelli rispettati sia a rialzo che a ribasso sulla sterlina, dove la discesa della mattinata ha lasciato spazio alla salita del pomeriggio. L’area di resistenza tra 1.5200 e 1.5225 si è rivelata molto valida ed è quella che ora curiamo per valutare eventuali salite. La media a 21 oraria sta per ora contenendo le correzioni ribassiste , ma crediamo che sia prudente valutare eventuali estensioni fino a 1.5160, prima di invalidare il quadro potenzialmente rialzista. Sotto questo livello possiamo scendere a 50, che diventa, come ieri, la miccia per vedere raggiunto 1.5135 e, se superato, 1.5110. Un ritorno verso i massimi in caso di tenuta del supporto dinamico dato dalla media mobile a 21, potrebbe far tentare rotture rialziste, che potrebbero divenire valide sopra 1.5235.

AUD/USD
Bella tenuta della media mobile a 21 periodi oraria sul dollaro australiano. Il mercato ha raggiunto il livello di 1.0400 prima di tentare correzioni che hanno superato la media a 21, ma che non hanno superato né i massimi precedenti statici, né la linea dinamica tracciabile su un grafico orario a partire da 1.0500. Buona possibilità, dal punto di vista del risk reward, di poter pensare a vendite di australiano, con obiettivi sui minimi e con potenziali estensioni verso 1.0385. tenendo conto che una risalita sopra 1.0440, potrebbe portare verso 60.

Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst


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