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Morning adviser, Oro a picco

Pubblicato 15.04.2013, 08:25
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Qualche giorno fa ci hanno interpellato dal Sole 24 Ore per sapere cosa ne pensassimo dei warning lanciati da Goldman Sachs circa l’oro, che avrebbe potuto cominciare una discesa strutturale di medio periodo, abbandonando la forte area di congestione nel quale si è trovato dall’ormai lontana fine del 2011.

Diversi sono stati i commenti e le previsioni che davano il metallo giallo su nuovi massimi, ma il fatto che le attese sull’inflazione siamo sempre più ancorate verso valori in calo o comunque contenuti e che l’oro sia sempre più scambiato come se fosse una valuta (dato il rapporto tra circolazione fisica e interessi finanziari riposti in esso), ci ha fatto propendere per una visione ribassista con target iniziali verso 1,400.00, nel caso in cui avessimo visto il superamento dei punti di supporto, mai abbandonati nell’ultimo anno e mezzo.

Siamo sinceri però, non ci aspettavamo l’avvicinamento a tali livelli nel giro di un paio di giornate, ma, lo sappiamo, la volatilità che l’oro ci ha mostrato negli ultimi mesi, in grado di far macinare diversa strada (settimana scorsa la discesa è andata da 1,590.60 a 1,481.16) nel momento in cui i flussi di capitale vanno a concentrarsi su questa materia prima, lascia aperte tutte le strade valutative, anche quelle che tecnicamente sembrano voler maggior tempo per realizzarsi.

Continuano a cercarsi motivazioni per spiegare queste discese, ma crediamo che la spiegazione vera e propria sia da ricercare nella mancanza di fattori macro (come quelli citati in apertura) in grado di mantenere i prezzi sopra determinati livelli, oltre che nella situazione tecnica, che vedeva moltissimi ordini di stop, soprattutto posizionati da parte di investitori retail che hanno incrementato i volumi scambiati sul metallo negli ultimi mesi, che una volta colpiti hanno fatto scattare forti vendite da parte degli istituzionali.

Lo Speculative Sentiment Index, che nell’ultima settimana è sempre rimasto sbilanciato long (indicando oltre il 70% di trader non istituzionali posizionati a favore del metallo giallo) è andato ad incrementarsi durante gli ultimi giorni, arrivando a toccare sbilanci pari a 3.83 (ovvero ad oltre il 79% di trader lunghi), segnalando i pericoli di movimenti contrari al sentiment generale proprio per la presenza di questi ordini, che spesso fanno da miccia per i movimenti.


Gold

Ora ci troviamo di fronte a livelli altrettanto delicati, e se dovessimo oltrepassare i minimi della notte (discesa di oltre 60 dollari dall’apertura di ieri sera), potrebbero portare ad approfondimenti sotto 1,400.00, con potenziali target anche nei dintorni di 1,300.00.

Seguiamo dunque le correzioni tecniche, non è vietato mettersi lunghi di oro, ma i nostri occhi devono sempre rimanere sul mercato per evitare di rimanere invischiati in movimenti importanti ribassisti, che possono scaturire da un momento all’altro.

Anche il petrolio ha continuato le sue discese, rimanendo però correlato alle brutte notizie che vanno a colpire un versante economico piuttosto che un altro.

Giusto per spiegare cosa intendiamo, l’oro nero è in grado di scendere senza mostrare correlazioni con una valuta o un’asset class particolare, ma va a perdere terreno nel momento in cui arrivano notizie non buone, siano esse sul fronte europeo, americano e australiano e anche qui, il superamento a ribasso dell’area di 90.00, in caso di chiusura giornaliera sotto tale livello, potrebbe essere propedeutico ad ulteriori accelerazioni verso 87.50 prima e 85.00 poi.

Gli approfondimenti della notte sono riconducibili (e qui proviamo ad inserire anche l’oro, che potrebbe digerire ora i movimenti tecnici di venerdì) ai brutti dati rilasciati in Cina, soprattutto sul fronte del Pil, con un calo rispetto alle aspettative pari all’8% ed al precedente 7.8% (il valore registrato è stato pari a 7.7%).

Anche il dollaro australiano, come vedremo tra poco, ha sofferto queste release, andando a perdere terreno nei confronti del dollaro americano. Oggi, a parte il discorso del governatore della BoJ Kuroda, che dovrebbe tenersi poco dopo le 8, non abbiamo nessun dato importante, per cui valuteremo eventuali assestamenti dei movimenti.

EUR/USD
La moneta unica europea ha tentato, senza riuscirci, delle rotture dell’area di resistenze posta sotto 1.3160 ed ora si trova ancora in congestione tra 1.3050 e 1.3150. Ci troviamo al cospetto della media mobile a 100 periodi oraria, livello che potrebbe fungere da supporto dinamico ma che, valutando le ultime price action del cambio, potrebbe non rivelarsi così significativa. Meglio prestare attenzione ai minimi in area 1.3040, che se rotti potrebbero fornire buoni spunti ribassisti, in grado anche di raggiungere l’area di 1.3000. Dovessimo invece assistere al superamento di 1.3100, potremmo attenderci tentativi di riporto sui massimi di questa notte.

USD/JPY
Approfondimento ribassista per il UsdJpy, che dopo aver ballato intorno all’area di 98.75 è riuscito a scendere verso i primi livelli di attenzione, dati da un punto di supporto durante la salita che ha portato al test di 100.00. Le medie orarie hanno incrociato a ribasso ed ora possiamo seguire la media a 21 come potenziale resistenza dinamica. Si rende necessario il superamento di 98.75 per assistere a recuperi, altrimenti possiamo attenderci tentativi di pull back sulle medie propedeutici a nuovi tentativi di correzione ribassisti in grado di raggiungere 97.10, se superati i minimi della notte.

EUR/JPY
Situazione tecnica simile a quella del papà UsdJpy per il cross EurJpy, che in caso di non superamento di 128.75 potrebbe tentare nuovi minimi verso 127 ¼. L’area tra 128.75 e 129.30 potrebbe risultare molto confusa a livello di price action, per cui valuteremo una rottura definitiva a rialzo soltanto al superamento dell’ultimo punto indicato.

GBP/USD
Tentativo di discesa durante la notte per la sterlina, che non è stato in grado tuttavia di superare 1.5300 a ribasso, L’area compresa tra questo punto e 1.5280 diventerà cruciale per valutare approfondimenti verso 1.5240, mentre un superamento di 1.5350 potrebbe riproporre dapprima 1.5380 e 1.5410 poi.

AUD/USD
Forte vendita di australiani, a cui è corrisposto un acquisto unidirezionale di dollaro americano anche contro euro e sterlina durante la notte, con il superamento ribassista di 1.0475, dato da punti precedenti. Siamo giunti a 1.0415, dato dai minimi precedenti individuabili su un grafico orario e abbiamo il livello di 1.0450 da curare dal punto di vista delle resistenze (tentativi di risalita contenuti nella notte). Una rottura di uno o dell’altro livello può portare ad accelerazioni pari all’altezza dell’ultima congestione.

Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst



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Ultimi commenti

Buongiorno Alessio, scusi il ritardo nella risposta. Il concetto forse era spiegato male, intendevo dire che l'oro serve per proteggersi dall'inflazione alta e dalla perdita di valore e di potere di acquisto di una valuta. Due fattori macro che al momento non si stanno verificando. Per il discorso degli ordini in stop, pensi al fatto che l'80% dei trader non istituzionali si erano posizionati lunghi di oro, piazzando degli ordini di stop loss sotto i livelli chiave (che andavano da 1525 a 1500). Una volta che gli ordini vengono colpiti, per dinamiche di domanda ed offerta il prezzo non può far altro che scendere, in quanto che è interessato a vendere si sta facendo eseguire a mercato, andando effettivamente a vendere oro per uscire dalla posizione lunga. Gli istituzionali, vedendo il prezzo scendere sotto determinati livelli, avevano previsto degli ingressi short che, a causa dall'alta potenza di fuoco di cui dispongono, hanno portato, nel momento delle esecuzioni, a far scendere ulteriormente il prezzo. Per quanto riguarda invece i cfd, le contrattazioni su di essi non incidono sul sottostante.
Buongiorno, seguo sempre con interesse le sue analisi. Può chiarirmi meglio questo passaggio: "crediamo che la spiegazione vera e propria sia da ricercare nella mancanza di fattori macro (come quelli citati in apertura) in grado di mantenere i prezzi sopra determinati livelli, oltre che nella situazione tecnica, che vedeva moltissimi ordini di stop, soprattutto posizionati da parte di investitori retail che hanno incrementato i volumi scambiati sul metallo negli ultimi mesi, che una volta colpiti hanno fatto scattare forti vendite da parte degli istituzionali". Cosa intende col discorso degli ordini di stop ? Come influenzano gli istituzionali ? Le contrattazioni in CFD influenzano il prezzo del sottostante ? Grazie.
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