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Morning adviser, sfruttare la lateralità per i breakout

Pubblicato 11.02.2013, 08:58
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Il titolo del nostro Morning Adviser di questa mattina parte dalla sottolineatura di una dinamica operativa che potrebbe essere seguita quest’oggi nell’approcciarci ai nostri desk.

Il Capodanno in Cina e il “Foundation Day” in Giappone, infatti, hanno ridotto la liquidità ai minimi termini durante la sessione asiatica, facendoci assistere ad un inizio di settimana dei mercati assolutamente flat, laddove si vanno a formare ampie congestioni in grado però di permetterci di lavorare in modalità di break out proprio dei confini che vanno a delimitare tali lateralità.

E’ il caso proprio del cambio principe Eurodollaro che, all’arrivo degli operatori europei ai monitor, potrebbe infatti uscire dal rettangolo che lo contiene tra l’1,3350 e l’1,3380 con estensione all’1,3420, per movimenti direzionali in grado di farci comprendere che tipo di cammino potrà intraprendere da qui alla prossime settimane; lo storno successivo alle parole di Draghi di giovedì scorso ha infatti stravolto quello che sembrava in qualche modo un destino segnato che vedeva il cambio ulteriormente rafforzarsi nel medio periodo fino ai livelli di 1,38 e 1,40, per poi cedere su livelli macro economicamente più accettabili proprio verso l’1,30 e verosimilmente il teorico valore di 1,20.

Le pesanti vendite di giovedì scorso potrebbero invece aver significato un’anticipazione di questo scenario e la settimana a venire potrà proprio essere rivelatrice in questo senso.

Da un lato i grandi supporti presenti a 1,33 e 1,3170, che fanno da livelli di sostegno di questo marcato andamento ascesista, non sembrano essere troppo vicini e la loro presenza e tenuta (qualora venissero raggiunti) possono ancora garantire da velleità ribassiste in maniera strutturale, ove il cambio fosse in grado di ripartire verso i punti tecnici di resistenza per la ripresa dei massimi relativi; dall’altro va pur tenuto conto di un importante allontanamento di questi ultimi, che pure potrebbe voler dire un progressivo cambio di rotta dei flussi di liquidità verso la moneta unica a favore di alleggerimento dei portafogli di istituzionali di pesanti esposizioni verso la divisa rappresentativa dell’area economica senza alcun dubbio più debole tra quelle principali a livello globale.

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Non più tardi di martedì il Presidente francese Hollande, con grande buonsenso, si è espresso a favore di un target di medio termine dell’euro al fine di poter, con una domanda aggregata interna debolissima, sostenere l’economia almeno con il volano delle esportazioni, mentre la rigorista linea tedesca suffragata da Draghi ha messo in luce quanto non preoccupi la grande forza dell’euro.

I mercati, ben più rapidi ed efficienti, hanno smentito quest’ultima posizione, ma sappiamo come le politiche monetarie guidate dalle Banche Centrali (pur “atipicheSFRUTTAR” come la BCE) finiscano per guidare nella determinazione di medio periodo di grandezze quali il tasso di cambio.

Questa settimana ci dirà sicuramente di più se questo potrà essere vero e se quindi la moneta unica potrà tornare a viaggiare in maniera sostenuta.

A livello operativo restiamo comunque, fin da questa mattina, focalizzati sui punti di attenzione statici, per porci nell’ottica di tradare le rotture sui primi incremenenti di volatilità, come nel caso di USD/JPY, EUR/JPY, GBP/USD e AUD/USD tanto per citare i maggiori rapporti valutari.

Vale la pena, in ultimo, citare la dichiarazione di un membro della SNB circa il fatto che il franco svizzero rimane ancora troppo forte e che, data la grande incertezza legata alla situazione europea, si rende necessario la presenza di un PEG al cambio EUR/CHF su cui si ripuntano i nostri occhi.

EUR/USD
I tentativi di uscita dalla lateralità notturna appaiono palesarsi al rialzo (nel momento in cui scriviamo. La violazione al ribasso della media a21 periodi del daily potrebbe essere indicativa in senso ribassista ma conosciamo quanto siano i livelli statici ad essere maggiormente determinanti. L’1,3350 resta ancora un forte baluardo a sostegno della quotazione. Decisi superamenti del pivot e proprio dell’ormai famosa media a 21 sul time frame orario potrebbero condurci all’1,3420, per target sulla media a 100 transitante per 1,3455. Resta 1,35 l’obiettivo verosimile per tornare a parlare di euro verso i massimi. Il mancato raggiungimento di questi target ci riporta a valutare i supporti strategici a 1,33 e 1,3170.

USD/JPY
Fase di ritracciamento per i cambi yen, con il cambio originale che si riporta sui primi supporti in area 92,20 e 92,50. Permane l’interrogativo circa una fine di questo impressionante cammino rialzista, fine che appare prematura se non si raggiungono livelli più importanti in area 91,25 e ancor più sotto 90. Sul grafico orario è ora ben visibile un triangolo che, se rotto al rialzo, potrebbe portarci al primo target teociro a 93,10 per poi toranre a guardare al 93,25 e 93,50. La rottura della figura al ribasso vedrebbe il primo prezzo di 92 e poi un ampio spazio proprio a 91,25.

EUR/JPY
La premessa fatta per il cambio precedente vale anche per questo cross, attraversato dall’elemento in più che è l’attuale debolezza dell’euro. Ad ora appare fallito il tentativo di raggiungimento del supporto statico a 123 che potrebbe avvalorare uno scenario rialzista, se si verificasse il superamento proprio della media a 21 dell’orario, del pivot e livello statico a 124. Non vi sono particolari altari spunti grafici, per cui restano i riferimenti di questi livelli facilitati dalla coincidenza con le soglie psicologiche.

GBP/USD
Buon rimbalzo della sterlina, che potrebbe vedere il termine di questo forte sentiment ribassista che ha portato il cambio principale a ribassi importanti. Sul grafico daily si sta manifestando una divergenza rialzista che, a possibili rimbalzi sul primo supporto a 1,5770, potrebbe portare verso l’1,5845 e 1,5880. La settimana che si profila sarà carica di market mover sul Regno Unito e capiremo come potranno svilupparsi le prossime dinamiche di prezzo del cambio. I supporti fondamentali restano a 1,5730 e 1,57.

AUD/USD
Il sentiment ribassista sul dollaro australiano ancora permane e il prezzo transita proprio sulla media a 200 periodi del grafico daily, utile indicatore spesso decisivo come livello di supporto o resistenza. Come sempre in questo cambio, i livelli sono molto chiari: resta l’1,0260 un primo punto di approdo e valutazione al ribasso, mentre l’1,0345 è senza alcun dubbio il primo livello statico di attenzione in alto.

Davide Marone
DailyFxAnalyst FXCM

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