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Morning adviser, Sterlina e Oro venduti

Pubblicato 03.04.2013, 08:43
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Non neghiamo di aver riflettuto parecchio prima di cominciare a condividere le nostre riflessioni con voi questa mattina, dopo che i mercati hanno mostrato movimenti abbastanza confusi e parecchio volatili.

Vediamo sotto i riflettori le vendite di sterline e di oro, con lo yen in lieve deprezzamento ed il dollaro australiano che mantiene i guadagni fatti segnare contro il dollaro americano, che però va a recuperare quota (se diamo uno sguardo al DJ FXCM Dollar Index) a causa dei movimenti visti su EUR/USD, GBP/USD e USD/JPY, mossisi tutti a favore del biglietto verde.

Le borse più in pericolo, quella italiana sopra tutte, hanno tenuto abbastanza bene i supporti che pensavamo potessero essere messi sotto attacco ieri, e sul versante tedesco ed americano abbiamo visto dei bei tentativi di salita, con il Dow Jones che è andato a compiere nuovi massimi, confermando insieme agli altri indici a stelle e strisce il buon momentum del rischio legato ad un’economia che sta mostrando segnali di ripresa e che comincia a ventilare ipotesi di uscita dal QE, anche se è ancora presto per valutare seriamente questa ipotesi.

Non possiamo non citare le forti vendite di oro che si sono susseguite sul mercato anche durante la sessione asiatica di questa notte, dove il Nikkei ha recuperato terreno in attesa della decisione sui tassi e sulla politica monetaria che questa notte ci verrà comunicata da Kuroda, il nuovo presidente della BoJ.

Per quanto riguarda il primo, siamo giunti al test dei primi supporti, visibili su un grafico giornaliero e dovremo prestare molta attenzione a tentativi di rottura, che potrebbero essere propedeutici alla partenza di un trend di medio periodo discendente, non da escludere in base alle potenziali evoluzioni economico-finanziarie che interesseranno il mondo nei prossimi mesi.


Gold

Notiamo infatti che gli investitori fanno fatica a posizionarsi lunghi di metallo giallo a causa delle aspettative su potenziali rivalutazioni del dollaro americano e delle già citata fine del QE ed il fatto che esso venga liquidato anche quando le borse riescono a guadagnare terreno è a nostro avviso significativo e dev’essere un campanello d’allarme per valutare l’andamento decorrelato rispetto al rischio (a volte l’oro sale insieme alle borse, talvolta no), il che ci impone di valutare l’oro come a se stante.

Non dimentichiamoci inoltre che domani avremo le decisioni di tre banche centrali.

Si parte come accennato da quella giapponese, che potrebbe cominciare a mostrare il proprio lato duro tramutando in concreto le dichiarazioni che sono arrivate (in maniera congiunta) da governo e banca centrale, il che potrebbe avere un effetto di deprezzamento sullo yen, soprattutto contro il dollaro americano ed il dollaro australiano (qui c’è ancora la possibilità reale di effettuare carry trading – leggasi indebitarsi a tassi bassi per acquistare tassi alti).

Oltre ad essa, ci sarà il meeting della BoE, dal quale non dovremmo ricevere sorprese e che vedrà le minute pubblicate due settimane dopo, ma che verrà attentamente monitorato da parte degli investitori in quanto esiste una remota possibilità che qualcosa accada, mentre sul fronte BCE seguiremo insieme la conferenza stampa di Mario Draghi, che speriamo vivamente venga messo in difficoltà dalle domande dei giornalisti (anche se le probabilità che egli si vada a sbilanciare sono, in questo caso remote).

Effetti di potenziale volatilità non direzionale su entrambe le valute.

Terminiamo con un warning sempre sulla sterlina, che dopo il tonfo di ieri oggi vedrà la pubblicazione del dato sul PMI delle costruzioni, non di primaria importanza ma che può comunque muovere il mercato, soprattutto in caso di release negativa (attese a 48.0 contro il precedente 46.8), ore 10.30.

EUR/USD
Buoni i livelli individuati sulla moneta unica europea, che dopo aver rotto a ribasso 1.2825 è riuscita a raggiungere il livello di 1.2800. Prima di ciò però, le quotazioni sono tornate verso le resistenze di 1.2850, senza tuttavia romperle e confermandoci perciò che tutta l’area che passa tra 1.2850 e 1.2865 è buona da essere considerata come punto di riferimento per il posizionamento di ordini che potrebbero portare a ridimensionamenti dei movimenti o a rotture definitive verso l’alto. I livelli che crediamo vadano considerati per la giornata di oggi risultano essere 1.2830 (area dove passano le medie a 21 e 100 orarie), che potrebbe funzionare da resistenza dinamica, il che potrebbe portare i prezzi a visitare nuovamente i punti di minimo, che se superati (possono portare al test di 1.27 ¾, punto che deve tenere per evitare di assistere a discese verso 1.275, che se rotto (valutiamo sempre 1.2740) può portare verso la figura.

USD/JPY
E’ continuata durante la notte la lieve rivalutazione del UsdJpy, che si è portato sulla media a 100 oraria, che può ora funzionare da resistenze dinamica. Buone dunque dal punto di vista del risk reward l’idea di vendere dollari con target di profitto verso 93.25 ed in estensione 93.00, tenendo conto che un superamento a rialzo dell’area di 93.85 potrebbe portare a tentativi di rottura di 94.00, che fino a quando non vedremo superati i massimi in area 94.40 non potranno essere considerati definitivi.

EUR/JPY
Continua la lateralità sull’EurJpy, che si mantiene all’interno dei livelli principali di attenzione. I livelli visti ieri possono essere considerati ancora validi (il mercato potrebbe sentire delle resistenze nel momento in cui si dovesse raggiungere l’area di 119.75 (dove passa la media a 21) / 120.00 (massimi precedenti di brevissimo periodo). Qui è possibile valutare vendite di euro, tenendo conto che un superamento di 120.30 potrebbe essere propedeutico al raggiungimento dei massimi precedenti in area 120.80. Nel caso di tenuta delle resistenze, è possibile valutare tentativi di rottura dei minimi precedenti nel caso in cui ci avvicinassimo a 119.20).

GBP/USD
Buona discesa del cable che sui livelli individuati è andato ad approfondire le vendite. Stiamo ora consolidando sotto 1.5100, che rappresenta, insieme all’1.5110 dato come target ieri, l’area di resistenza principale da seguire (qui passa anche la EMA21, che dopo aumenti di volatilità può fornire livelli dinamici, in questo caso di resistenza, molto interessanti. Soltanto un ritorno sopra 1.5140 potrebbe farci valutare scenari rialzisti.

AUD/USD
Bella tenuta dei guadagni per il dollaro australiano, che sta consolidando sopra 1.0450. Nel momento in cui dovessimo vedere visitati i supporti in area 1.0440 (minimo di ieri sera e media a 100 oraria) è possibile valutare potenziali acquisti di dollaro australiano, tenendo conto che se dovessimo assistere ad un superamento a ribasso di 1.0430 è possibile considerare approfondimenti ribassisti che possono prendere corpo fino alla figura nel momento in cui dovessimo sfondare quota 1.0420. Dovessimo invece vedere l’attacco a 1.0470 è possibile ipotizzare tentativi di rottura rialzista che sopra 80 potrebbe aprire le strade verso 1.0500.

Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst



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