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Pubblicato 24.12.2012, 10:07
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La settimana di Natale si apre all’insegna della debolezza, se così la vogliamo definire, dello yen giapponese.

Un'altra apertura in gap si è infatti verificata, anche se si tratta di pochi punti rispetto alle aperture di domenica scorsa. Il primo ministro entrante infatti sta continuando a far sentire la sua voce per quanto concerne le politiche monetarie che devono, a suo avviso, essere attuate dalla Banca Centrale del Giappone per far sì che si possa uscire dalla situazione deflazionistica che sta tenendo prigioniera un’intera nazione.

E’ stato chiesto esplicitamente di ragionare sull’espansione dei target di inflazione dall’attuale 1% al 2%, oltre che sulla stampa di denaro fresco da poter trasferire all’economia reale, con l’obiettivo di far ripartire il volano economico del Paese del Sol Levante, perseguendo obiettivi di crescita e, per l’appunto, di inflazione.

La moneta nipponica ha perso nuovamente terreno ed ora sta consolidando tra 84.00 ed 85.00, un livello quest’ultimo che è in grado, per il momento, di controllare la discesa dello yen nei confronti del dollaro e se diamo uno sguardo ad un grafico daily del UsdJpy, si è formata una divergenza ribassista che potrebbe portare a correzioni rialziste per lo yen, in grado, potenzialmente, di arrivare in area 83.30, dove passa la media mobile a 21 periodi, dal momento in cui questa apertura asiatica non è stata in grado di rompere con decisione i livelli di resistenza, dove i venditori di dollari sono ancora abbastanza forti.

Gli sbilanci rilevabili dallo Speculative Sentiment Index mostrano che la maggioranza di trader retail risulta essere lunga di dollari, avvalorando la tesi di potenziali storni del mercato, anche se non ci troviamo di fronte ad una netta predominanza di posizionamenti long, parliamo soltanto del 58% del campione analizzato.
Un altro fattore cui si presterà attenzione, questa volta dopo Natale, risulta essere il tanto chiacchierato Fiscal Cliff, dove siamo ancora lontani da qualsiasi tipo di soluzione. Il voto per il piano B dello speaker repubblicano della Camera, John Boehner, è stato infatti cancellato per la mancanza di voti ed Obama ha ripetuto per l’ennesima volta di sentirsi fiducioso su potenziali accordi bipartisan da ottenere molto velocemente, per evitare che le tasse aumentino per oltre il 95% di americani e di imprese.
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Macroeconomia a parte ci preme raccomandare estrema prudenza sui mercati quest’oggi, a causa della mancanza di liquidità che potrebbe portare a due scenari completamente opposti. Calma piatta (scenario più probabile) e volatilità molto spinta, a causa del fatto che diviene necessario un minore impiego di liquidità per spostare il mercato. Ricordo a tutti che di fronte a situazioni del genere, tutti gli ordini in stop (siano essi di entry o di exit su operazioni di acquisto o vendita), se colpiti dovranno essere eseguiti al migliore prezzo disponibile, per cui il rischio di slippage in caso di salti di prezzo rimane dietro l’angolo, mentre per quanto riguarda gli spread, potremmo assistere a quotazioni più larghe sull’interbancario, niente paura dunque, sono caratteristiche intrinseche del mercato valutario reale. Dal punto di vista tecnico proviamo a fornire i livelli di maggior attenzione anche quest’oggi, attendendoci comunque difficoltà soprattutto per quanto concerne potenziali scenari di breakout, anche se i percentili di volatilità sui cambi principali hanno mostrato dei buoni incrementi durante le ultime sedute di trading.

EUR/USD
La moneta unica europea si sta muovendo all’interno di una quarantina di punti, restituendo i livelli di 1.3160 e di 1.3200 come supporti e resistenze di breve. Le medie mobili orarie hanno incrociato a ribasso e sui punti di resistenza cominciano a palesarsi delle buone opportunità dal punto di vista del risk reward per acquistare dollari americani, tenendo conto che ritorni sopra 1.3220 potrebbero portare a tentativi di rialzi che potrebbero esaurirsi in area 1.3260. Un ritorno diretto sotto 1.3155 aprirebbe la strada verso 1.3115.

USD/JPY
Se ci spostiamo su time frame più bassi per quanto riguarda il UsdJpy, troviamo poche possibilità da sfruttare per il trading intraday. 84.25 risulta essere il livello maggiormente guardato dagli operatori, al di sotto di esso sono presenti ordini in grado di far vedere accelerazioni verso la figura, che in caso di verifica non dovrebbero comunque spingere i prezzi oltre 83.90. Scenari rialzisti, con target abbastanza vicini e stimabili nell’ordine di 25 punti, potrebbero verificarsi al superamento di 84.55.

EUR/JPY
110.60 e 111.45 i livelli da seguire per l’EurJpy. Un loro superamento potrebbe portare a rivisitare i punti precedenti, passanti a 110.00 e 112.00. La recente price action, come sul papà EurUsd, sta mostrando massimi e minimi decrescenti, anche se qui le medie non hanno ancora incrociato a ribasso. L’andamento laterale all’interno dei punti di maggior attenzione non è dunque da escludere.

GBP/USD
Dopo le forti discese di venerdì, la sterlina ha trovato i propri supporti di breve periodo a 1.6150, punto dove il mercato ha rimbalzato fino alla media mobile oraria a 21 periodi che ora ci fornisce ottimi spunti per tentare degli acquisti di dollaro americano. L’area compresa tra 1.6190 e 1.6220 sarà di forte congestione a causa della presenza degli stop dei ribassisti, che sono predominanti rispetto a chi è posizionato lungo. Un’eventuale rottura a rialzo dovrà essere considerata definitiva soltanto in caso di superamento di 1.6230, altrimenti potrebbero esserci possibilità di rivedere la sterlina sui minimi relativi di periodo.

AUD/USD
Buon tentativo di risalita dell’australiano durante la notte, con la media mobile a 21 oraria in test proprio nel momento in cui scriviamo. Il segnale long di brevissimo generato durante la notte potrebbe esaurirsi sui punti statici precedenti passanti intorno a 1.0445, dove possono palesarsi opportunità di vendita di aussie con target sui minimi e tenendo conto che un superamento delle resistenze, stimabile da 1.10455 in su, potrebbe riportare i prezzi verso la media a 100 (area 1.0470).

XAU/OSD
Metallo giallo in correzione verso le prime aree di resistenza passanti per 1,665.00. Un superamento a rialzo di questo punto potrebbe portare a tentativi di approfondimento che non dovrebbero superare 1,673.50, area intorno alla quale comincia a verificarsi una buona opportunità di vendita di oro, con target sui minimi di 1,650.00. Un ritorno sopra 1,677.00 cambierebbe lo scenario.

CRUDE OIL
Terminiamo con il petrolio, che ha mostrato restrizioni di volatilità e che sta scambiando all’interno di pochi punti. Qui vale la pena, a nostro parere, di attendere l’avvicinamento a 88.00 o 89.00 prima di impostare qualsiasi tipo di operatività, con potenziali breakout nell’ordine dei 30/50 punti.

Approfitto di questo articolo per augurare a tutti voi un felice Natale, da poter passare accanto alle persone care, a nome di tutto il team di FXCM.

Matteo Paganini Senior Analyst FXCM

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