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Morning report del 4 marzo

Pubblicato 04.03.2021, 10:12
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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I mercati asiatici sono crollati nelle ultime ore di contrattazione, in scia al crollo di ieri sera di Wall Street. L’instabilità delle obbligazioni non fa bene alle azioni. L’aumento dei rendimenti delle ultime settimane avvantaggia le banche, i cui conti possono tirare una boccata di ossigeno.
 
In Europa, la sostenibilità del debito non preoccupa gli economisti. Le soglie massime di rendimento sostenibili, infatti, sarebbero +2.7% per il BTP, 5.5% per il Bund.
 
Preoccupa molto di più la sostenibilità del debito delle aziende con leve finanziarie esasperate.
 
Il petrolio Brent estende i guadagni di ieri e quota $64.5 il barile, dopo che il blocco delle raffinerie, in seguito alle gelate in Texas, ha provocato un picco record delle scorte di greggio, ma anche un crollo delle scorte di benzina e distillati.
 
I prezzi del petrolio scontano la possibilità che i Paesi produttori nel meeting di oggi decidano di mantenere i tagli alla produzione fino ad aprile. Un ulteriore sostegno ai prezzi del greggio arriva dalla notizia di un attacco ad una struttura petrolifera di Jeddah, di proprietà di Aramco (SE:2222), da parte delle forze houthi dello Yemen.
 
C’è tensione fra l’Unione Europea e il Regno Unito, dopo che quest’ultimo ha deciso unilateralmente di estendere fino al 1° di ottobre il periodo di garanzia per alcuni controlli sulle merci destinate all’Irlanda del Nord. La mossa dovrebbe fornire alle imprese britanniche più tempo per adattarsi e attuare i nuovi requisiti previsti nel protocollo Brexit, ma è stata definita dall’UE come una violazione unilaterale dell’accordo.
 
Sul fronte macro, la fiducia dei consumatori giapponesi a febbraio è aumentata a 4.2 punti, sorprendendo le stime, ma rimane ancora ben al di sotto della soglia critica dei 50 punti.
 
L’Australia ha registrato il più grande surplus commerciale della sua storia dopo un’impennata nelle esportazioni di minerale di ferro e carbone, guidate dalla ripresa della domanda di materie prime. Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0.5% m/m a gennaio, leggermente al di sotto delle aspettative. Il PIL è cresciuto del 3.1% nell’ultimo trimestre. L’economia del Paese cresce per il secondo trimestre consecutivo, mostrando una forte resilienza di fronte all’intensa pressione commerciale dalla Cina.
 
In agenda ci sono i dati sulle vendite al dettaglio nell’Eurozona.

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