Perde ancora terreno l'euro nei confronti del dollaro: nella settimana appena conclusa la nostra moneta si è svalutata di oltre un punto percentuale.
Anche se ritengo che l'attuale quotazione resti ancora alta rispetto alla reale situazione economica in cui versa il Vecchio Continente.
E' oramai trascorsa una settimana dalla votazione del rinnovo del parlamento di Atene ed ancora oggi non si vede la forma di un possibile governo.
Il presidente della Repupplica ellenica, Karolos Papoulias, sta cercando in queste ore un accordo tra le vari parti politiche per un governo di unità nazionale della durata di un paio di anni e che abbia come obiettivo quello di rinegoziare l'accordo stipulato con la troika.
Perchè è oramai chiaro il messaggio venuto fuori dalle urne: la popolazione non ha più alcuna volontà di tollerare i pesanti sacrifici a cui sono stati sottoposti.
Ma forse non sono neanche a conoscenza delle possibili conseguenze di un'uscita dalla Unione Europea.
La materia è oggetto di dibattiti accesi dentro e fuori la Grecia, non si sa cosa sia meglio: il fallimento con la possibilità di una ricostruzione dura e difficile oppure il mantenimento nel sistema euro con il peso delle misure del piano di salvataggio che sembrano solo prolungare lo stato "malattia" senza una cura efficace nel lungo periodo?
Il resto dell'Europa sembra aver trovato una sorta di difesa da un possibile default di Atene, almeno a giudicare dalle ultime dichiarazioni di molti esponenti della BCE e non solo.
Anche se le varie agenzie di rating stanno dicendo l'opposto, ovvero che potrebbero esserci delle ripercussioni per gli altri Paesi della UE, il cui rating sarà immediatamente messo in osservazione con possibili effetti negativi.
In tutto questo mare di incertezza, l'euro naviga adesso sotto 1.29.
Punta al prossimo supporto dinamico in area 1.278 e poi a quello statico in zona 1.27.
Ci sono altri cambi come l'autraliano ed il neozelandese, il cui andamento segue molto da vicino quello del mercato azionario, che hanno toccato livelli critici.
Il primo è addirittura sceso sotto la parità nei confronti del dollaro.
Il sentiment è fin troppo negativo, sabato scorso la Banca popolare della Cina ha tagliato di mezzo punto percentuale i requisiti obbligatori di riserve per gli istituti di credito.
Una notizia che in passato ha fatto sobbalzare verso l'alto l'euro e Wall Street e che invece, questa volta, è passata quasi inosservata.
Atene, Atene e solo Atene...è da lì che si aspettano delle notizie importanti.
Vedremo cosa accadrà nel pomeriggio.