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L’ufficio studi di TS Investing ha deciso di tornare a parlare della Spagna e dei suoi problemi.
Il G-20 in corso domina la scena macroeconomica, oggi si incontrano i Ministri Finanziari e i Banchieri Centrali.
La giornata di ieri ha visto le principali borse nuovamente in rosso (S&P -0.6%), soprattutto in Europa (Eurostoxx -1.9%, IBEX -2.4%, MIB -2%).
Una delle decisioni principali ci si auspica vengano prese nel G-20 odierno riguarda l’allargamento dei fondi disponibili all’FMI, per interventi in situazioni di difficoltà di Stati in crisi, l’ulteriore quota di contributi si aggira nell’intorno di 400-500 milioni di dollari.
In un contesto di continue riforme e ripensamenti sulle regole che governano e dovrebbero anche tutelare risparmiatori e stabilità dei mercati, ieri la Spagna ha affrontato l’asta dei titoli di Stato, collocando con successo 2.5 miliardi di titoli a due anni e dieci anni. Rispettivamente 1.42 miliardi di euro con scadenza gennaio 2022 e 1.11 miliardi di titoli a ottobre 2014. I titoli sono tuttavia stati prezzati al massimo della forchetta prevista, la domanda è stata quasi due volte e mezza l’offerta. Il rendimento sui titoli con scadenza gennaio 2022 è cresciuto ulteriormente attestandosi a 5.74%, su quelli a ottobre 2014 è di 3.52% praticamente invariato.
La quota di debito detenuto da soggetti esteri è scesa al 30%, questa nuova distribuzione del debito dovrebbe influenzare i rendimenti facendoli risultare meno sensibili a pressioni esterne. In generale però le pressioni da offerta rimarranno alte in coincidenza con le prossime emissioni (maggio e giugno).
Nonostante la buona riuscita dell’asta iberica le preoccupazioni che aleggiano nei mercati riguardo la Spagna non si placano, anzi sotto la lente d’ingrandimento finiscono le riforme di consolidamento fiscale che il premier Rajoy sta cercando di attuare.
Il fisco spagnolo cattura l’attenzione degli analisti, ma non è l’unico motivo di ansia. Il sistema bancario nel suo complesso deve affrontare possibili problemi di solvibilità, legati principalmente all’andamento del marcato immobiliare. Le tematiche vitali alla liquidità degli istituti di credito sono legate direttamente alla consistenza delle perdite su crediti immobiliari che, certamente si manifesteranno, ma ancora non si conosce con certezza l’entità. Gli immobili invenduti e quelli pignorati restano il nodo più critico, sono stati accantonati decine di miliardi di euro ma ancora non si comprende come verranno finanziati questi accantonamenti.
Il governo spagnolo ha dunque davanti a sè mesi di duro lavoro per evitare di finire in spirali ribassiste di tipo greco.
Per quanto riguarda l’operatività notiamo che la Spagna oggi risulta essere tra i mercati migliori. Se Lunedi il trend sarà ancora questo consigliamo un long di Germany30 e contestualmente uno short di Spain35, ovviamente con lo stesso peso.