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Prezzi di Oro e Argento in aumento, ci avviciniamo

Pubblicato 07.11.2013, 12:18
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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In un periodo di calma quasi inquietante nei mercati globali, siamo pronti ad affermare che i mercati dell’Oro e dell’Argento sono ora configurati per una super-impennata.

Scopriamo insieme le motivazioni alla base di tale convinzione.

Per farlo, vi forniamo due grafici che illustrano perché i metalli sono ora configurati per salire parecchio.

1° GRAFICO: Testa e spalle

Sono ormai passati quattro mesi da quando l’Oro e l’Argento hanno fatto i loro minimi. Entrambi i metalli stanno ora vivendo una fase di massiccio accumulo e come conseguenza si stanno formando basi solide e importanti. Controllate questo grafico dell’Oro.


I movimenti a ribasso dei prezzi raramente hanno rapidi cambi di direzione. Essi formano piuttosto dei modelli di inversione, che è proprio ciò che vediamo in questo grafico.

L’Oro sta formando una enorme base di conformazione testa e spalle rialzista.

La spalla destra ha una conformazione sospetta. Sembra che i prezzi siano forzati, che qualcuno stia lottando per mantenere il coperchio sull'Oro. Chiameremo questo qualcuno i "pianificatori centrali".

È possibile decifrare numerose indicazioni della battaglia che stanno conducendo attraverso l’analisi dei ricorrenti attacchi di "backwardation", termine che sta ad indicare una situazione in cui il prezzo cash di una commodity è superiore ai prezzi futuri impliciti nei corrispondenti contratti futures.

Ma cosa vorrebbe dire un prezzo più basso dell’Oro per una consegna futura paragonato ad un prezzo più alto dell’Oro oggi in possesso di qualcuno? Sostanzialmente, vuol dire che l’Oro consegnato al mercato è poco.

Il significato dell’Oro in backwardation è che la fiducia nella consegna futura è scarsa, contro la fiducia nell’Oro oggi in possesso di qualcuno. È meglio detenere Oro fisico che acquistare futures.

L’Oro è stato in backwardation per un sorprendente 62% dei giorni di negoziazione a partire da quando ha raggiunto il minimo alla fine di giugno.

E anche se è a rialzo da 5 settimane, ed è salito di 140 dollari da questo minimo (che tra l’altro è uno straordinario tasso annualizzato del 33%), l’Oro è rimasto in backwardation nelle ultime due settimane.

I difensori dei pianificatori centrali ce la stanno mettendo tutta per cercare di giustificare la situazione. Stanno accampando ogni tipo di scusa, ma non riescono a nascondere il fatto che l’Oro continui a viaggiare da Ovest a Est, causando una carenza di metallo fisico e quindi la backwardation.

Trascurano infatti un fatto fondamentale: gli asiatici sono consapevoli che l’Oro è sottovalutato, così naturalmente ne vogliono di più.

E sono disposti a scambiare dollari, euro e altre valute occidentali per comprare più metallo fisico, mentre i pianificatori centrali sembrano continuare a mantenere un coperchio sul prezzo dell’Oro.

Queste circostanze non possono continuare per sempre. La scena è pronta per il collasso del dollaro. L’euro potrà beneficiarne nel breve termine, continuando il trend rialzista che è iniziato diverse settimane fa. Ma gli unici vincitori a lungo termine saranno, a mio personale giudizio, Oro e Argento.

Il continuo caos finanziario presente a Washington indica che il debito sta per salire ulteriormente.

E la fine arriverà quando il tetto del debito sarà aumentato di nuovo – o forse rimosso una volta per tutte – mentre la fatidica data del 7 febbraio 2014 si avvicina.

2° GRAFICO: Tazza e manico

Abbiamo un’altro grafico molto interessante da mostrarvi, questa volta riguardante l’Argento. Quella che si è formata nel corso dei decenni è una classica conformazione tazza-e-manico.
Un grafico esemplificativo è il seguente:

Questa particolare figura di analisi tecnica richiama per l’appunto la forma di una tazza con il manico. La figura di inversione è caratterizzata da un profondo e lungo declino dei prezzi che si fermano ad un certo livello, formando un minimo di periodo e cominciano poi a lateralizzare, accompagnati da una diminuzione dei volumi.

Dopo questa fase più o meno laterale i prezzi invertono la tendenza e riprendeno quota, andando a formare un massimo relativo. Ha quindi luogo una piccola correzione durante la quale i volumi diminuiscono notevolmente. Questa correzione va a formare il manico della tazza.
Dopo questa lieve correzione i prezzi riprendono a salire seguiti da un forte incremento dei volumi, per andare a rompere il primo massimo relativo ancora con volumi molto elevati.

Questo è proprio ciò che sta accadendo all’Argento. Guardate questa enorme base del manico in formazione.


Questo grafico illustra un decennio di distribuzione dal 1980 ai primi anni 90, un decennio di stabilizzazione e dal 2003 un decennio di accumulo caratterizzato da un aumento dei prezzi. Anche l’Argento ha fatto il suo minimo a giugno, ma i quattro mesi trascorsi da allora sono difficili da vedere in questo grafico di lunghissimo periodo.

Tuttavia, la base che l’Argento ha formato a circa 20$ per oncia sta formando il fondo del manico.
E quando il manico sarà completo, l’impennata sarà molto probabile.

Quanto manca? Poche settimane, qualche mese, forse un anno, chi lo sa. Ma potremmo essere agli sgoccioli.



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