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Rame oversold ma i timori di una recessione limitano la ripresa

Pubblicato 27.07.2022, 16:29
  • Le prospettive a lungo termine del rame sono di gran lunga superiori di quelle a breve termine
  • In calo del 24% sull’anno ed il 33% al di sotto del massimo record di marzo
  • Metallo oversold e in uno dei suoi anni peggiori
  • Il produttore di rame statunitense Freeport-McMoRan (NYSE:FCX) la scorsa settimana ha affermato che, sebbene sia ottimista sulle prospettive a lungo termine del metallo, è realista sulla direzione a breve termine. Ha citato l’inflazione alle stelle, l’impennata dei tassi di interesse ed un dollaro più forte che insieme hanno creato i problemi che vediamo ora nei prezzi del rame.

    E forse non sorprende che il rame stia vivendo uno dei suoi anni peggiori, con i mercati saturi di voci su un’imminente recessione.

    Copper Daily

    Grafico di skcharting.com con i dati di Investing.com

    Il contratto più attivo dei future del rame a New York oscilla poco sopra i 3,38 dollari la libbra negli scambi pre-apertura USA di questo mercoledì, circa il 24% al di sotto della chiusura del dicembre 2021 di 4,44 dollari. È inoltre crollato di quasi il 33% dal massimo storico di quest’anno di 5,01 dollari di inizio marzo, all’apice della convulsione globale per le forniture di materie prime causata dall’invasione russa dell’Ucraina.

    I grafici del rame indicano che i future COMEX del metallo sono oversold, e che entro pochi giorni potrebbe arrivare una potente ripresa. Tuttavia, i timori che l’economia globale possa crollare stanno limitando questa ripresa. Non date la colpa al rame, si sta comportando esattamente come dovrebbe (tramite gli investitori, ovviamente). La colpa è dei segnali economici, perché c’è un aspro dibattito in corso circa l’eventualità che gli USA siano diretti verso una recessione o meno e, nel caso sia vero, quanto durerà.

    Ci sono buoni motivi per questa incertezza.

    Recessione o no? 

    Essenzialmente, il dibattito sull’economia è diviso in due schieramenti: recessione in arrivo, secondo economisti come Nouriel Roubini e l’ex Segretario al Tesoro Larry Summers, e niente recessione, secondo il Segretario al Tesoro Janet Yellen, dei banchieri della Federal Reserve e dei consiglieri della Casa Bianca.

    Cosa dicono i dati USA?

    Le vendite di case nuove negli USA sono scese di oltre l’8% a giugno rispetto al mese prima e a due cifre rispetto all’anno scorso.

    La fiducia dei consumatori, intanto, è scesa per il terzo mese di fila a luglio, nei timori di una potenziale recessione per gli aumenti dei tassi di interesse Fed mirati a far calare un’inflazione ormai ai massimi di 40 anni.

    La Fed probabilmente alzerà i tassi dello 0,75% oggi, il suo quarto aumento da marzo. I tassi erano allo 0-0,25% a febbraio e potrebbero arrivare al 2,0-2,5% oggi. Malgrado gli aumenti effettuati, l’inflazione, misurata dall’indice sui prezzi al consumo, è salita del 9,1% sull’anno a giugno, il massimo in quattro decenni. La tolleranza della Fed per l’inflazione è di appena il 2% all’anno.

    Gli economisti dicono che la banca rischia di portare l’economia in recessione se continuerà con questi aumenti dei tassi.

    Cosa dicono i fondamentali del rame?

    Nel 2015 i produttori del metallo avevano implementato una serie di tagli della produzione, chiusure, vendite di asset, riduzione della manodopera e delle spese per via del mercato.

    Oggi, invece, nessuno sta ancora pensando a dei tagli.

    Un’altra differenza tra il 2015 e adesso è il prezzo del rame.

    Allora, si riteneva che fosse necessario un prezzo sotto i 5.500 dollari la tonnellata prima che il mercato cominciasse a vedere una significativa riduzione della produzione esistente o prevista. Una volta arrivato quel prezzo, erano cominciate le riduzioni.

    Ma il contesto di costi odierno è molto più inflazionario di sette anni fa. Ciò significa che, persino con dei prezzi del rame sopra i 7.000 dollari la tonnellata, alcune operazioni sono quasi in territorio non redditizio.

    Un’ultima differenza con il 2015 è la struttura del mercato del rame. Il rame aveva aperto il 2015 con circa 200.000 tonnellate nei magazzini LME ed aveva chiuso l’anno a circa 235.000 tonnellate; ora ci sono circa 135.000 tonnellate nelle strutture LME.

    E nei prossimi anni si prevedono poche forniture di rame in arrivo.

    Cosa dicono i segnali tecnici del prezzo del rame?

    Copper Weekly

    Secondo Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting.com, dopo un tonfo di sei settimane che ha portato il rame COMEX sotto le principali medie mobili, un rimbalzo tecnico ha consentito ai prezzi di raggiungere la media mobile semplice su 200 mesi di 3,158 dollari.

    Copper Monthly

    Anche il ritracciamento di Fibonacci del 61,8% si è completato, spiega Dixit, aggiungendo:

    “Se l’attuale rimbalzo dovesse estendersi sopra 3,465 dollari, possiamo aspettarci un altro test del livello di 3,68 dollari. Una sostenuta rottura sopra questo livello potrebbe aiutare il rame a continuare a salire verso 3,854 e 4,025 dollari”.

    Ma l’esperto avverte anche che, se non dovesse riuscire ad effettuare una sostenuta rottura sopra 3,68 dollari, si invertirà temporaneamente la ripresa e il prezzo riprenderà il calo verso la media mobile semplice di 3,038 dollari.

    Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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