VIENNA (Reuters) - Ripristinati prima della mezzanotte di ieri tutti i flussi di gas verso i Paesi confinanti dell'Austria, dopo che un'esplosione ha costretto alla chiusura del terminale di Baumgarten, adesso il focus è sulla ricerca delle cause che hanno portato all'incidente.
Nel frattempo, oggi, sono tornati a calare i prezzi del gas balzato ieri dopo lo scoppio sui timori di una contrazione delle forniture.
Ieri, a causa di un incendio divampato nella località austriaca che ha provocato un morto e 21 feriti, sono stati sospesi i transiti di gas dalla Russia verso l'Austria e verso i Paesi confinanti a sud e sudest del Paese, quindi verso l'Italia -- il maggiore destinatario -- oltre che verso Germania, Ungheria, Slovenia e Crozia.
Oggi Snam (MI:SRG) ha detto che i flussi di gas dalla Russia lungo il gasdotto Trans Austria Gasleitung (Tag) sono ripresi alle 9 di ieri sera.
"Siamo tornati agli stessi livelli di fornitura precedenti l'incidente a Baumgarten, il che significa che tutti i sistemi di transito in tutte le direzioni funzionano bene e sono tornati operativi", ha detto Gas Connect Austria sul proprio sito web.
Oggi il prezzo all'ingrosso del gas, con "bid" a 23,60 e "ask" a 28,50, vale intorno a 26 euro per MW/h secondo i dati Thomson Reuters, equivalenti a un calo del 65% rispetto al prezzo di riferimento del giorno precedente. Ieri il prezzo del gas è salito del 215% a 75 euro per MW/h a seguito dell'esplosione.
Il contratto italiano sul gas scadenza gennaio tratta in calo del 3,5% a 23,15 euro per MW/h, mentre quello britannico cede il 9,6% a 66 pence.
Sul fronte russo, il portavoce del Cremlino ha detto che "certamente l'incidente mostra quanto importanti siano le forniture sostenibili di gas naturale e delle fonti energetiche verso l'Europa e come sia importante la sostenibilità che l'intero sistema dell'energia funzioni".
Gazprom, che subito dopo l'incidente di ieri ha ridiretto i flussi di gas, prevede di realizzare un nuovo gasdotto verso la Germania attraverso il Mar Baltico, evitando la rotta attuale di Ucraina, Polonia e Bielorussia. Un piano che la Ue vede come un tentativo di ostacolare lo sforzo della comunità europea di ridurre la dipendenza da Mosca.
Circa infine le cause dell'esplosione, un portavoce di gas Connect dice che a innescare l'incendio potrebbe essere stato un problema tecnico nel sistena dei filtri.