Investing.com - I futures dei cereali USA sono saliti bruscamente lo scorso venerdì, con i prezzi del frumento in salita al massimo di quattro settimane, mentre il dollaro USA più debole ha sostenuto la domanda di materie prime valutate in dollari.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, ha visto un calo dell’1,4% venerdì, a 98,05, staccandosi dal massimo di 12 anni di 100,78 toccato il 13 marzo.
Il dollaro è sceso dopo che la Federal Reserve ha la ha tagliato le previsioni di crescita e di inflazione nel corso della settimana, ed ha dichiarato che i tassi di interesse potrebbero essere alzati ad un tasso più lento di quanto inizialmente previsto; le dichiarazioni hanno spinto gli investitori a ridimensionare le aspettative in merito.
Un dollaro debole contribuisce ad aumentare l’appeal delle cereali statunitensi per gli acquirenti esteri e spinge a scegliere le materie prime come investimento alternativo.
Venerdì, sul Chicago Mercantile Exchange, il frumento USA con consegna a maggio è salito di 18,0 centesimi, o del 3,52% a 5,300 dollari al bushel. Nella settimana il frumento avevano toccato quota 5,3040, il massimo dal 20 febbraio.
Il contratto di maggio ha segnato un aumento di 27,0 centesimi, o del 5,76% sulla settimana, segnando il secondo aumento settimanale consecutivo, poiché i timori sulla qualità dei raccolti invernali hanno supportato i prezzi.
Secondo il Dipartimento per l’Agricoltura USA, il 41% del frumento del Kansas è stato giudicato da buono a eccellente, in calo dal 46% della scorsa settimana, mentre il 40% del frumento dell’Oklahoma è stato giudicato da buono a eccellente, in calo dal 42% della settimana scorsa.
Il granturco USA con consegna a maggio è salito di 11,4 centesimi, o del 3,08%, a 3,8500 dollari al bushel, sulla scia dei forti rialzi del frumento. Il prezzo del frumento e quello del granturco sono legati poiché entrambi sono utilizzati come foraggio.
Sulla settimana il contratto di maggio del granturco è salito di 4,5 centesimi, o dell’1,25%, dopo due settimanale consecutive in calo.
Venerdì sul Chicago Board of Trade la soia USA con consegna a maggio è salita di 12 centesimi, o dell’1,25%, a 9,7360 dollari al bushel. La soia ha toccato un massimo giornaliero di 9,800 dollari al bushel, il massimo dal 13 marzo.
Nonostante il rialzo di venerdì, il contratto di maggio della soia è sceso di 0,13 centesimi, o dello 0,21%, il terzo calo settimanale consecutivo.
Il prezzo della soia resta vulnerabile per via dell’ottimismo per le prospettive del raccolto in Brasile ed Argentina e le previsioni di un calo della domanda.
Brasile ed Argentina sono i principali esportatori di soia e sono in competizione con gli Stati Uniti per le vendite sui mercati globali. La prospettiva di raccolti importanti in Sudamerica potrebbe pesare sulla richiesta negli USA.
Nella settimana che sta per iniziare, gli operatori dei mercati si concentreranno sui dati che rilascerà l’USDA, tra cui i dati sull’andamento dei raccolti e sulle esportazioni.
Secondo i dati del governo, il granturco è la principale coltura statunitense, seguito dalla soia. Il frumento è quarto, dopo il fieno.