Investing.com - Prosegue la corsa del petrolio greggio che arriva a toccare i 57,48 dollari al barile, tornando ai livelli di ieri notte. In crescita anche il Brent che viene scambiato a 64,88 dollari.
L’attacco di ieri ad un drone militare americano da parte dell’Iran aveva dato un ulteriore impulso al prezzo del petrolio, condizionato dai timori di nuovi contrasti nell’area mediorientale.
Secondo quanto scriveva il New York Times, quando in Italia era l’1 di notte si erano alzati in volo aerei americani, accompagnati da navi da guerra, pronti ad attaccare l’Iran. L’attacco sarebbe stato fermato poco prima del lancio del primo missile.
Ieri il Presidente Donald Trump, aveva reagito alla distruzione del drone USA con un altro tweet in cui ‘avvisava’ l’Iran di aver compiuto quello che definiva “un grande errore”.
Il tweet di Trump
Lo stop all’attacco sarebbe arrivato a causa delle divisioni interne all’amministrazione USA. Se luce verde era stata data dal consigliere alla sicurezza nazionale John Bolton, dal segretario di Stato Mike Pompeo e dalla direttrice della Cia, Gina Haspel, a far cambiare idea sarebbero stati i dirigenti del Pentagono, preoccupati dall’eventuale escalation militare nell’area.
Ora la flotta USA nel Golfo resta in attesa per le prossime 72 ore, ma in posizione per attaccare. Stesso stato di allerta per l’aviazione civile, i cui voli nello spazio areo iraniano sono stati sospesi “fino a nuovo avviso”.
L’attacco, però, “non è ancora escluso”, secondo quanto riferiscono funzionari USA al Wall Street Journal.
“Il rischio per l'aviazione civile statunitense è dimostrato dal lancio di missili terra-aria iraniani per l'abbattimento di un velivolo di sorveglianza americano", scrive l'authority.