Investing.com - Bitcoin in forte crollo, cedendo il 12% verso il dollaro, seguito dalle altre criptovalute. La perdita a doppia cifra, infatti, riguarda anche l’Ethereum, il Litecoin e lo XRP, tutte in discesa di una percentuale intorno al 10%.
La principale delle valute digitali scende così sotto quota 6 mila dollari, tornando ai minimi dell’ottobre 2017.
Il selloff delle cripto è stata causato dall’hard fork del Bitcoin Cash, già a sua volta nata da uno spin-off dello stesso Bitcoin nel 2017.
A seguito di questa hard fork verranno creati due nuovi otken digitali: il Bitcoin Satoshi Vision (CV) e il Bitcoin ABC.
“Il Bitcoin Cash riceve due aggiornamenti hard fork all’anno”, spiega Daniel Schwartzkopff, amministratore delegato di Invictus Capital. “In passato, gli aggiornamenti sono stati implementati in modo relativamente semplice e senza una divisione della moneta”.
Questa volta, però, l’operazione non è filata liscia come al solito. “Numerosi pezzi grossi delle criptovalute hanno espresso le proprie opinioni circa lo sviluppo futuro del Bitcoin Cash”, e “la comunità è divisa per il fatto che nChain si occupi da solo del proprio aggiornamento”.
nChain, il gruppo che ha sviluppato il token SV, intende aumentare la dimensione del blocco a 128mb, sebbene l’ecosistema diffuso del Bitcoin Cash non favorisca necessariamente il nuovo protocollo SV, in quanto si muove in senso contrario rispetto alla rotta tracciata da bitcoincash.org e dagli sviluppatori di ABC. Amaury Sechet, lo sviluppatore dietro al Bitcoin ABC, è a capo dell’opposizione. Lui, insieme a molti altri, ha definito SV il “falso Satoshi”.
Il crollo generale delle criptovalute ha provocato una fuga di capitali dalle società quotate in Asia e a Wall Street legate al settore. “Potrei gongolare del crollo del Bitcoin. Ma resta ancora lontano da quello che è il suo vero valore: zero”, commenta l’economista Nouriel Roubini, affondando ancora di più: “dato che il Bitcoin è alla base di disastri ambientali e di inquinamento il suo vero valore è negativo”.