MILANO (Reuters) - Nel 2019 le retribuzioni dei Ceo bancari sono salite complessivamente dello 0,8% sul 2018 a fronte in un calo degli utili del 12% circa.
E' quanto emerge dall'indagine annuale sulle retribuzioni dei manager bancari in Italia realizzata dal centro studi del sindacato Uilca che monitora l'andamento degli emolumenti dei Ceo o direttori generali e dei presidenti dei principali istituti italiani.
I maggiori incrementi dei compensi dei Ceo, in termini assoluti, si registrano in Banco Desio (MI:DESI) (+160.000) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) (+91.000). In quest'ultimo caso la crescita è legata all'aumento dei bonus maturati negli anni precedenti a fronte, tuttavia, di una riduzione di 200.000 euro del bonus liquidabile, dovuta alla rinuncia del Ceo Carlo Messina di un milione di euro maturato nel 2019 come premio nell'ambito del sistema incentivante e devoluto a favore della ricerca contro il Covid-19.
Sul fronte opposto Ubi Banca (MI:UBI) e Credem hanno visto le contrazioni maggiori con il gruppo lombardo in calo di 170.000 euro a causa della riduzione dei bonus.
L'analisi rileva inoltre come il 78% della retribuzione dei Ceo sia composta dalla quota fissa, con una lieve variazione al rialzo rispetto all'anno precedente "in controtendenza rispetto a quanto accade a livello internazionale in cui la parte variabile è di molto superiore".
"Tutto ciò contrasta con la politica commerciale di molte banche che, attraverso le pressioni commerciali e la vendita di prodotti, promettono premi incentivanti molto forti", sottolinea il sindacato.
Stabile anche, secondo lo studio, il rapporto tra il compenso medio di un Ceo e lo stipendio medio di un lavoratore (28.000 euro, stipendio lordo), pari a 44 volte nel 2019 ma che si raffronta con un rapporto di 139 volte nel 2007.