LONDRA (Reuters) - La crescita dell'attività economica nella zona euro si è arrestata questo mese, in un quadro in cui l'industria dei servizi ha effettuato una inversione di rotta, affossata da un nuovo aumento di casi di coronavirus che ha spinto i governi a reintrodurre alcune restrizioni e le persone a restare a casa, secondo quanto dimostrato da un sondaggio.
Tale situazione ha contribuito maggiormente a penalizzare ulteriormente il settore dei servizi, piuttosto che controbilanciare la maggiore crescita registrata dal settore manifatturiero in due anni.
Durante il picco della pandemia i Paesi hanno imposto dure misure di lockdown per contenere la diffusione del coronavirus, portando l'attività economica a uno stop virtuale ma, una volta che il tasso di contagio è crollato, molte delle misure sono state allentate.
Ma il numero dei casi è tornato a salire nelle principali economie e i governi hanno dovuto imporre nuovamente restrizioni parziali, con una conseguente flessione dell'indice Flash composito di IHS Markit a 50,1 a settembre dal 51,9 di agosto.
Il risultato è appena al di sopra dei 50 punti che dividono la crescita dalla contrazione e ben al di sotto della mediana delle previsioni di un poll di economisti intervistati da Reuters, che prevedevano una modesta flessione a 51,7.
"La ripresa dell'economia si è fermata a settembre, in un quadro in cui un aumento dei contagi da Covid-19 ha portato nuovamente a una flessione dell'attività del settore dei servizi nell'intera regione", ha setto Chris Williamson, chief business economist di IHS Markit.
"Si tratta evidentemente di un'economia a due velocità, con le imprese che hanno riferito che l'aumento della produzione è stata sostenuta da una crescita della domanda, specialmente dai mercati export e dalla riapertura dei retail in molti Paesi, ma il più ampio settore dei servizi è sprofondato nuovamente in ribasso".
(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Cristina Carlevaro, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)