MILANO, 21 gennaio (Reuters) - Piazza Affari chiude in
ribasso un'altra seduta appesantita dai timori della crisi
finanziaria, con gli indici che toccano la parità nel pomeriggio
sulla scia di Wall Street.
La borsa Usa, partita bene grazie alle previsioni positive
di IBM ed Ericsson, è tornata in terreno negativo nel pomeriggio
europeo.
L'indice S&P/Mib <.SPMIB> scende dell'1,89%, il Mibtel
<.MIBTEL> dell'1,78% circa, l'All Star <.ALLST> dell'1,87%.
Volumi di poco superiori a 2 miliardi.
* Tra i titoli bancari tengono quelli più penalizzati nelle
ultime sedute. UNICREDIT perde lo 0,67% e aggiorna i
minimi storici del titolo a 1,26 euro. Recupera BANCO POPOLARE
(+3,28%), aiuta l'AD Pier Francesco Saviotti secondo
cui "la banca è solida". POP MILANO chiude in rialzo
dell'1,33%. Continua a perdere terreno INTESA SANPAOLO ,
che segna un calo del 5,27%. Per il presidente del consiglio di
gestione Enrico Salza la banca ha capitale sufficiente.
* Sempre pesante MEDIASET (-5,46%) dopo che gli
ultimi dati Nielsen Media Research sugli investimenti
pubblicitari hanno evidenziato una flessione annua del 13,4% su
anno a novembre. Per i timori sulle entrate pubblicitarie Ubs ha
tagliato oggi stime e target price delle Tv spagnole Telecinco e
Antena 3 . Sulla controllata Mediaset, la banca ha
ridotto le stime di Eps 2009 del 27% a 0,56 euro e ha abbassato
il target a 4,8 da 5,8 euro. Il titolo a Madrid precipita del
7,5%, sopra i minimi di giornata.
* Il titolo FIAT sale dello 0,7% a fronte del
-0,23% dell'auto in Europa <.SXAP>, il giorno dopo l'annuncio
dell'intesa con Chrysler. La reazione iniziale all'accordo era
stata positiva, sul titolo pesano i timori sulle prospettive
2009 e sul livello del debito. Moody's ha fatto sapere che
l'intesa non ha alcun impatto sul rating al momento. UBS ha
tagliato il target a 5,10 da 6,50, il giudizio resta "neutral".
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* L'ESPRESSO -3,26%, tra preoccupazioni sui conti.
* Con il 6,1% del capitale passato di mano e una flessione
che ha toccato punte del 12%, TISCALI cede l'8,6% dopo
una nota in cui conferma le anticipazioni stampa sul taglio di
250 dipendenti e che le trattative per la cessione delle
attività britanniche sono ancora in corso.