di Andrea Mandala' Elvira Pollina
MILANO (Reuters) - Le principali banche italiane hanno sottoscritto poco più del 28% dei prestiti a medio lungo termine assegnati dalla Bce nella prima Tltro, le operazioni di rifinanziamento a lungo termine finalizzata a riattivare il credito all'economia reale.
Complessivamente Francoforte ha assegnato 82,6 miliardi di finanziamenti, 23,3 dei quali sono stati sottoscritti dai undici principali istituti di credito italiani.
Il dato è stato calcolato da Reuters interpellando i 15 istituti italiani che partecipano all'asset quality review.
Nell'operazione odierna e in quella che si terrà a dicembre le banche hanno la possibilità di ricevere fondi fino al 7% degli affidamenti a famiglie e imprese (mutui esclusi) in essere al 30 aprile 2014: per le banche italiane dunque si parla un potenziale plafond di 75 miliardi.
"In generale, quello che emerge dall'operazione di oggi è una certa cautela da parte delle banche, ma bisogna ricordare che questa operazione si dispiega in due tornate, e molti hanno preferito prendersi un po' di tempo in più", sottolinea Luca Cazzulani, strategist di UniCredit.
Per valutare l'impegno globale delle banche periferiche verso la Bce sarà utile osservare l'importo settimanale dei rimborsi anticipati dei fondi Ltro, i prestiti concessi all'apice della crisi, tra la fine del 2011 e l'inizio 2012.
"Ci aspettiamo che il grosso della domanda di oggi sia arrivato dalla periferia tramite uno switch dei fondi Ltro. Se così fosse, i rimborsi di domani dovrebbero essere più consistenti del solito", spiega Cazzulani.
Domani alle 12 è atteso il dato settimanale della Bce in proposito.
DOPO 3 BIG SPICCANO POP EMILIA E ICCREA
Tornando all'operazione odierna, per quanto riguarda le banche italiane, la parte del leone spetta ai tre istituti principali: UniCredit, cui sono andati 7,75 miliardi, Intesa Sanpaolo, che ha raccolto 4 miliardi, e Mps, che ha preso fondi per 3 miliardi.
Alle loro spalle si distinguono Popolare dell'Emilia Romagna, cui sono stati assegnati 2 miliardi, e Iccrea Banca, con 2,24 miliardi, frutto delle richieste di circa 190 banche del credito cooperativo.
Banco Popolare e Credito Valtellinese hanno raccolto 1 miliardo ciascuna, Credem 735 milioni, Carige 700 milioni, Mediobanca 570 milioni, Popolare Sondrio 350 milioni.
Non hanno chiesto fondi Ubi, Popolare Milano, Pop Vicenza e Veneto Banca.
Intesa Sanpaolo ha fatto sapere che nella finestra di dicembre sottoscriverà la parte restante (pari a 8,5 miliardi) dell'ammontare massimo di 12,5 miliardi. Sempre a dicembre Mps dovrebbe sottoscrivere altri 3 miliardi, Banco Popolare altri 2,7 miliardi, e Carige altri 400 milioni, mentre UniCredit con oggi dovrebbe aver completato la raccolta relativa all'Italia.
Tra gli assenti di oggi Ubi chiederà 3 miliardi, mentre Pop Milano ha la possibilità di sottoscrivere fino a 1,6 miliardi.
In totale si tratterebbe di un potenziale di partenza per l'operazione di dicembre pari a 19,2 miliardi che porterebbe il totale con il Tltro odierno a 42,5 miliardi, oltre le attese del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan attestate su una richiesta da parte delle banche italiane attorno ai 37 miliardi.
Alla duplice operazione di finanziamento di settembre e dicembre seguiranno una serie di riaperture nei successivi due anni, i cui importi dipenderanno da quanto effettivamente impiegato dalla banche.
Secondo il governatore di Bankitalia Ignazio Visco le banche italiane potranno attingere oltre 200 miliardi dal complesso dei nuovi finanziamenti Tltro, con un potenziale effetto positivo sull'economia compreso tra 0,5 e 1 punto di Pil entro il 2016.