Di Gina Lee
Investing.com - Il dollaro mantiene i precedenti guadagni negli scambi asiatici di questo giovedì mattina, nei crescenti timori per l’impennata di casi di COVID-19 in Cina e negli USA.
Pechino ha riportato 21 nuovi casi legati ad un focolaio registrato nel mercato di Xinfadi ieri, mentre in Texas si è avuto un balzo dell’11% dei ricoveri nello stesso giorno.
Gli aumenti indicano un trend preoccupante, in quanto il numero di casi in entrambi i paesi stava scendendo da maggio, ed hanno scatenato i timori degli investitori circa i rischi di riprendere l’attività economica senza avere una cura per il virus.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,12% a 97,028 alle 23:40 ET (04:40 GMT).
La coppia USD/JPY va giù dello 0,13% a 106,86.
Alcuni investitori restano ottimisti sul dollaro e sullo yen malgrado i ribassi.
“Il rialzo dei titoli azionari USA e di altri asset legati al rischio si è ridotto perché sempre più persone parlano di una seconda ondata di contagi del virus … ciò supporta il dollaro e lo yen in quanto sono entrambe valute rifugio”, spiega alla CNBC Junichi Ishikawa, esperto senior di strategie forex di IG Securities.
Il cambio AUD/USD scende dello 0,23% a 0,6867, dopo che l’Australia ha annunciato un’impennata da record del tasso di disoccupazione relativo al mese di maggio al 7,1% questa mattina.
La coppia NZD/USD va giù dello 0,22% a 0,6442 ed il cambio USD/CNY è in calo dello 0,09% a 7,0777.
Il cambio GBP/USD sale dello 0,01% a 1,2555, con la sterlina scambiata in range stretto in vista del vertice di politica monetaria della Banca d’Inghilterra nel corso della giornata. La banca centrale dovrebbe aumentare il suo programma di quantitative easing di almeno 100 miliardi di sterline (125,515 miliardi di dollari) in un’economia pesantemente colpita dal COVID-19 e tra le trattative difficili per un accordo sul libero scambio con l’Unione Europea.
“La sterlina ha i suoi problemi. L’economia britannica non è in buona salute e una hard Brexit resta un rischio”, afferma Ishikawa.