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Dollaro in calo dopo i verbali del vertice della Fed

Pubblicato 18.08.2016, 11:27
© Reuters.  Il dollaro scende contro i rivali, si riducono le speranze di un aumento dei tassi USA
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Investing.com - Il dollaro scende al minimo di quasi due mesi contro le altre principali valute questo giovedì, dopo i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve che hanno fatto svanire le speranze di un aumento dei tassi a settembre.

Il cambio EUR/USD sale dello 0,15% a 1,1307, staccandosi dal massimo di quasi due mesi di 1,1332 segnato nella notte.

Il dollaro è andato sotto pressione dopo i verbali del vertice di politica monetaria di luglio della Fed, rilasciati ieri, da cui è emerso che i policymaker sono ancora divisi circa la necessità di un aumento dei tassi di interesse quest’anno.

“Alcuni … membri prevedono che le condizioni economiche possano presto consentire di compiere un ulteriore passo nell’eliminazione di una politica monetaria allentata”, si legge nei verbali della Fed.

Tuttavia, molti policymaker hanno dichiarato di voler “lasciare aperte le opzioni di politica monetaria”.

Nella zona euro, i dati hanno rivelato che l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,6% a luglio, contro le attese di un aumento dello 0,2%. Su base annua, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2%, in linea con le aspettative.

La coppia GBP/USD sale dello 0,88% al massimo di quasi due mesi di 1,3154.

La sterlina è stata incoraggiata dai dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica britannico secondo cui le vendite al dettaglio sono schizzate dell’1,4% a giugno, rispetto al calo precedente dello 0,9%. Gli analisti si aspettavano un aumento dello 0,2% delle vendite al dettaglio per il mese scorso.

Su base annua, le vendite al dettaglio sono aumentate del 5,9%, rispetto all’aumento del 4,3% di giugno, dato rivisto da una stima iniziale del 4,3%. Era stato previsto un incremento del 4,2%.

Le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili, sono salite dell’1,5% su base mensile, contro il calo dello 0,9% di giugno. Gli analisi avevano previsto un aumento dello 0,4% il mese scorso.

Il cambio USD/JPY è pressoché invariato a 100,30, vicino al minimo di un mese e mezzo di martedì di 99,52, mentre la coppia USD/CHF scende dello 0,32% a 0,9595.

Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,44% a 0,7689 ed il cambio NZD/USD che sale dello 0,30% a 0,7274.

Questa mattina, l’Ufficio di Statistica australiano ha dichiarato che il numero degli occupati è salito di 26.200 unità a luglio, ben al di sopra delle 11.000 unità previste.

Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,7% il mese scorso dal 5,8% di giugno. Gli analisti avevano previsto che il tasso di disoccupazione restasse invariato a luglio.

Intanto, la coppia USD/CAD scende dello 0,21% al 1,2818, non lontano dal minimo di un mese e mezzo di 1,2793 di martedì.

Le valute legate all’oro nero sono state supportate dalla ripresa del prezzo del greggio dopo i dati di ieri che hanno mostrato che le scorte USA sono inaspettatamente scese la scorsa settimana.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,23% a 94,47, dopo aver toccato il minimo di due mesi di 94,31 all’inizio della giornata.

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